Facebook ha cancellato 32 account sospettando che fossero dell’IRA, la “fabbrica di troll” russi

(Getty Images)
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Martedì Facebook ha rimosso 32 pagine di Facebook e account da Instagram sospettati di essere collegati alla Internet Research Agency (IRA), l’organizzazione russa nota come “fabbrica di troll” e accusata di avere interferito nella campagna elettorale per le presidenziali statunitensi del 2016 e, più in generale, di condurre campagne di disinformazione online. Gli account erano coordinati tra loro per fare propaganda e organizzare eventi in vista delle elezioni di metà mandato statunitensi, quelle in cui si rinnovano tutti i 435 seggi della Camera, un terzo (33) dei seggi del Senato e i governatori di alcuni dei 50 stati.

Le pagine e gli account avevano un totale di 290 mila follower e usavano reti VPN per nascondere i loro IP e fingere che i computer fossero connessi da un paese diverso rispetto a quello in cui si trovavano; si servivano di servizi telefonici per nascondere le loro identità e avevano pagato organizzazioni terze perché investissero circa 11 mila dollari, novemila euro, in 150 pubblicità su Facebook e Instagram.

«Al momento non abbiamo prove tecniche sufficienti per sapere chi c’è dietro tutto questo, ma hanno mostrato un’attività simile ad alcuni account dell’IRA, e sono collegati ad alcuni di loro» ha detto Nathaniel Gleicher, a capo delle politiche per la sicurezza elettronica di Facebook. Alex Stamos, capo della sicurezza di Facebook, ha detto che i servizi di intelligence statunitensi hanno più mezzi per risalire all’identità dei gestori degli account e aggiunto che «se vogliono stabilirlo con certezza saranno loro a farlo».