Il primo giorno in cui le donne hanno potuto guidare in Arabia Saudita

È stato vissuto come un momento storico: in molte sono salite in macchina immediatamente dopo l'abolizione del divieto, a mezzanotte

(Sean Gallup/Getty Images)
(Sean Gallup/Getty Images)

Domenica 24 giugno è stato abolito il divieto di guida per le donne in Arabia Saudita, l’unico paese che aveva ancora una limitazione di questo tipo. La fine del divieto era stata annunciata lo scorso settembre da re Salman, il sovrano dell’Arabia Saudita, e le prime patenti erano state distribuite all’inizio di giugno.

Sono circolati diversi video che mostrano le donne che si sono messe alla guida immediatamente dopo la fine del divieto, cioè dopo mezzanotte tra sabato e domenica. In un breve video pubblicato su Twitter da BBC una donna di nome Salmar Almogren, conduttrice di talk show e scrittrice, ha detto:

È la sensazione più bella del mondo. Posso guidare fino a lavoro, accompagnare i miei figli, visitare il mio paese.

Alla fine del video si vede il principe saudita Alwaleed bin Talal seduto sul posto del passeggero mentre sua figlia guida l’automobile.

Anche Roa Altaweli, un’ostetrica di Jeddah, ha parlato con BBC durante il suo primo viaggio da guidatrice da casa all’ospedale dove lavora: «In questo primo giorno le strade sono tranquille: è un giorno di vacanze estive per gli studenti. Non male per delle neo guidatrici ansiose». Altaweli comunque non rientra nella categoria, visto che ha ottenuto la patente 13 anni fa in Bahrein, e ha una patente internazionale che usa quando va in vacanza all’estero. Ha detto che in molti paesi le ostetriche devono avere la patente per lavorare, e di sperare che ci sia la possibilità per le ostetriche di aiutare le donne che partoriscono in casa. La possibilità di guidare, ha detto, aiuterà molto anche le dottoresse di turno di notte a raggiungere gli ospedali senza dover prendere un taxi.

«Oggi mi sono svegliata prima del solito. Ero così emozionata che non riuscivo a dormire. Oggi sto guidando verso il lavoro, e per la prima volta non sono seduta sui sedili posteriori. Sono al volante. Non riesco ancora a credere che potrò guidare a Jeddah […] Sono rimasta alzata fino a dopo mezzanotte cercando sui social network foto e video di donne che partivano in auto subito dopo la fine del divieto».

«Nessuno mi ha infastidita o fissata sulla strada, e mi sento come se guidassi qui da molto tempo. […] Oggi è un giorno storico, e sembra ci possano essere giorni ancora più storici per le donne in Arabia Saudita».

L’abolizione del divieto fa parte di “Vision 2030”, un piano di riforme economiche e sociali volute dal potente principe ereditario Mohammed bin Salman, che ha detto di volere «un Islam tollerante e moderato, che sia aperto al mondo e a tutte le religioni».

Al piano fanno riferimento anche una serie di riforme sociali, alcune delle quali sono state solo annunciate e altre già introdotte. Tuttavia a fine maggio sette attivisti per i diritti delle donne sono stati arrestati, secondo altri attivisti per mettere a tacere i sostenitori dei diritti delle donne nel paese. Tutte le persone arrestate si erano impegnate a lungo per far eliminare il divieto di guida per le donne e tuttora chiedono la fine del sistema oppressivo che impedisce alle donne saudite molte attività senza l’autorizzazione di un loro familiare uomo. Le donne non possono per esempio viaggiare all’estero, sposarsi, frequentare le scuole superiori o sottoporsi ad alcune procedure mediche senza il permesso del tutore maschio, che può essere il marito, il padre, il fratello, ma anche il figlio.