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  • Mercoledì 31 ottobre 2018

Chi sono i nuovi direttori dei Tg Rai

Al Tg1 andrà Giuseppe Carboni, Gennaro Sangiuliano sarà al Tg2 mentre Giuseppina Parteniti andrà al Tg3, dopo un accordo tra Lega e Movimento 5 Stelle

Il Cavallo morente di Francesco Messina nella sede Rai di viale Mazzini, Roma, 29 ottobre 2018. 
(ANSA/ANGELO CARCONI)
Il Cavallo morente di Francesco Messina nella sede Rai di viale Mazzini, Roma, 29 ottobre 2018. (ANSA/ANGELO CARCONI)

Mercoledì 31 ottobre il consiglio di amministrazione della Rai ha approvato le nomine dei direttori di Tg1, Tg2, Tg3, Giornale Radio e Tgr: la notizia non è ancora stata confermata direttamente dalla Rai, ma è data per certa da giornali e agenzie di stampa. I nomi erano stati consegnati ieri dall’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini ai consiglieri di amministrazione e sono il risultato dell’accordo politico tra i due partiti che sono al governo, dunque tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Il nuovo direttore del Tg1 sarà Giuseppe Carboni, Gennaro Sangiuliano sarà al Tg2, Giuseppina Parteniti al Tg3, Luca Mazzà alla Radio e Alessandro Casarin è stato confermato direttore di Testata Giornalistica Regionale (Tgr), da cui dipendono i tg regionali.

Le nomine dei dirigenti e direttori della Rai sono decise formalmente dal cda, ma sono da sempre frutto di trattative e scelte dei partiti della maggioranza parlamentare: in questo caso storicamente il Tg1 viene diretto da qualcuno espressione del principale partito al governo, e lo stesso vale in misura minore per il Tg2, mentre il Tg3 viene assegnato all’opposizione, seppure la scelta del direttore o della direttrice sia comunque fatta dalla maggioranza parlamentare. L’unico voto contrario a queste nomine nel cda è stato quello di Rita Borioni, nominata in quota Partito Democratico.

In questo caso, secondo i giornali Giuseppe Carboni per il Tg1 sarebbe stato sostenuto dal Movimento cinquestelle: ha 57 anni, è nato a Roma e prima di oggi era caporedattore del Tg2. Carboni è entrato in Rai nel 1979, a Radio 3. Dopo tre anni ha cominciato a lavorare per “Stereo Notte”, nel 1995 ha lavorato al telegiornale regionale di Bolzano arrivando dopo un anno al Tg2, con direttore Clemente Mimun. Nominato caporedattore, ha seguito il Movimento cinquestelle sin dal suo arrivo in Parlamento, nel 2013. Viene spesso indicato come uno dei pochi giornalisti tv che parla con Beppe Grillo.

La nomina di Gennaro Sangiuliano al Tg2 sarebbe stata invece sostenuta dalla Lega. Sangiuliano ha 56 anni, è nato a Napoli dove si è laureato in giurisprudenza ed era vicedirettore del Tg1 dal 2009. Sangiuliano è stato anche direttore del quotidiano Roma di Napoli dal 1996 al 2001, vicedirettore di Libero durante la direzione di Vittorio Feltri ed è anche un saggista: ha scritto una biografia di Putin, una di Trump e con Vittorio Feltri il libro Quarto Reich – come la Germania ha sottomesso l’Europa. Durante la sua carriera di giornalista ha scritto anche per diversi altri giornali, tra cui Il Foglio e Il Giornale. Da giovane ha fatto parte del Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del movimento di estrema destra Movimento Sociale Italiano (MSI), e dal 1983 al 1987 è stato consigliere circoscrizionale del Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale nel quartiere Soccavo di Napoli. Alle elezioni politiche del 2001 si era candidato alla Camera dei deputati nella lista Casa delle Libertà, ma non era stato eletto. Sangiuliano è entrato in Rai nel 2003 come inviato del TGR e nel 2009 è stato nominato vice direttore del TG1 durante la direzione di Augusto Minzolini.

Giuseppina Paterniti – nominata direttrice del Tg3 – ha 62 anni, è nata a Capo d’Orlando, in provincia di Messina, da tre anni era vicedirettrice della Tgr. Per sette anni, dal 2008 al 2015, è stata per la Rai corrispondente da Bruxelles. Prima, dal 1996 al 2007 si era occupata di politica economica per il Tg3 e aveva seguito Consigli dei ministri, vertici NATO e vertici del Fondo monetario internazionale. Dal 1989 al 1991 è stata autrice del programma in seconda serata di Rai 1, “Atlante” e dal 1981 al 1991 ha lavorato per vari programmi per ragazzi di Rai 1 in qualità di presentatrice, autrice e responsabile. Tra le trasmissioni alle quali ha lavorato c’è il Sabato dello Zecchino, ma anche “Big!” con Piero Chiambretti.

Il nuovo direttore di Radio Rai Luca Mazzà, scrive Repubblica, sarebbe gradito al Partito Democratico e in buoni rapporti con la Lega: è entrato in Rai nel 1991, come responsabile della redazione economica del Giornale Radio 1. È stato poi anche vicedirettore di Rai3, caporedattore centrale Rai Sport e responsabile dei programmi Ballarò, Mi manda Rai3 e Agorà. Prima di essere nominato nel 2016 direttore del Tg3 era stato inviato di Rai Parlamento. Nel 2015 Mazzà lasciò Ballarò in polemica con Massimo Giannini, e – scrivono sempre i giornali – ed è conosciuto in Rai per essere un oppositore di Bianca Berlinguer.

Alessandro Casarin – confermato come direttore del Tgr – è nato a Somma Lombardo, in provincia di Varese, nel 1958 e viene considerato vicino alle posizioni della Lega: ha iniziato la carriera giornalistica nel 1983 nella redazione del quotidiano La Prealpina ed è entrato in Rai nel 1987. Nel 2001 è stato nominato vicedirettore del Tg3, per poi assumere un incarico analogo nel 2002 alla Testata Giornalistica Regionale. Nel 2009 è stato nominato condirettore con delega alle sedi Rai del Nord Italia della Testata Giornalistica Regionale, a fianco del responsabile Alberto Maccari. Quando Maccari passò alla direzione del Tg1, Casarin venne nominato direttore della Tgr. Il 18 settembre del 2013, per motivi personali, rassegnò le dimissioni. Nell’aprile 2016 è stato nominato vicedirettore di Rai News, su proposta del direttore Antonio Di Bella. Il primo ottobre del 2018 è stato nominato direttore ad interim del Tgr subentrando al responsabile dimissionario Vincenzo Morgante.