La formazione del governo guidato da Carlo Cottarelli ha avuto un incidente imprevisto e non ancora chiarito martedì sera, quando la presentazione della lista dei ministri da parte del presidente del Consiglio incaricato è stata rimandata a sorpresa. Tutti si aspettavano che Cottarelli avrebbe sciolto la riserva e annunciato il suo governo dopo l’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, martedì pomeriggio: al suo termine, però, il Quirinale ha detto che i due si incontreranno di nuovo domani mattina.
È stato uno sviluppo inatteso, e che ha fatto nascere dubbi sulla possibilità che il governo Cottarelli possa formarsi. Il presidente del Consiglio incaricato e fonti del Quirinale hanno fatto sapere che c’è semplicemente bisogno di un altro po’ di tempo per completare la lista dei ministri. Secondo molte ricostruzioni non confermate, però, le crescenti pressioni dei partiti per votare già a luglio hanno portato Mattarella a prendere ulteriore tempo per decidere se sciogliere le Camere prima ancora di formare un nuovo governo. Già nelle premesse, il governo Cottarelli sarebbe un governo che non otterrebbe la fiducia alle Camere, e che secondo tutte le previsioni si occuperebbe soltanto della gestione degli affari correnti fino alle elezioni anticipate, previste per settembre.
Fonti del Quirinale riportano che Cottarelli “ha bisogno di più tempo” per perfezionare la lista dei ministri e che questa è l’unica ragione del ritardo di oggi pomeriggio. Non è una precisazione che sta convincendo molto gli osservatori più esperti del Quirinale.
Una cosa importante da considerare per spiegare cosa sta accadendo oggi pomeriggio. Anticipare il voto a fine luglio o ai primi giorni di agosto significa anche che con ogni probabilità i partiti dovranno ripresentare le stesse liste elettorali del 4 marzo e questo è particolarmente importante per quei partiti che hanno leadership in bilico, come il PD e il Movimento 5 Stelle.
«Una situazione di spappolamento istituzionale», dice Mentana.
La giornalista Alessandra Sardoni: «La stranezza è che ci sia stata una convocazione formale del presidente incaricato e che poi il presidente se ne sia andato senza rimettere il mandato o sciogliere la riserva».
Secondo l’ANSA, la volontà di PD e Movimento 5 Stelle di andare rapidamente alle urne, già a fine luglio, avrebbe spinto Mattarella ad attendere prima di formare il governo. Al momento quindi Cottarelli sarebbe alla Camera dove si starebbe consultando con le forze politiche per capire la loro reale volontà di andare rapidamente al voto. Se questa volontà fosse confermata, continua ANSA, Cottarelli domani rimetterebbe il mandato al presidente della Repubblica.
Se come scrivono in molti Cottarelli domattina rinuncerà all’incarico di presidente del Consiglio, significa che rimarrà presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.
Moltissimi giornalisti scrivono o dicono in televisione che al Quirinale “non si era mai visto” nulla di simile, un riferimento alla convocazione di oggi, risultata poi in un nulla di fatto.
Carlo Cottarelli si trova nell’ufficio che occupa da ieri alla Camera.
Diversi giornalisti riportano che quello che è accaduto oggi è molto strano. La convocazione di Cottarelli al Quirinale risale a questa mattina ed era una convocazione ufficiale: è stata aperta la sala stampa del Quirinale, sono stati schierati i corazzieri ed è stato seguito il protocollo formale.
L’ipotesi che circola è che qualcosa sia avvenuto nel corso del colloquio tra Mattarella e Cottarelli. Secondo il giornalista di La7 Paolo Celata, è possibile che Mattarella abbia deciso di sciogliere immediatamente le camere senza prima nominare un nuovo presidente del Consiglio.
