Le borracce piatte sono meglio di quelle cilindriche?

Per qualche borsa e qualche zaino sì, una volta che ci si abitua a usarle in pubblico: ne abbiamo provate due diverse

Le due borracce piatte, cioè a forma di parallelepipedo, testate dalla redazione del Post
Le due borracce piatte, cioè a forma di parallelepipedo, testate dalla redazione del Post

Nell’estate del 2014 due australiani lanciarono una campagna per finanziare la produzione di borracce piatte, cioè a forma di parallelepipedo, sul sito di crowdfunding Kickstarter: la campagna ebbe successo e ora Memobottle è un’azienda che produce borracce di plastica in formato A5, A6 e A7, come quelli che si usano per i fogli di carta.

Da allora si sono viste in giro altre borracce simili a quelle di Memobottle, ma non è successo che tutte le borracce sono diventate piatte. Ciononostante l’idea di partenza da cui sono nate sembra sensata: nelle borse e negli zaini di chi lavora in città, portandosi dietro cose come un computer portatile, un tablet, uno smartphone di grandi dimensioni, ma anche un libro, un e-reader o un’agenda, si riesce a sistemare meglio un ulteriore oggetto a forma di parallelepipedo piuttosto che uno cilindrico. Per questo la redazione del Post – sempre alla ricerca di sistemi efficienti per idratarsi bene – ha provato a usare una Memobottle e un’altra borraccia simile: per capire se davvero le borracce piatte siano meglio di quelle cilindriche.

Le due borracce piatte testate dalla redazione
La prima è la Memobottle A5, che ha la superficie larga ampia più o meno come un libro con la copertina rigida. Può contenere fino a 750 millilitri d’acqua, cioè tre quarti di litro. Su Amazon si può acquistare per 31 euro, circa 10 euro in più rispetto alla media delle migliori borracce cilindriche che si trovano in circolazione. È di plastica trasparente e viene venduta con due tappi da avvitare, uno bianco e uno nero. Non si può lavare in lavastoviglie perché la temperatura massima a cui si può sottoporre è 50°C.

La Memobottle A5 provata dal Post

L’altra borraccia a forma di parallelepipedo testata dai redattori del Post è la Ripples di Guzzini, progettata dal designer israeliano Ron Arad qualche tempo dopo la Memobottle. Costa 25 euro, quindi come molte altre borracce tradizionali, è alta e larga quanto la Memobottle A5, sempre di plastica trasparente ma disponibile in diversi colori, e ha una capienza di mezzo litro: quanto una bottiglietta d’acqua minerale. Si può lavare in lavastoviglie (è fatta di plastica PCTA, un materiale comunemente usato per stoviglie e bicchieri di plastica riutilizzabili), la cosa difficile è farla asciugare bene dentro.

La borraccia Ripples di Guzzini provata dal Post

Com’è usare una borraccia piatta
Prima di averla lavata e riempita per usarla è difficile pensarci, ma da una borraccia a forma di parallelepipedo si può bere in due modi: con la faccia più grande perpendicolarmente al terreno, oppure parallela. Cioè, così o così:

Un redattore del Post che beve dalla borraccia Memobottle A5: a sinistra tenendola perpendicolare al terreno, a destra parallela

Quasi tutti i redattori del Post sono giunti alla conclusione che i due possibili modi di usare una borraccia piatta non fanno parte di quelle cose per cui si dice “ci sono due tipi di persone” e c’è un solo modo sensato di usarle: con la faccia più grande orientata parallelamente al terreno. Anche se questo significa – nel caso in cui la usiate mentre siete seduti a una scrivania, con uno schermo di computer davanti – non poter continuare a guardare lo schermo mentre bevete. Forse però due tipi di persone esistono anche in questo caso, perché al peraltro direttore del Post l’altro modo sembra più naturale.

Molti comunque si farebbero degli scrupoli a usare una borraccia di questo tipo in pubblico, per esempio in metropolitana o per strada, soprattutto la Ripples, dato che inevitabilmente attirerebbe l’attenzione: e sapete com’è, quando uno si sente l’attenzione addosso mentre beve, è più facile che si sbrodoli. Già pensando alle borracce piatte come a fiaschette un po’ più grandi, il gesto di usarle per bere risulta più familiare e per il resto c’è sempre la forza dell’abitudine.

Memobottle A5 e Ripples a confronto
Con la borraccia Ripples il rischio di attirare l’attenzione è sicuramente maggiore: le sezioni di cerchi concentrici sulla sua superficie esterna sono di grande effetto visivo. Se vi serve una borraccia per l’ufficio è indubbio che usando questa avrete anche qualche argomento di conversazione in più con i vostri colleghi: sappiate che molto probabilmente qualcuno vi dirà che più che a una borraccia Ripples assomiglia a un vaso per fiori. Qualità estetiche a parte, secondo i test dei redattori, la borraccia Ripples è un po’ meno pratica rispetto alla Memobottle: il suo tappo, che è ricavato da uno dei suoi angoli, non è semplicissimo da svitare e riavvitare, specialmente se si è di fretta, e in generale sembra più adatta per versare qualcosa in un bicchiere che per bere a collo.

In una recensione dell’anno scorso poi la rivista per consumatori il Salvagente segnalava un possibile rischio legato all’uso della borraccia Ripples:

I bordi sono molto acuminati e, se la borraccia piena cade al suolo (con il suo chilo), si potrebbe andare incontro a qualche problema: rovinare un parquet, forse rompere o incrinare l’oggetto, ma, ciò che è più allarmante, magari ferire un piede.

L’unico vantaggio della Ripples rispetto alla Memobottle è che può stare appoggiata sia in verticale che in orizzontale, mentre la Memobottle ha una base troppo piccola per stare in piedi da sola. Per quanto riguarda il peso la Memobottle è più leggera: vuota pesa circa 310 grammi, contro i 420 della Ripples; piena pesa un po’ di più, un chilo contro 980 grammi, ma non bisogna dimenticare che è più capiente.

Per chi va in giro con uno zaino o una borsa sempre molto pieni una borraccia piatta può rendere più semplice un’organizzazione dello spazio alla Marie Kondo. Ma non è detto: ad esempio, in uno zaino pieno di cose meno larghe di libri e quaderni da scuola superiore o studi universitari, potrebbe essere più semplice ricavare lo spazio per qualcosa di cilindrico, da mettere a lato. Se però avete uno zaino, una borraccia piatta può aiutarvi a distribuire meglio il peso: con una borraccia normale risulta tutto sul lato in cui l’avete messa, a meno che in qualche modo non siate riusciti a incastrarla al centro. In una borsa più piccola invece la Memobottle potrebbe essere l’ideale, anche nella versione A6 da 375 millilitri se avete modo di riempirla spesso: però non costa molto meno rispetto alla A5.

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