Luigi Di Maio ha detto che la Francia ha una «tradizione democratica millenaria»

E quindi forse conta i millenni in un modo diverso da tutti noi

ANSA/GIUSEPPE LAMI
ANSA/GIUSEPPE LAMI

Il giornale francese Le Monde ha pubblicato oggi una lettera di Luigi Di Maio, vicepresidente del Consiglio italiano, ministro del Lavoro e capo politico del Movimento 5 Stelle. La lettera è stata scritta in seguito alla decisione della Francia di richiamare l’ambasciatore che aveva in Italia dopo che per mesi la maggioranza parlamentare italiana, e nello specifico il M5S, aveva attaccato e criticato la Francia, e dopo che Di Maio aveva incontrato Christof Chalencon, uno dei leader del movimento dei “gilet gialli” che durante le ultime manifestazioni aveva anche apertamente parlato di un colpo di stato contro Macron.

La lettera è stata pubblicata in francese sul sito di Le Monde ma si può leggere in italiano sul profilo Facebook di Di Maio. Più che per i contenuti – Di Maio dice di considerare «la Francia un Paese amico» – se ne sta però parlando perché, sempre parlando della Francia, Di Maio dice che ha una «tradizione democratica millenaria».

Gentile Direttore,
la ringrazio per l’opportunità di poter scrivere questa lettera sulle pagine del suo giornale in relazione al richiamo, da parte del Governo francese, dell’ambasciatore in Italia.

La prima cosa che voglio ribadire con forza è che l’Italia e il Governo italiano considerano la Francia un Paese amico e il suo Popolo, con la sua tradizione democratica millenaria, un punto di riferimento nelle conquiste dei dei diritti civili e sociali a livello mondiale. 

In realtà, è difficile che qualsiasi paese abbia una «tradizione democratica millenaria», e per molti è difficile anche averne una “centenaria”. In particolare, molti stanno facendo notare che, anche a essere larghi, fino a prima della Rivoluzione francese del 1789 la Francia era una monarchia assoluta.

La lettera scritta da Di Maio prosegue poi elogiando il «sistema di Welfare State francese» e prosegue citando «ricette ultra-liberiste dei partiti di destra quanto quelli di sinistra, che hanno precarizzato la vita dei cittadini e ne hanno ridotto fortemente la capacità di acquisto». Infine scrive:

Guardiamo al vostro popolo come un punto di riferimento e non come un nemico.
E nonostante le divergenze politiche e di visione economica tra il Governo Francese e quello Italiano, credo questo non debba intaccare lo storico rapporto di amicizia tra i nostri due popoli e i nostri due stati. Per questo, come rappresentante del Governo, voglio ribadire la massima collaborazione del nostro esecutivo, per le questioni che più ci stanno a cuore come Paese e come membro fondatore dell’Unione Europea.