? Secondo Paolo Celata su La7 domani #Cottarelli salirà al Quirinale per rimettere il mandato#maratonamentana
— YouTrend (@you_trend) May 29, 2018
• Oggi, alle 16 e 30, il presidente del Consiglio incaricato Carlo Cottarelli era atteso al Quirinale per consegnare la lista dei ministri del suo “governo neutrale”;
• Qualcosa però è andato storto e Cottarelli ha lasciato il Quirinale senza rivolgere comunicazioni ai giornalisti;
• Il capo della comunicazione del Quirinale ha detto ai giornalisti che Mattarella e Cottarelli si vedranno di nuovo domattina;
• Non è chiaro cosa sia accaduto, né perché i giornalisti siano stati fatti entrare nella sala stampa del Quirinale per poi non ricevere alcuna comunicazione ufficiale.
Giovanni Grasso, consigliere per la stampa e la comunicazione al Quirinale, ha detto ai giornalisti che il presidente del Consiglio incaricato Cottarelli ha riferito al presidente della Repubblica lo stato del suo lavoro di formazione del governo. I due hanno concordato di rivedersi domattina.
Secondo le agenzie e i giornalisti presenti al Quirinale, Carlo Cottarelli ha lasciato la residenza della presidenza della Repubblica ed è tornato alla Camera. Nessuno ha chiaro cosa significhi, ma non sembra un buon segno per il futuro del governo Cottarelli.
C’è molta agitazione al Quirinale. I corazzieri hanno abbandonato la porta che conduce all’ufficio del presidente della Repubblica. Alcune voci, riportate dalla giornalista Alessandra Sardoni, riferiscono che Cottarelli abbia lasciato il Quirinale.
I giornalisti hanno chiesto al capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio cosa pensasse del voto a fine luglio. «Per me va bene il prima possibile», ha risposto Di Maio.
Secondo giornali e agenzie in queste ore si sta formando un’alleanza temporanea tra PD e Movimento 5 Stelle per arrivare a elezioni il prima possibile: si parla del 29 luglio o del 5 agosto (ne hanno parlato ad esempio Orlando e Guerini, due importanti dirigenti del PD). Entrambi i partiti avrebbero convenienza a votare rapidamente, per mettere i bastoni tra le ruote della Lega, l’unico partito i cui consensi sembrano continuare a crescere senza sosta.
Da parte sua la Lega sembra invece voler ritardare il momento del voto: ha chiesto che vengano inaugurate le commissioni parlamentari in modo da poter mettere in atto almeno parte del programma comune con il Movimento 5 Stelle per via parlamentare: una proposta che in teoria ritarda l’arrivo del voto.
#Quirinale: il Presidente #Mattarella riceve il Presidente Incaricato Carlo #Cottarelli #consultazioni pic.twitter.com/0ZQKdyFC28
— Quirinale (@Quirinale) May 29, 2018
Nel frattempo, diversi dirigenti del PD, sia della minoranza sia dell’area vicina all’ex segretario Renzi, hanno detto che il PD vorrebbe votare già nel mese di luglio.
Il giornalista che ha citato male le parole del commissario Oettinger si è scusato per l’errore.
In my first Tweet on exclusive #Oettinger Interview I misquoted the commissioner. That‘s why I deleted it. It was meant to be a rapid reaction summary of the interview. I apologize for the confusion and the mistake. Please, read the translated quotes (still plenty there). #Italy pic.twitter.com/2yEQSd5LRx
— Bernd Thomas Riegert (@RiegertBernd) May 29, 2018
Cottarelli è arrivato al Quirinale per il colloquio con il presidente della Repubblica.
La dichiarazione di solidarietà al presidente Mattarella da parte di Beppe Sala e degli ex sindaci di Milano.
