• Mondo
  • Martedì 21 agosto 2018

Le foto delle famiglie coreane riunite

Per la prima volta dalla guerra tra i due paesi, negli anni Cinquanta: tra lacrime, abbracci, gioia e sbigottimento

La sudcoreana Lee Keum-seom, di 92 anni, abbraccia il figlio Ri Sang Chol, che ha 71 anni ed è cresciuto in Corea del Nord, 20 agosto 2018
(Lee Ji-eun/Yonhap via AP)
La sudcoreana Lee Keum-seom, di 92 anni, abbraccia il figlio Ri Sang Chol, che ha 71 anni ed è cresciuto in Corea del Nord, 20 agosto 2018 (Lee Ji-eun/Yonhap via AP)

In Corea del Nord, in un resort sul Monte Kumgang nella zona demilitarizzata al confine con la Corea del Sud, sono iniziati gli incontri tra 180 persone separate dalle loro famiglie durante la Guerra di Corea, combattuta dal 1950 al 1953. Il conflitto non si risolse mai con un trattato di pace vero e proprio, e quando si concluse migliaia di famiglie si trovarono ai lati opposti del confine e non poterono, per ordine dei rispettivi paesi, comunicare in nessun mondo, neanche scrivendosi lettere, telefonandosi e, più di recente, via email.

La sudcoreana Jeon Hye-ok, 90 anni, guarda le foto di famiglia della nipote Kim Yoon Kyong, 56 anni, durante un incontro di famiglia in un resort sul Monte Kumgang, in Corea del Nord, 20 agosto 2018 (AFP/Getty Images)

Finora le uniche occasioni di incontro sono state quelle concesse dai due governi, che negli anni hanno organizzato brevi riunioni familiari a cui però non è semplice partecipare: queste, che andranno avanti fino al 26 agosto, sono le prime degli ultimi tre anni, quando furono interrotte per i deteriorarsi dei rapporti tra i due stati.

Le persone che chiedono i ricongiungimenti sono decine di migliaia e quasi tutte sono molto anziane, con più di 80-90 anni; ogni volta ne sono selezionate solo alcune decine e la speranza di soddisfare tutti diminuisce sempre di più, vista l’alta età dei partecipanti. Secondo il ministero dell’Unificazione di Seul, oltre 75mila dei 132mila sudcoreani che avevano chiesto di partecipare ai ricongiungimenti sono morti. Tra le famiglie che si incontreranno a questo giro ci sono per esempio un uomo di 101 anni e una donna di 100, e 35 persone con più di 90 anni, tutti sudcoreani. Degli 88 nordcoreani invece non si sa molto, ma si stima che in 62 abbiano almeno 80 anni.

Le immagini degli incontri sono toccanti e molto spiazzanti, tra lacrime, abbracci, album di famiglia sfogliati fianco a fianco, sguardi un po’ sbigottiti di chi non si riconosce, di chi riceve un affetto che non ha mai provato e di chi deve fare i conti con aspettative sgretolate dalla lontananza. A fare impressione è anche l’incontro e lo scontro in persone in carne e ossa di due mondi, di due ideologie, di due ere diverse – i vestiti occidentali ed eleganti dei sudcoreani contro i lustrini obsoleti delle signore nordcoreane; pelle impomatata e senza rughe contro visi prosciugati dal tempo; magrezza e prosperità – tra la difficoltà di distinguere i figli dalle madri, e nel riconoscere nei fratelli il passare dello stesso tempo.

Il sudcoreano Lee Moon-hyuk, 95 anni incontra il suo nipote nordcoreano Ri Kwan Hyuk, 80 anni (a sinistra), in un resort sul Monte Kumgang, in Corea del Nord, 20 agosto 2018 (KOREA POOL/AFP/Getty Images)

Storie di famiglie coreane separate