Più di 145 cetacei sono stati trovati spiaggiati in Nuova Zelanda

Mason Bay, Stewart Island, Nuova Zelanda
(Department of Conservation via AP)
Mason Bay, Stewart Island, Nuova Zelanda (Department of Conservation via AP)

Circa 145 globicefali – cetacei della famiglia dei delfinidi simili a piccole balene – sono stati trovati spiaggiati a Mason Bay sulla Stewart Island, un’isola remota e scarsamente popolate nel sud della Nuova Zelanda. Le autorità sono state avvisate da un escursionista sabato sera. Metà dei cetacei era già morta ed è stato necessario sopprimere quelli ancora vivi: la lontananza da strutture adeguate e il loro stato di salute avrebbe reso impossibile salvarli. Domenica poi sono stati trovati spiaggiati a Ninety Mile Beach, sull’isola del Nord, 10 esemplari di feresa attenuate, piccoli cetacei simili alle orche: da allora due sono morte, mentre le altre sono sotto cure mediche nel tentativo di salvarle.

Secondo il dipartimento per la Conservazione dell’ambiente neozelandese, in un anno ci sono in media 85 incidenti di questo tipo, che in genere coinvolgono un singolo animale e non un gruppo intero. Non si sa perché balene e delfini muoiano spiaggiati: tra i motivi, spiega il dipartimento, ci sono «malattie, errori di navigazione, conformazione del territorio, la marea che si ritira rapidamente, venire cacciati da un predatore e maltempo estremo». L’anno scorso vennero trovati circa 400 globicefali spiaggiati sulla Golden Bay, sull’isola del Sud: è considerato il terzo più grande spiaggiamento della storia del paese, dopo che nel 1918 vennero ritrovate mille balene spiaggiate sulle Chatham Islands.