Luigi Di Maio dice che l’incidente di Marcinelle insegna che «Non bisogna emigrare»

Il capo politico del Movimento 5 Stelle si riferiva all'incidente avvenuto in Belgio nel 1956, in cui morirono 136 migranti italiani

(ANSA/ANGELO CARCONI)
(ANSA/ANGELO CARCONI)

Ieri, il capo politico del Movimento 5 Stelle e ministro del Lavoro Luigi Di Maio è intervenuto a proposito dell’anniversario del disastro di Marcinelle, l’incidente avvenuto l’8 agosto del 1956, quando il crollo di una miniera di carbone in Belgio causò la morte di 262 minatori, tra cui 136 migranti italiani. Quando i giornalisti gli hanno chiesto un commento sull’anniversario, Di Maio ha risposto:

«Io penso soltanto che queste tragedie che noi ricordiamo ci devono portare a fare delle riflessioni. Per esempio, la riflessione che suscita in me Marcinelle è che non bisogna partire. Non bisogna emigrare e dobbiamo lavorare per non far più emigrare i nostri giovani. il mio pensiero va a loro quando penso a tragedie come questa»

Poco prima che lo facesse Di Maio, l’incidente era stato ricordato durante una commemorazione ufficiale anche dal ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, che aveva dichiarato: «Non dimentichiamo che Marcinelle è una tragedia dell’immigrazione, soprattutto ora che tanti vengono in Europa. Non sottostimiamo la difficoltà di gestire un tale fenomeno ma non dimentichiamo che i nostri padri e nonni erano migranti». La dichiarazione del ministro degli Esteri era stata subito criticata dai capigruppo di Camera e Senato di Lega e Fratelli d’Italia, secondo cui il paragone sarebbe “offensivo” per i migranti italiani.

Il disastro di Marcinelle, 60 anni fa