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  • Martedì 13 novembre 2018

Lo sgombero del presidio Baobab a Roma

La polizia ha mandato via i circa 150 migranti e richiedenti asilo che si trovavano nel "presidio umanitario" vicino alla stazione Tiburtina

(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

Questa mattina è stato sgomberato il “presidio umanitario” dell’associazione Baobab Experience in piazzale Maslax a Roma, vicino alla stazione Tiburtina, dove venivano assistiti circa 150 migranti e richiedenti asilo costretti a dormire per strada ed esclusi dall’accoglienza istituzionale. Lo sgombero è iniziato intorno alle 7 di mattina, quando i blindati della polizia hanno circondato il presidio. Gli attivisti di Baobab hanno fatto sapere che la polizia ha prima chiuso i cancelli del parcheggio dentro il quale i migranti erano accampati, poi ha permesso loro di raccogliere i loro effetti personali e di uscire dal campo facendoli salire su dei bus diretti al centro immigrazione di via Patini.

Baobab Experience è un’associazione formata da volontari che lavora per l’accoglienza dei e delle migranti dal maggio del 2015, prima all’interno del centro Baobab di via Cupa a Roma e poi, dopo lo sgombero del 2016, in altri posti della città tra cui piazzale Maslax. Negli anni, scrive l’associazione sul suo sito, più di 70.000 persone sono passate dai suoi campi «ricevendo cure mediche, cibo, una sistemazione per la notte, assistenza legale».

Delle circa 15o persone presenti nel presidio, 140 sono state portate al centro immigrazione della questura di Roma, mentre le restanti sono state semplicemente allontanate, in quanto richiedenti asilo o persone con regolari documenti di riconoscimento: tra queste ultime ci sarebbe anche una famiglia italiana, scrive Repubblica. «Dopo l’intervento di questa mattina», ha dichiarato il coordinatore di Baobab Experience Andrea Costa, «un centinaio di persone rimarrà per strada. È il 22esimo sgombero di questo campo, ma temo che questa volta sia la chiusura definitiva».

La scorsa settimana l’associazione aveva incontrato l’assessora alle Politiche sociali di Roma, Laura Baldassarre, la quale aveva annunciato entro quatto giorni un programma che avrebbe dovuto consentire ai migranti aventi diritto «di essere accolti presso le strutture di Roma», in vista di uno sgombero che era comunque considerato imminente.