Milano, l’Italia, l’Europa.Tutti i Sindaci di Milano a supporto delle Istituzioni e del Presidente della Repubblica"…
Gepostet von Beppe Sala am Dienstag, 29. Mai 2018
• Ale 16 e 30 il presidente incaricato Carlo Cottarelli sarà ricevuto al Quirinale per presentare la lista dei ministri;
• Il suo governo, probabilmente, non avrà il voto di nessun gruppo parlamentare: Movimento 5 Stelle, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno annunciato che voteranno contro, il PD ha annunciato che si asterrà;
• Se il governo non otterrà la fiducia, ci saranno elezioni anticipate dopo il mese di agosto;
«Il mio appello a tutte le istituzioni dell’Unione Europea: rispettate gli elettori. Siamo qui per servirli, non per far loro una lezione», Donald Tusk, presidente del Consiglio Europeo (che significa che è un po’ il “presidente d’Europa”).
My appeal to all EU institutions: please respect the voters. We are there to serve them, not to lecture them. #Italy @dwnews
— Donald Tusk (@eucopresident) May 29, 2018
Cosa ha detto esattamente il commissario Oettinger?
Cosa ha detto davvero il commissario Oettinger sugli elettori italiani
Un utile riassuntino realizzato da YouTrend (quando si parla di “mozione” si intende un voto delle camere per raccomandare un prolungamento della durata di questo Parlamento).
Fra poco #Cottarelli al Quirinale. Ma che ottenga o no la fiducia, quando si tornerà a votare? Ecco le possibili date. pic.twitter.com/8uK06ocSAP
— YouTrend (@you_trend) May 29, 2018
Secondo l’agenzia di stampa Reuters, i titoli di stato biennali italiani non sono mai andati così male come oggi dalla crisi della lira del 1992. Per i titoli decennali, quelli su cui si calcola lo spread, oggi è la giornata peggiore dall’agosto 2016.
Devo darvi una notizia che vi addolora: Di Maio ha disdetto la sua presenza a Di Martedì
— Annalisa Cuzzocrea (@Kuzzo74) May 29, 2018
Secondo le agenzie, nell’intervista in cui ha rilasciato questa dichiarazione, Lorenzin aveva usato l’espressione: “Mi sento come una partigiana”.
Più che Ministro della Salute, oggi, mi sento una cittadina italiana ingaggiata sul fronte della difesa delle nostra Repubblica. #radiocusanocampus
— Beatrice Lorenzin (@BeaLorenzin) May 29, 2018
Ma in generale diciamo che quasi nessuno ha preso bene le parole del commissario, neanche tra i commentatori.
"The markets and a "darkened" outlook will teach #Italy's voters not to vote for populist parties in the next elections"
Did you really said that, Herr @GOettingerEU
If so, ARE U OUT OF YOUR HEAD?@LaStampa @PoliticoRyan @SpiegelPeter @JunckerEU @TimmermansEU— Marco Zatterin (@straneuropa) May 29, 2018
Se le parole di Oettinger fossero confermate il primo gesto del nuovo governo italiano dovrebbe essere la richiesta di immediate dimissioni del Commissario dall'Ue. E la richiesta dovrebbe essere appoggiata da tutto il Parlamento.
— Alessandro Gilioli (@piovonorane) May 29, 2018
Oettinger non ha mai rappresentato la Germania migliore (era governatore del Baden W. quando studiavo a Tubinga) https://t.co/K6YWbFLm6k
— Massimo Faggioli (@MassimoFaggioli) May 29, 2018
Ecco la replica di Salvini alle parole di Oettinger. Nel frattempo anche i leader del PD hanno criticato la dichiarazione.
? PAZZESCO, a Bruxelles sono senza vergogna.
Il Commissario Europeo al Bilancio, il tedesco #Oettinger, dichiara “i mercati insegneranno agli italiani a votare per la cosa giusta”.
