• Sport
  • Giovedì 7 marzo 2019

Il presidente della Roma ha avuto qualcosa da dire sull’arbitraggio in Champions League

Dopo l'eliminazione ai tempi supplementari, James Pallotta ha detto di essere stato "derubato" e "stufo di questa merda"

James Pallotta, presidente e proprietario della Roma (Getty Images)
James Pallotta, presidente e proprietario della Roma (Getty Images)

Al termine della partita di ritorno degli ottavi di finale di UEFA Champions League persa 3-1 dalla Roma contro il Porto, il presidente e proprietario del club James Pallotta si è sfogato contro le scelte arbitrali del turco Cüneyt Çakır, accusato in particolare di non aver dato un rigore alla Roma che avrebbe potuto cambiare l’esito dell’incontro; l’arbitro è accusato in particolare di non aver voluto rivedere le immagini al VAR, nonostante tre minuti prima, già nella parte finale del secondo tempo supplementare, avesse dato al Porto un rigore dopo aver rivisto le immagini al VAR. Lo sfogo è stato pubblicato in nottata tramite il profilo Twitter ufficiale del club.

«Lo scorso anno abbiamo richiesto il VAR in Champions League perché ci avevano rovinato la semifinale e questa sera, nonostante ci fosse, siamo stati derubati. Schick è stato atterrato in area, il VAR lo dimostra, e non viene fatto niente. Sono stufo di questa merda. Non ho più parole!»

Con la sconfitta per 3-1 in Portogallo, la Roma, semifinalista della passata edizione, è stata eliminata dalla Champions League al primo turno a eliminazione diretta per aver subito un gol in più fra andata e ritorno (in casa aveva vinto 2-1). La partita è stata decisa ai tempi supplementari da un calcio di rigore segnato dal brasiliano Alex Telles, assegnato dall’arbitro con il VAR per una trattenuta in area di Florenzi. Poco dopo la Roma aveva chiesto a sua volta un calcio di rigore per un intervento in area su Patrik Schick, negato pero dall’arbitro.