Gli Oscar cambiano un po’

L'Academy ha annunciato una nuova categoria per i blockbuster e una cerimonia più snella, nella speranza di risolvere il problema degli ascolti in calo

(Kevin Winter/Getty Images)
(Kevin Winter/Getty Images)

L’Academy, l’organizzazione che assegna i premi Oscar, ha annunciato alcuni cambiamenti nella cerimonia e nei premi del prossimo anno, in un tentativo di migliorare gli ascolti televisivi che nell’ultima edizione erano crollati del 19 per cento rispetto a quella precedente. Le novità sono soprattutto tre, ma della principale – la più contestata, anche – si sa ancora molto poco.

La principale, che ha destato molte perplessità tra i critici e i giornalisti specializzati, è l’introduzione di una nuova categoria, ufficialmente chiamata “Outstanding achievement in popular film”, e sulla quale non sono però stati diffusi ulteriori dettagli. I giornali specializzati americani hanno dedotto sia una categoria rivolta ai film più popolari e commerciali, come quelli di supereroi o gli Star Wars per intendersi, nel tentativo di allargare il tradizionale pubblico degli Oscar.

Un tempo era infatti relativamente comune che i grandi blockbuster, da Titanic al Gladiatore, vincessero i premi principali. Da diversi anni invece, pur non premiando film davvero d’autore o di nicchia, i premi sono andati a film molto lontani dai vertici degli incassi al botteghino, come MoonlightLa Forma dell’Acqua. I nove candidati al miglior film di quest’anno hanno incassato in media negli Stati Uniti meno di 80 milioni. Gli ultimi Jedi ha incassato oltre 600 milioni, per fare un paragone. I riconoscimenti per i film di supereroi o per i kolossal d’azione si limitano normalmente agli Oscar tecnici, quelli per l’audio e il montaggio, meno rilevanti. L’Academy ha detto che i requisiti per accedere alla nuova categoria verranno spiegati in seguito, e per ora si sa solo che i film candidati al premio per i “film popolari” potranno anche essere candidati al premio per il miglior film.

Altri cambiamenti riguarderanno invece la cerimonia vera e propria, che a partire dal 2020 sarà anticipata di diverse settimane, al 9 febbraio. Nel 2019 invece continuerà a tenersi a fine mese, il 24 febbraio. Questo servirà ad avvicinarla un po’ alle date degli altri premi cinematografici, come i Golden Globe, gli Screen Actors Guild Awards e i Critics’ Choice Awards, che si svolgono a gennaio. Solitamente gli attori e i registi premiati sono in buona parte gli stessi, e questo voleva dire meno attese per i loro discorsi agli Oscar.

La cerimonia sarà anche accorciata a tre ore, dalle quasi quattro delle ultime edizioni, caratterizzate da molti tempi morti, discorsi lunghissimi e intermezzi di varietà non sempre all’altezza. La prolissità e l’autoreferenzialità di buona parte della cerimonia sono un problema noto e criticato da tempo, e l’Academy aveva già provato a risolverlo spostando in altre serate alcuni premi minori e chiedendo agli attori di accorciare i discorsi. Per stringere i tempi, alcuni premi – non si sa ancora quali – verranno annunciati durante le pause pubblicitarie televisive, e le riprese selezionate verranno poi inserite nella diretta.

«Abbiamo ascoltato molte richieste di miglioramenti per rendere gli Oscar e l’Academy rilevanti in un mondo che cambia», hanno scritto in un comunicato ai membri dell’organizzazione il presidente John Bailey e il CEO Dawn Hudson. Ma a determinare i cambiamenti sono stati soprattutto gli ascolti dell’ultima cerimonia, secondo i giornali specializzati americani. Ascolti che sono stati comunque altissimi come numeri assoluti – 26,5 milioni di persone negli Stati Uniti – ma in drastico calo (il 19 per cento) rispetto all’anno precedente. Rispetto all’edizione del 2014, la più vista della storia recente, quella del 2018 ha perso il 39% di ascolti. Il calo è stato registrato soprattutto sui segmenti più giovani della popolazione.

Variety ha raccontato che pochi giorni dopo l’ultima cerimonia, i dirigenti di Disney-ABC, che un anno e mezzo prima aveva rinnovato i diritti di trasmissione della cerimonia fino al 2028, incontrarono i vertici dell’Academy per chiedere che venissero cambiate delle cose per evitare di rendere gli Oscar «irrilevanti». Chiesero proprio una cerimonia più breve e una qualche forma di riconoscimento per i film che incassano di più al box office.