Se non è una minaccia questa…
Io non ho paura, #primagliitaliani! pic.twitter.com/r5mFYh79Ou— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) May 29, 2018
YouTrend ha pubblicato un lungo articolo in cui sulla base degli ultimi sondaggi prova a simulare come andrebbero le prossime elezioni, anche nello scenario inedito di un’alleanza Movimento 5 Stelle – Lega (ieri era girata una simulazione simile, ma meno elaborata). Secondo YouTren, la coalizione Lega-M5S avrebbe circa i due terzi dei voti sia alla Camera che al Senato (significa poter cambiare la Costituzione senza bisogno di referendum).
«”I mercati insegneranno agli italiani a votare per la cosa giusta”, mi ha detto il commissario europeo Oettinger in un’intervista esclusiva». Sulla pagina Facebook di Matteo Salvini in 3, 2, 1…
'The markets will teach the Italians to vote for the right thing', told me #EU commissioner #Oettinger in an exclusive interview in Strasbourg. More on @dwnews (full interview tonight at 21.00 DW/German) pic.twitter.com/oVPOPIMBUd
— Bernd Thomas Riegert (@RiegertBernd) May 29, 2018
Il tweet è stato poi sostituito con questa versione.
The markets and a "darkened" outlook will teach #Italy's voters not to vote for populist parties in the next elections, told me #EU commissioner #Oettinger in my exclusive interview for @dwnews in Strasbourg. "I can only hope that this will play a role in the election campaign." pic.twitter.com/lSYczLYa2U
— Bernd Thomas Riegert (@RiegertBernd) May 29, 2018
Nei prossimi giorni, se tutto va bene, si procederà prima al giuramento e poi al voto di fiducia alle Camere. Visto che ora anche il PD ha detto che si asterrà, il governo Cottarelli potrebbe essere il primo nella storia repubblicana a non prendere nemmeno un voto di fiducia dai principali gruppi parlamentari.
Ricapitolando: alle 16 e 30 Cottarelli sarà ricevuto al Quirinale probabilmente per presentare la lista dei ministri al presidente della Repubblica.
Comunque dovete vedere il fondatore e “garante” del più grande partito italiano, Beppe Grillo, che parla per un minuto in un grammelot tedesco (il video è di ieri e si capisce che è una presa in giro della decisione di Mattarella di dire no a Savona – secondo alcuni critici Mattarella lo avrebbe fatto “su ordine della Germania”).
Il tweet del Quirinale che annuncia la convocazione del presidente del Consiglio incaricato Cottarelli.
#Quirinale: Il Presidente #Mattarella riceverà questo pomeriggio alle ore 16.30 il Presidente del Consiglio incaricato Carlo #Cottarelli
— Quirinale (@Quirinale) May 29, 2018
Alla riunione del gruppo del PD, il segretario Martina propone che il partito si astenga durante il voto di fiducia al governo Cottarelli.
++ Martina propone a Pd astenersi su fiducia Cottarelli ++
Per rispettare neutralita' governo. Decide direzione— Marco Di Fonzo (@marcodifonzo) May 29, 2018
Mattarella riceverà Cottarelli alle 16 e 30.
Il vicepresidente della BCE ricorda che l’acquisto di titoli di stato da parte della banca centrale europea è vincolato all’accettazione da parte del paese in questione di un piano di risanamento. «Queste sono le regole», dice, riferendosi al fatto che se un nuovo governo dovesse decidere che i conti pubblici italiani non hanno bisogno di essere risanati il programma di acquisti potrebbe interrompersi.
Il vice presidente della Bce, Vitor Constancio, sullo scudo anti-spread e l’Italia. pic.twitter.com/tfXwTgiCwb
— David Carretta (@davcarretta) May 29, 2018
Massimo D’Alema ha parlato oggi con Radio 24 e ha descritto come sono andate, secondo lui, le trattative degli ultimi giorni:
«Salvini e’ arrivato esattamente dove voleva arrivare, cioe’ alle elezioni anticipate. Ha costruito la mina che avrebbe fatto esplodere il governo e lo ha fatto consapevolmente. Anche un bambino se ne sarebbe accorto, tranne Di Maio»
Tra l’altro: lo sapevate che le consultazioni al Quirinale sono verbalizzate da un funzionario sempre presente agli incontri?
