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  • Lunedì 26 novembre 2018

«Il più grande caso di abusi sessuali mai avvenuto in Norvegia»

Un uomo avrebbe molestato e ricattato circa 300 bambini e ragazzi contattati online fingendosi una donna

Il carcere di Oslo dove l'uomo è detenuto (HOLM MORTEN/AFP/Getty Images)
Il carcere di Oslo dove l'uomo è detenuto (HOLM MORTEN/AFP/Getty Images)

In Norvegia un uomo è accusato di aver molestato circa 300 bambini e ragazzi tra i 9 e 18 anni, e di avere in alcuni casi abusato fisicamente di loro. L’uomo, un arbitro di calcio 26enne di nome Henrik, avrebbe contattato centinaia di ragazzi su Internet fingendo di essere una donna e li avrebbe invitati a mandargli foto e video che li mostrassero nudi. Una volta che questi accettavano, l’uomo li avrebbe ricattati dicendo che, se non avessero continuato a inviargli altre immagini, avrebbe pubblicato tutti quei contenuti su YouTube. Gli abusi sarebbero iniziati nel 2011 e le vittime proverrebbero tutte da Norvegia, Svezia e Danimarca: secondo l’accusa, inoltre, l’uomo avrebbe incontrato venti di questi ragazzi di persona nella sua casa di Fetsund, una città a circa 30 chilometri da Oslo, e in altri luoghi nelle vicinanze, pagandoli in cambio di prestazioni sessuali.

Secondo le prime ricostruzioni l’uomo avrebbe contattato le vittime su alcuni servizi per chattare online, come le app Kik e Line, dove fingeva di essere una donna dicendo di chiamarsi Sandra o Henrietta, e dove proponeva ai ragazzi denaro in cambio di foto e video. In tutto nel computer dell’uomo gli investigatori hanno trovato circa 16mila video inviati dalle vittime: in un caso un singolo ragazzo avrebbe inviato 91 video. Guro Hansson Bull, uno dei magistrati che si stanno occupando del caso, ha detto che se le accuse venissero confermate sarebbe «il più grande caso di abusi sessuali mai avvenuto in Norvegia».

Due anni fa si era parlato molto di un’altra storia di abusi sessuali, sempre in Norvegia: in quel caso c’erano stati 151 casi di presunta violenza sessuale, inclusi stupri di bambini, nella piccola comunità di Tysfjord. Un altro caso simile è avvenuto sempre in Norvegia nel 2017, quando un uomo di 27 anni è stato condannato a 17 anni di carcere per aver adescato su Internet 53 ragazze tra i 12 e i 17 anni.

La legge norvegese equipara gli abusi avvenuti online a quelli fisici; al momento Henrik è in carcere e rischia una condanna fino a a 20 anni. La maggior parte degli abusi sarebbe avvenuta tra il 2014 e il 2016; l’indagine è cominciata nel 2016, dopo che due delle centinaia di vittime parlarono ai genitori degli abusi subiti, e si è conclusa lo scorso giugno. Nonostante nel corso delle indagini la polizia sia riuscita a risalire al nome di molti dei ragazzi abusati, attraverso l’analisi delle conversazioni presenti sul computer dell’uomo, diversi di loro si sono rifiutati di testimoniare per la vergogna. Alcuni non si sarebbero resi conto di essere stati ricattati da un uomo e non da una donna, finché non sono stati contattati dalla polizia. «Alcuni», ha spiegato Hansson Bull, «non hanno nemmeno capito di essere stati vittime di abusi, nemmeno quando venivano ricattati».