In Arabia Saudita sette attivisti per i diritti delle donne sono stati arrestati

Una donna saudita durante un'esposizione di automobili riservata alle donne a Riad, il 13 maggio 2018 (Ahmed Yosri/picture-alliance/dpa/AP Images)
Una donna saudita durante un'esposizione di automobili riservata alle donne a Riad, il 13 maggio 2018 (Ahmed Yosri/picture-alliance/dpa/AP Images)

Il 15 maggio in Arabia Saudita sette attivisti per i diritti delle donne sono stati arrestati senza una motivazione precisa: il canale televisivo statale di notizie ha detto che gli arresti sono avvenuti per i contatti tra gli attivisti, due uomini e cinque donne tuttora in custodia, e un paese straniero. Secondo altri attivisti, gli arresti sono un modo per mettere a tacere i sostenitori dei diritti delle donne nel paese.

Tutte le persone arrestate si erano impegnate a lungo per far eliminare il divieto di guida per le donne – che dovrebbe essere ufficialmente abolito dal prossimo 24 giugno – e tuttora chiedono la fine del sistema oppressivo che impedisce alle donne saudite molte attività senza l’autorizzazione di un loro familiare uomo. Non possono per esempio viaggiare all’estero, sposarsi, frequentare le scuole superiori o sottoporsi ad alcune procedure mediche senza il permesso del tutore maschio, che può essere il marito, il padre, il fratello, ma anche il figlio. Tra le donne arrestate ci sono Eman al Nafjan e Lujain al Hathloul, che nel 2016 avevano firmato una petizione per chiedere l’abolizione del sistema dei tutori. Nel 2014 Al Hathloul era stata arrestata e aveva passato 73 giorni in carcere per aver guidato dagli Emirati Arabi Uniti alla frontiera con l’Arabia Saudita.

Lo scorso settembre, dopo che il re Salman aveva emanato il decreto che concede alle donne di guidare, una quindicina di attiviste che si erano molto esposte sul tema avevano ricevuto una telefonata minacciosa da parte di un rappresentante delle autorità governative del paese: aveva ordinato loro di non parlare con i media e di sospendere le loro attività sui social network, altrimenti ci sarebbero state delle ripercussioni. Secondo molti attivisti critici nei confronti delle recenti riforme introdotte in Arabia saudita per volere del principe ereditario Mohammed bin Salman, la concessione del permesso di guidare alle donne è solo un atto simbolico, visto che anche potendo guidare le donne saudite non potranno essere davvero autonome per via del sistema dei tutori.