Giusto per ricordare a complottisti e costituzionalisti del settimo giorno che i colloqui al Quirinale sono verbalizzati https://t.co/sFqwgFGTHy
— Alberto Infèlise (@albertoinfelise) May 29, 2018
Intanto c’è chi si prepara a partire (ma per tornare comunque molto presto).
Ci sono forti indizi che indicano che il futuro ministro dell’Economia sarà Guido Tabellini, rettore dell’Università Bocconi.
Sarà Guido Tabellini il ministro dell'Economia del governo Cottarelli.
— Luciano Capone (@lucianocapone) May 29, 2018
Qui invece Di Maio rinnova l’invito alla manifestazione del 2 giugno. Dopo il commento di Grillo pubblicato sul Fatto Quotidiano in cui il fondatore del partito invitava alla calma, anche Di Maio ha abbassato i toni nel testo che ha pubblicato.
Lo spread oggi è schizzato oltre i 300 punti: non accadeva da 4 anni. Il problema non eravamo noi, non era la nostra…
Gepostet von Luigi Di Maio am Dienstag, 29. Mai 2018
Nel frattempo è terminata la realzione annuale del presidente di Banca d’Italia Ignazio Visco.
Visco, che in passato non ha mancato di criticare l’Europa, manda un messaggio chiaro a Salvini e Di Maio: il posto dell’Italia è dentro l’Unione
— Alessandro Barbera (@alexbarbera) May 29, 2018
L’intervento di Matteo Salvini a “Radio anch’io” su Radio Uno questa mattina.
MATTEO SALVINI A "RADIO ANCH'IO" (29.05.2018)
Questa mattina ho parlato su Rai Radio 1. Mi dite come sono andato? Leggo i vostri commenti!
Gepostet von Matteo Salvini am Dienstag, 29. Mai 2018
Secondo il governatore della Banca d’Italia, che sta tenendo la sua relazione annuale, il problema con lo spread di questi giorni è dovuto a mercati “emotivi”.
#Visco,calo mercati senza giustificazioni, e' emotivo
— Tg La7 (@TgLa7) May 29, 2018
Un problema molto attuale in particolare per Lega e Partito Democratico.
C'è un tema di cui si parla poco: quello dei bilanci dei partiti. Un'altra campagna elettorale nel giro di pochi mesi sarebbe, economicamente, un bagno di sangue per tutti i soggetti politici in campo. Qualcuno si maledice per aver promosso l'abolizione del finanziamento pubblico
— Pietro Raffa (@pietroraffa) May 29, 2018
Domenica sera, a pochi minuti dalla decisione di Mattarella di bloccare la nomina di Paolo Savona al ministero dell’Economia, il capo politico del Movimento 5 Stelle ha annunciato una richiesta di “impeachment”, ossia di “messa in stato di accusa del presidente della Repubblica”. Qui avevamo spiegato come funziona.
Per ora basti sapere che la richiesta non andrà da nessuna parte e salvi casi estremamente improbabili la procedura non comincerà nemmeno. Anche perché la Lega per il momento si è tirata fuori e non intende appoggiare la procedura. Ora i leader del Movimento stanno chiedendo insistentemente alla Lega di cambiare idea. Di Battista, ad esempio, ha detto alla trasmissione Agorà, su Rai Tre, che Salvini sarebbe “pavido” se non appoggiasse la mozione.
Secondo tutti i principali analisti, quella della messa in stato d’accusa è una mossa del Movimento 5 Stelle per cercare di non farsi distaccare troppo dalla Lega che, in quest’ultima crisi, è sempre riuscita ad apparire come la forza protagonista. Salvini, però, non sembra intenzionato ad assecondarli per il momento.
