Ci sono nuovi indizi su come furono costruite le piramidi

La scoperta di una rampa offre qualche elemento in più su come facessero gli antichi egizi a spostare e sollevare grandi blocchi di pietra

Le Piramidi di Giza, vicino al Cairo, Egitto (JOSEPH EID / AFP)
Le Piramidi di Giza, vicino al Cairo, Egitto (JOSEPH EID / AFP)

Una nuova scoperta archeologica sembra fornire nuovi indizi su come fu costruita la Piramide di Cheope, la più grande e antica delle tre piramidi di Giza nei pressi del Cairo (Egitto), circa 4.500 anni fa. Un gruppo di archeologi dell’Istituto Francese di Archeologia Orientale e dell’Università di Liverpool ha trovato le tracce di una rampa in un’antica cava, utilizzata dagli egizi per ricavare il materiale utilizzato per le loro costruzioni. La scoperta sembra confermare le teorie più diffuse sulle pratiche costruttive, secondo le quali gli egizi utilizzavano grandi rampe per spostare i blocchi di pietra verso l’alto mentre realizzavano le piramidi.

La cava si trova nel sito archeologico di Hetnub, a sud-est di Amarna e a quasi 300 chilometri a sud di Giza. Esplorando la zona per studiarne le iscrizioni, i ricercatori hanno notato la presenza di una rampa contornata da gradini e costellata da tracce di fori, probabilmente utilizzati per conficcarvi pali di legno. Secondo la loro ricostruzione, la rampa poteva essere utilizzata per spostare i blocchi di pietra, consentendo agli operai di muoverli con maggiore facilità potendovi lavorare intorno e non solo nella direzione di spostamento.

Rispetto a quanto teorizzato finora, la rampa sembra indicare che in alcune circostanze gli architetti egizi optassero per piani con una maggiore inclinazione, che richiedevano meno spazio e tempo per essere realizzati. Gli archeologi ritengono che la presenza di gradini e fori per i pali, su ambo i lati della rampa, aiutassero a far traslare i blocchi di pietra nel caso di pendenze maggiori. Restando sui gradini, gli operai potevano utilizzare corde e carrucole lungo i fianchi dei blocchi, mentre altri operai sulla rampa potevano tirare e spingere, come già ipotizzato in passato.

Secondo le stime degli archeologi, una rampa più ripida come quella di Hetnub consentiva di lavorare molto più speditamente, col risultato di portare più blocchi al piano di costruzione man mano che veniva realizzata una piramide. Più operai potevano spingere in contemporanea da più lati i blocchi di pietra, muovendoli più velocemente verso la loro destinazione.

La scoperta è stata effettuata alla fine di settembre, quindi molti dettagli non sono ancora stati divulgati e si dovranno attendere le prime pubblicazioni sulle riviste scientifiche. La cava e le sue iscrizioni erano note da tempo agli egittologi: tra i primi ad averle studiate ci fu Howard Carter, l’archeologo britannico noto soprattutto per avere scoperto la tomba di Tutankhamon, il luogo in cui fu sepolto uno dei più famosi sovrani egizi nella Valle dei Re, nel 1922.

Ora, sulla base delle iscrizioni, i ricercatori stimano che la rampa fu realizzata all’epoca di Cheope, il faraone ritenuto il committente della Grande Piramide di Giza. Non ci sono però prove per dire con certezza che il metodo scoperto a Hetnub fosse stato impiegato anche per la costruzione della Grande Piramide. Gli archeologi ritengono che sia un importante indizio per farsi un’idea più completa delle tecniche costruttive impiegate dagli egizi. La Grande Piramide di Giza è realizzata con strati di grandi blocchi di pietra calcarea e raggiunge i 139 metri di altezza, ogni lato della sua base è lungo 230 metri circa.