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  • Lunedì 1 ottobre 2018

Le ultime foto e notizie dall’Indonesia

I morti per il terremoto e lo tsunami sono almeno 832, si stanno cominciando a scavare fosse comuni e i soccorsi sono difficilissimi

(AP Photo/Tatan Syuflana, File)
(AP Photo/Tatan Syuflana, File)

Le persone morte a causa del terremoto e del successivo tsunami che la scorsa settimana hanno colpito l’isola di Sulawesi, in Indonesia, sono almeno 832; e si prevede che il numero aumenterà quando i soccorritori riusciranno a raggiungere le aree più remote dell’isola. Le autorità locali delle zone più colpite, quelle di Palu e Donggala nel nord, hanno detto che inizieranno a seppellire le vittime in fosse comuni, temendo che le malattie possano iniziare a diffondersi.

I soccorsi sono ostacolati dalle scosse di assestamento, dal fatto che alcuni ponti sono crollati e molte strade sono state distrutte. A Palu i soccorritori sono in attesa di poter utilizzare i macchinari pesanti per cercare di spostare le macerie degli edifici più grandi, in cui risulta difficile entrare e operare a mani nude. «La comunicazione è limitata, i macchinari pesanti sono limitati… non sono sufficienti per il numero di edifici che sono crollati», ha detto Sutopo Purwo Nugroho, portavoce dell’agenzia nazionale che si occupa della gestione dei disastri. Nel frattempo diverse organizzazioni non governative si sono attivate, ma «l’accesso è un grosso problema», ha detto il direttore di Save The Children: «Le ONG e le autorità locali stanno lottando per raggiungere i villaggi intorno a Donggala, dove potrebbero esserci danni significativi e molte vittime».

Venerdì 28 settembre il terremoto, di magnitudo 7.4, ha generato uno tsunami con onde alte fino a sei metri. L’isola di Sulawesi è una popolare meta turistica e quel giorno sulla costa c’erano più persone del solito, perché nella notte sarebbe dovuta iniziare una festa per una celebrazione locale. Il presidente indonesiano Joko Widodo ha visitato le zone colpite dal terremoto e dallo tsunami per sollecitare uno sforzo ininterrotto per salvare i sopravvissuti e ha detto di voler accettare il sostegno internazionale per aiuti e soccorsi.

Nel frattempo, il ministero della Giustizia indonesiano ha fatto sapere che 1.200 detenuti sono fuggiti da tre diverse strutture detentive di Sulawesi in seguito al terremoto e allo tsunami.