Salvini scrive su Facebook che un bambino ha affrontato i poteri forti e che ha vinto. Il bambino nel video chiede al presidente Mattarella: «Come si comporta quando deve firmare una legge che non le piace?». Tutto qui (è un periodo in cui i poteri forti si sconfiggono facilmente).
Bambino contro poteri forti, vince bambino!
Bambino contro poteri forti, vince bambino!#iostoconFabio
Gepostet von Matteo Salvini am Dienstag, 29. Mai 2018
Calenda ci spera, ma sembra uno scenario molto molto improbabile.
Se Lega e M5S non vogliono che si compia il disastro finanziario che hanno innescato l’unico modo è votare la fiducia al Governo Cottarelli con accordo sulla data delle elezioni e abbassare i toni. Perché se continua così alle elezioni non ci arriviamo tutti interi.
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) May 29, 2018
Intanto Giuseppe Conte, l’ex presidente incaricato per pochi giorni, ha raccontato la sua breve esperienza a Repubblica. Tra le altre cose ha detto di essere «stanco» (i giorni del suo incarico sono stati pochi, ma evidentemente stressanti).
Visto che questa mattina sembra essere tornata una questione molto importante, forse è il caso di un piccolo aiuto alla memoria.
A proposito di PD, il segretario Martina fa capire che la linea del partito nelle prossime settimane sarà l’attacco alla volontà di uscire dall’euro.
L’Italia fuori dall’Euro. È sempre stato questo il loro piano. Uno scenario da incubo per i risparmiatori, le famiglie e le imprese italiane. Noi siamo l’alternativa di futuro a chi vuole riportare l’Italia al passato pic.twitter.com/aucixHfcIm
— Maurizio Martina (@maumartina) May 29, 2018
Il PD lombardo ha annunciato che oggi si terranno in tutta la regione dei presidi a sostegno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le manifestazioni si terranno di fronte alle prefetture in tutta la regione. A Milano dovrebbe tenersi un presidio a partire dalle 18 e 30 in piazzale Cadorna.
Nel frattempo, a Palazzo Koch, a Roma, è iniziata la relazione annuale del presidente della Banca d’Italia Ignazio Visco, un evento particolarmente importante quest’anno (qui potete seguire lo streaming).
Ora lo spread ha superato quota 300.
Nel frattempo, Filippo Sensi, capo della comunicazione di Paolo Gentiloni, sta twittando numeri e grafici sugli sbarchi di migranti che provengono dal ministero dell’Interno.
Per dire pic.twitter.com/BUmnIs1HxV
— nomfup (@nomfup) May 29, 2018
Lo spread intanto ha fatto un salto fino a quota 284.
Il presidente incaricato Cottarelli intanto si trova alla Camera, dove gli è stato messo a disposizione un ufficio per elaborare la lista dei ministri (compito non facile, visto che chi accetta resterà probabilmente in carica giusto pochi mesi).
Beppe Grillo ha pubblicato un breve commento sul Fatto Quotidiano in cui sembra cercare di abbassare i toni dopo le minacce di manifestazioni contro Mattarella annunciate da Di Maio. «Sento definire quello che è successo come drammatico, incredibile e un gravissimo scontro istituzionale, in un crescendo di allarmati e allarmanti squittii», scrive Grillo.
Secondo lui la situazione non è così chiara:
«Mattarella ha intortato le cose oppure ha fatto lo sgambetto alla democrazia? Lo vedremo, ma quello che invece è sicuro riguarda il cuore della contesa: c’è chi vuole vivere inginocchiato alle ragioni della finanza e dei suoi azzardi e chi non lo vuole».
E conclude:
«Quello che ne seguirà si chiama semplicemente politica: il confronto fra interessi diversi combattuto con mezzi diversi dalla violenza, dopo avere denudato la casta questo era il nostro obiettivo più importante: un paese che tornasse a porsi i temi che contano per il suo futuro. Certo, sarebbe stato meglio non perdere altro tempo a cottarellarci al sole filtrato da un’aria così difficile da respirare, ma il confronto proseguirà: questa è la politica, bellezze! In alto i cuori».
