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  • Domenica 28 ottobre 2018

In Irlanda non ci sarà più il reato di blasfemia

Al referendum per abolirlo ha votato Sì il 65 per cento (anche la Chiesa aveva rinunciato a difenderlo)

Il libretto con le istruzioni per votare al referendum irlandese sulla blasfemia, il 26 ottobre 2018 (Jon Elswick via AP)
Il libretto con le istruzioni per votare al referendum irlandese sulla blasfemia, il 26 ottobre 2018 (Jon Elswick via AP)

Venerdì in Irlanda c’è stato un referendum per decidere se modificare la parte della Costituzione irlandese secondo la quale la blasfemia è un reato. Lo spoglio è iniziato sabato ed è andato avanti per buona parte della giornata. Alla fine hanno vinto i Sì con il 64,85 per cento dei voti: la blasfemia non sarà più un reato. In tutto ha votato il 43,8 per cento degli aventi diritto.

Era dal 1855 che in Irlanda non veniva emessa una condanna per blasfemia, e persino la Chiesa cattolica irlandese aveva definito «abbondantemente obsoleta» la legge; ma ciclicamente se ne tornava a parlare. Nel 2009 ad esempio era stata modificata la legge che regolamentava le multe per i casi di blasfemia: fu stabilito un massimo di 25mila euro per multa e si era estesa la blasfemia anche alle altre religioni, e non solo al cristianesimo.

Nel 2015 poi l’attore britannico Stephen Fry era stato denunciato alla polizia per aver fatto alcuni commenti su Dio in un’intervista. Al conduttore che gli aveva chiesto cosa avrebbe detto a Dio se avesse potuto incontrarlo, Fry aveva risposto: «Gli direi: come hai osato creare un mondo in cui c’è una tale pena che cade addosso alla gente senza colpa. Non è giusto. È profondamente, profondamente malvagio. Perché dovrei rispettare un Dio capriccioso, malevolo e stupido, che crea un mondo così pieno di ingiustizia e dolore?». Nonostante la denuncia, i pubblici ministeri si erano rifiutati di perseguire il caso.

Le bestemmie sono illegali?

Oltre che per il referendum sulla blasfemia, gli irlandesi hanno anche votato per eleggere un nuovo presidente: ha vinto il presidente uscente Michael D. Higgins, che aveva fatto parte del Partito Laburista fino alla sua prima elezione a presidente nel 2011. Ha ottenuto il 55,81 per cento dei voti. In Irlanda il presidente è un po’ come in Italia: ha soprattutto funzioni di rappresentanza. Il suo mandato dura sette anni e si può essere rieletti una sola volta.