La condanna all’ex arcivescovo di Adelaide per aver nascosto gli abusi sessuali di un prete è stata cancellata in appello

L'arcivescovo Philip Wilson, al centro, in tribunale (Australian Broadcasting Corporation via AP)
L'arcivescovo Philip Wilson, al centro, in tribunale (Australian Broadcasting Corporation via AP)

La condanna all’ex arcivescovo di Adelaide Philip Wilson per aver nascosto gli abusi sessuali di un prete è stata cancellata in appello. A luglio, Wilson era diventato il più alto prelato cattolico al mondo a essere stato condannato per questo tipo di reato, accusato di aver nascosto gli abusi sessuali di un sacerdote su alcuni chierichetti negli anni Settanta. Wilson era stato condannato a un anno di carcere – che stava scontando però agli arresti domiciliari – e si era dimesso da arcivescovo di Adelaide, ma il giudice del processo di appello ha stabilito che la sua colpevolezza non fosse stata dimostrata “oltre ogni ragionevole dubbio”, cancellando la condanna.

I fatti per cui Wilson era stato condannato sono avvenuti negli anni Settanta nel New South Wales, uno stato dell’Australia sud-orientale, e hanno a che fare con gli abusi commessi da un prete, James Patrick Fletcher, poi condannato per nove casi di violenze sessuali su minori nel 2004 e morto in carcere due anni dopo. Wilson all’epoca era un assistente sacerdote a Maitland, una città di 70mila abitanti nel New South Wales. Durante il processo una delle vittime, l’ex chierichetto Peter Creigh, aveva dichiarato di aver descritto nei dettagli a Wilson nel 1976 l’abuso che aveva ricevuto, cinque anni dopo che era stato commesso. Un’altra vittima aveva testimoniato che Wilson gli aveva detto che stava dicendo delle bugie e gli aveva ordinato di recitare dieci preghiere come punizione. Wilson ha sempre negato le accuse.