Macron ha annunciato la chiusura di tutte le centrali a carbone francesi entro il 2022 e di almeno 4 reattori nucleari entro il 2030

E ha parlato anche delle proteste dei “gilet gialli”, spiegando che è possibile avviare un progetto accettabile per tutti (tra le altre cose ha annunciato la chiusura di almeno 4 centrali nucleari entro il 2030)

Emmanuel Macron a Bruxelles, 20 novembre 2018 (EMMANUEL DUNAND/AFP/Getty Images)
Emmanuel Macron a Bruxelles, 20 novembre 2018 (EMMANUEL DUNAND/AFP/Getty Images)

Il presidente francese Emmanuel Macron ha presentato la PPE, Programmation pluriannelle de l’energie, cioè la strategia per una transizione ecologica del paese. Tra le altre cose ha parlato anche della protesta dei “gilet gialli”: l’intervento di Macron è arrivato infatti in un momento molto particolare, dopo dieci giorni di proteste di un movimento che ha occupato diverse strade del paese per protestare contro un aumento dei prezzi della benzina e che negli ultimi giorni si è scontrato con la polizia a Parigi. La sfida di Macron, come ha scritto Le Monde, era trovare il modo di conciliare un’ambiziosa politica di riduzione delle emissioni inquinanti evitando allo stesso tempo di alimentare le rivolte sociali.

Macron ha detto che è urgente «costruire un nuovo modello produttivo, educativo e sociale più giusto». Tra le proposte concrete che ha fatto c’è l’istituzione di un Consiglio superiore per il clima «che contribuirà a ripristinare fatti e verità scientifiche». Macron ha poi annunciato la chiusura di «tutte le centrali a carbone sui nostri territori entro il 2022» (la scadenza precedente, fissata dall’ex ministra dell’Ambiente Ségolène Royal, era il 2035) e la chiusura di 4-6 reattori nucleari entro il 2030. Ma la posizione del presidente sul nucleare è rimasta molto chiara: «Ridurre la quota di energia nucleare non significa rinunciare all’energia nucleare».

Macron ha spiegato che il recente aumento dei prezzi della benzina è legato all’aumento del prezzo del barile e non agli aumenti delle tasse, e ha detto di voler adattare la fiscalità sui carburanti al prezzo del petrolio. Infine ha parlato del necessario miglioramento della mobilità per consumare meno e della riduzione della dispersione energetica sia delle case che delle industrie.

Durante il suo discorso, Macron ha fatto molti riferimenti ai “gilet gialli” dicendo che sono le «vittime» di una situazione sociale complicata: «Ho visto le difficoltà di chi fa fatica a sbarcare il lunario. Dicono che sono sempre le stesse persone a fare sacrifici, e hanno ragione». Ha detto che la sua responsabilità nel combattere le disuguaglianze sociali e ambientali «è semplice: garantire ai miei concittadini energia che sia abbastanza economica e sufficientemente pulita». Ha ammesso che le risposte del governo sono state finora «troppo astratte, troppo lontane, troppo uniformi». D’altra parte, però, Macron ha condannato le violenze degli ultimi giorni: «Per diverse settimane, un movimento di protesta iniziato per il prezzo del carburante è cresciuto nel paese. Questo movimento ha dato luogo a manifestazioni importanti e a violenze inaccettabili (…) Non confondo i teppisti con i cittadini che vogliono far passare un messaggio». Le Monde ha scritto anche che Emmanuel Macron avrebbe chiesto al ministro dell’Ecologia François de Rugy di ricevere alcuni rappresentanti dei “gilet gialli” oggi pomeriggio all’Eliseo.