In Nuova Zelanda le vittime di violenza domestica avranno diritto a 10 giorni di permesso pagato

Lo stabilisce una legge approvata ieri dal Parlamento, la seconda del suo genere a livello mondiale

Jan Logie (Green Party New Zealand)
Jan Logie (Green Party New Zealand)

Il Parlamento della Nuova Zelanda ha approvato mercoledì una nuova legge per provare a combattere la violenza domestica. La legge garantisce alle vittime di violenza domestica 10 giorni di permesso pagato dal lavoro, per avere tempo di mettersi al sicuro, cambiare casa, riprendersi da una situazione molto difficile. Il Parlamento ha approvato la legge con 63 voti favorevoli e 57 contrari, nonostante il Partito Nazionale avesse tolto il suo sostegno alla legge prima del voto decisivo citando preoccupazioni per i costi che potrebbero trovarsi a sostenere le grandi aziende. La Nuova Zelanda è il secondo paese ad approvare una legge del genere, dopo le Filippine che la approvarono nel 2004.

La legge, che è stata scritta e voluta dalla deputata dei Verdi Jan Logie, entrerà in vigore il prossimo aprile. Le persone che faranno richiesta per il permesso non dovranno presentare prove per ottenerlo e i 10 giorni di permesso non eroderanno quelli già previsti per ferie e malattia. La legge, inoltre, stabilisce che le persone vittime di violenza domestica possano accedere a un percorso privilegiato per ottenere dei cambiamenti della loro situazione lavorativa se questa sia considerata pericolosa per la loro sicurezza: potranno chiedere un trasferimento, una nuova email, o di non essere indicate sul sito dell’azienda. In Italia esiste da alcuni anni un congedo pagato per le donne vittime di violenza di genere, ma con dei criteri di accesso più stringenti di quelli che saranno necessari in Nuova Zelanda.