(MLADEN ANTONOV/AFP/Getty Images)

C’è una nuova grande esercitazione militare in Russia

È la più grande da quasi 40 anni, anche se molto probabilmente i numeri sono gonfiati

In questi giorni è in corso in Russia la più grande esercitazione militare avvenuta nel paese dal 1981 a oggi. Secondo i dati diffusi dal ministero della Difesa saranno impiegati 300 mila soldati, 36 mila veicoli, 80 navi e mille aerei. L’esercitazione si svolgerà su un territorio esteso più o meno come metà del paese. Alle manovre parteciperanno per la prima volta anche 3.200 soldati cinesi, con 900 veicoli e una cinquantina di aerei e un piccolo contingente delle forze armate della Mongolia.

“Vostok” fa parte del ciclo annuale di esercitazioni che ruotano intorno ai quattro settori militari in cui è diviso il paese. L’anno scorso era stato il turno di “Zapad“, che significa occidente: era la simulazione di un conflitto tra la Russia e una serie di paesi inventati che ricordavano molto Polonia e paesi baltici. Quest’anno invece il settore interessato dall’esercitazione è quello orientale: Vostok significa est. La partecipazione della Cina è uno dei dettagli più interessanti di questa esercitazione. È la prima volta che i due paesi dimostrano al resto del mondo di essere disposti a collaborare militarmente in questa maniera.

Per quanto sulla carta l’esercitazione sia un poderoso spiegamento di forze e di alleanze, diversi esperti suggeriscono di non prenderla troppo sul serio: i numeri dei partecipanti sono quasi certamente gonfiati. Secondo Alexander Golts, un esperto citato dal Washington Post, l’unico modo di muovere così tanti soldati e i loro equipaggiamenti sulla ridotta rete di trasporti della Russia orientale sarebbe bloccarne il traffico civile per settimane, un fatto che evidentemente non è avvenuto.

Soldati russi, cinesi e mongoli alla parata militare, Tsugol, Siberia, 13 settembre 2018 (AP Photo/Sergei Grits)

La cifra dei reali partecipanti all’esercitazione è probabilmente più vicina a 150 mila soldati che 300 mila. Molti di loro, inoltre, non usciranno dalle caserme. È spesso accaduto durante precedenti esercitazioni russe che quando un singolo reparto veniva impiegato sul campo, la sua intera brigata di appartenenza veniva contata come “impiegata” nell’esercitazione.

Mark Galeotti, ricercatore dello European University Institute, ha scritto che – come con l’esercitazione Zapad dell’anno scorso – Vostok non significa che la Russia si stia preparando per impegnarsi in un vero conflitto con i suoi vicini, ma che è soprattutto di una dimostrazione di forza, parte della “guerra psicologica” che il governo utilizza sia per ragioni di consenso interno, sia per condurre la sua aggressiva diplomazia internazionale.

Continua sul Post