Anche al direttore degli Uffizi non piacciono le domeniche gratis ai musei

Ha detto che era un progetto con buone intenzioni che è diventato «una specie di speculazione che non ha alcun senso sociale»

LaPresse - Lodebole/bianchi
LaPresse - Lodebole/bianchi

Eike Schmidt, direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze – uno dei musei più famosi d’Italia e del mondo – ha detto in un’intervista alla Nazione di essere d’accordo con la revisione del progetto #Domenicalmuseo, l’iniziativa che permetteva di entrare gratuitamente in tutti i musei gestiti dal ministero dei Beni culturali la prima domenica di ogni mese. Martedì, il ministro della Cultura Alberto Bonisoli aveva annunciato che dalla fine dell’estate saranno sospese le domeniche gratis ai musei, ed era stato molto criticato da diversi esponenti del governo precedente e da chi riteneva positiva l’iniziativa. Schmidt, alla Nazione, ha provato a spiegare come mai invece c’erano diversi problemi con #Domenicalmuseo.

Direttore Schmidt, cosa pensa dell’abolizione della prima domenica del mese gratis?

«Credo che all’inizio sia stata una straordinaria intuizione e opportunità, ma che adesso sia giusto rivederne finalità e organizzazione, perché è venuto meno lo spirito di partenza».

Perché? Cosa è successo?

«È cominciata come un grande segnale di apertura dei musei a tutti quanti. Specialmente nei primi anni abbiamo visto arrivare molti cittadini che non venivano mai, o che non entravano più in un museo da tanto tempo. Ma poi quest’opportunità della prima domenica del mese gratis è stata scritta persino nelle guide turistiche, è stata diffusa su Internet e tutti cercano di usufruirne. O di approfittarne, si potrebbe dire. Insomma, non è più un invito a vedere le nostre meraviglie e per incoraggiare chi non andava nei musei. Ma è diventata una specie di speculazione che non ha alcun senso sociale».

Per esempio, che cosa accade?

«Ci siano accorti che ci sono persino tour operator che aspettano la domenica di ingresso gratis per accompagnare le comitive e far pagare lo stesso il biglietto ai turisti stranieri più distratti. E quindi, forse è il momento di cambiare strategia, specialmente in alta stagione».

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