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  • Martedì 20 novembre 2018

L’opinione degli italiani sull’euro è molto migliorata

Nell'ultimo anno un italiano su dieci l'ha cambiata in meglio: negli altri paesi l'aumento di popolarità è stato molto più contenuto

(ANSA / MATTEO BAZZI)
(ANSA / MATTEO BAZZI)

Oggi verrà pubblicato un nuovo numero dell’Eurobarometro, l’imponente sondaggio realizzato periodicamente dalle istituzioni europee. Politico ha visto in anteprima le risposte alle domande che riguardano la popolarità dell’euro: sono state intervistate circa 17 mila persone nei 19 paesi che compongono l’Eurozona ed è stato chiesto loro cosa ne pensassero della moneta unica. I risultati relativi all’Italia sono piuttosto sorprendenti, considerato che da qualche anno è uno dei paesi più euroscettici dell’Unione: non solo la maggioranza degli intervistati è favorevole all’euro, ma la sua popolarità è cresciuta di 12 punti rispetti al 2017.

Secondo l’Eurobarometro circa tre cittadini dell’Eurozona su quattro pensano che l’euro sia una cosa buona. È la percentuale più alta di persone favorevoli all’euro fin dalla sua introduzione nel 2002 ed è il secondo anno di fila che la sua popolarità cresce, invece che diminuire. Il supporto è maggiore in Irlanda e Lussemburgo, dove la percentuale supera l’80 per cento, mentre i cittadini meno convinti sono quelli di Francia, Cipro e Lituania. Ma la maggioranza degli intervistati è favorevole più o meno in tutti i 19 paesi.

Nonostante l’Italia sia governata da due partiti che nel corso della loro storia hanno più volte detto di voler uscire dalla moneta unica, cioè la Lega e il Movimento 5 Stelle, il 57 per cento degli intervistati in Italia è favorevole all’euro, mentre nel 2017 era favorevoli solo il 45 per cento. Significa che nell’ultimo anno più o meno un italiano su dieci ha cambiato idea sull’euro, in meglio. Solo l’Austria ha registrato un aumento simile del consenso per l’euro, che negli altri paesi si è limitato ad aumentare di qualche punto.

Contestualizzare questo dato non è semplice, e forse vale la pena scindere i due piani: mentre in Italia il consenso nei confronti dell’Unione Europea come istituzione è ancora molto polarizzato, sia la Lega sia il Movimento 5 Stelle hanno abbandonato i loro piani di uscire dall’euro una volta arrivati al governo, almeno pubblicamente.

Inoltre, Politico scrive che il 70 per cento degli italiani non fa più la conversione in lire quando deve comprare qualcosa, una percentuale superiore sia a quella dei tedeschi – soltanto il 58 per cento di loro non fa più la conversione in marchi – sia a quella dei francesi.