Ieri è stata la giornata peggiore dell’anno per le borse internazionali

Wall Street a New York, 31 gennaio 2017
(BYAN R. SMITH/AFP/Getty Images)
Wall Street a New York, 31 gennaio 2017 (BYAN R. SMITH/AFP/Getty Images)

Martedì 20 novembre è stato il giorno peggiore del 2018 per molte borse mondiali, con perdite sensibili per le azioni di buona parte delle principali aziende quotate. L’indice S&P 500, che raccoglie le 500 società più grandi e ricche degli Stati Uniti, ha perso quasi il 2 per cento, cancellando l’equivalente delle somme guadagnate da inizio anno. Il prezzo del petrolio è calato del 6 per cento e ci sono state perdite in quasi tutti i settori, con una delle peggiori sessioni nelle borse dal 2015. A Milano, la borsa ha chiuso a -1,87 per cento e non è andata meglio alle altre borse europee, con quella tedesca che si è fermata a -1,58 per cento. A condizionare l’andamento dei mercati è stato soprattutto il settore tecnologico statunitense, che da qualche giorno sta facendo i conti con le preoccupazioni degli investitori sulla sua stabilità, dopo la grande crescita registrata negli ultimi anni. Le quotazioni delle aziende statunitensi in generale sono molto gonfiate e ci si aspetta quindi che possano crollare, nell’ambito di un momento difficile per la finanza globale e l’ipotesi di una nuova recessione.