Il Veneto ha autorizzato l’assunzione di medici in pensione per colmare la carenza di personale

(FRANCO SILVI/ANSA)
(FRANCO SILVI/ANSA)

La regione Veneto ha approvato oggi una delibera per l’assunzione a tempo determinato di medici in pensione per garantire i livelli essenziali di assistenza in caso di carenza di medici negli ospedali. Attualmente in Veneto mancano circa 1300 medici, e dal 2018 a oggi su 246 posti messi a concorso si è riusciti a inserire in graduatoria solo 118 medici. «Li troveremo — ha detto il presidente della regione Luca Zaia — soprattutto con i concorsi regolari. Il problema, però, è che all’ultimo concorso bandito dalla nostra Azienda Zero si sono presentati solo una decina di candidati per 80 posti a disposizione. La nostra delibera non ha nessuna finalità polemica, ma intende semplicemente mettere al centro la priorità di curare i nostri cittadini. Si apre sicuramente una falla e si aprirà il dibattito, ma a noi interessa avere medici».

Del problema della carenza dei medici si era parlato di recente anche in Molise, dove l’Azienda sanitaria regionale era stata autorizzata ad affidare alcuni incarichi a medici in pensione per sopperire alla mancanza di personale. Alcuni giorni fa, commentando la decisione del Molise, Zaia aveva detto: «Non c’è comunque bisogno di andare in Molise. Basta chiedere alla nostra Azienda Zero: con 80 posti disponibili, si sono presentati solo 10 candidati. Non ci sono medici perché si è sbagliata la formazione e la specializzazione. E si sbaglia la selezione, affidandola a test: è folle e succede solo in Italia che gli aspiranti non siano messi alla prova in sala operatoria. Per trovare i migliori, bisogna essere cattivi, nelle selezioni. Einstein non è stato certo selezionato con dei test».