Da domenica sera, il giorno in cui è scoppiata la crisi, i leader di Lega e Movimento 5 Stelle sono stati ospiti in quasi tutto il palinsesto televisivio e radiofonico del nostro paese.
Matteo Salvini è stato ospite a “Non è l’Arena” su La7, a “Mattino 24” su Radio24, a “Circo Massimo” su Radio Capital e a “Pomeriggio 5” su Canale 5.
Luigi Di Maio ha telefonato a “Che tempo che fa”, su Rai Uno, a “Pomeriggio 5” su Canale 5, a “Matrix” su Canale 5, a “Porta a Porta” su Rai Uno. L’altro leader del movimento, Alessandro Di Battista, ha telefonato a “Non è l’Arena” ed è stato ospite a “Otto e mezzo”, entrambi su La7.
Ci meritiamo tutto.
— Luca Ussìa (@LucaUxxx) May 28, 2018
Pochi minuti dopo, il segretario della Lega Matteo Salvini è intervenuto a Radio Anch’io, su Radio Uno. Nell’intervista ha definito”fesserie” le teorie diffuse quasi ovunque secondo le quali si sarebbe impuntato su Savona solo per accelerare la crisi ed evitare di andare al governo.
La questione politica più interessante è quella dell’alleanza con Forza Italia, che continua a mettere in dubbio. Quando gli hanno domandato esplicitamente se alle prossime elezioni correrà con il partito di Berlusconi, Salvini ha risposto: «Dipende dai programmi. La condizione è cambiare le regole europee. Io non posso allearmi con chi mi dice che l’Europa va bene così».
Renzi ha anche detto: «Ho giocato centroavanti alle europee e al referendum con risultati diversi. Ora giocherò da mediano». Nei giorni scorsi, Renzi aveva detto che il candidato presidente del Consiglio del partito sarebbe stato il presidente del Consiglio uscente Paolo Gentiloni.
Questa mattina l’ex segretario del PD Matteo Renzi ha detto un paio di cose interessanti mentre era intervistato nel programma Circo Massimo di Radio Capital. Ad esempio, ha detto che sulla fiducia al governo Cotterelli decideranno i gruppi parlamentari e la direzione nazionale del partito.
Renzi, insomma, ignora le parole del suo segretario Martina, che da due giorni ripete che il partito voterà la fiducia a Cottarelli, per tenersi le mani libere e, possibilmente, evitare di essere l’unico partito di tutto il Parlamento a sostenere quello che si appresta ad essere un governo molto poco popolare.
Lo spread intanto è a quota 238 punti base. Qui sotto potete vedere com’è andato lo spread nell’ultimo anno: sì, il picco che vedete in fondo è solo l’ultima settimana.
Di fatto, apertamente contro il governo Cottarelli e con un atteggiamento benevolo verso Lega e Movimento 5 Stelle oggi ci sono solo il Fatto Quotidiano e La verità. Libero ha scelto di avere tre commenti: uno in cui si dice che Mattarella ha commesso un reato, uno dove si dice che ha fatto male, ma senza commettere reati e un terzo in cui invece si spiega che ha fatto bene.
Il Corriere della Sera è sulla stessa linea di Repubblica e in prima pagina ha due commenti, entrambi critici con il Movimento 5 Stelle e la Lega. Massimo Franco, in particolare, analizza in maniera molto critica il comportamento dei due partiti negli ultimi giorni. A proposito di Luigi Di Maio, Franco scrive:
«Il voltafaccia delle ultime ore fa sospettare che il capo del M5S chieda la sua messa in stato d’accusa per esorcizzare la propria: un impeachment politico da parte di un Movimento pronto a presentargli il conto di una strategia che in tre mesi non ha portato a nulla, tranne innalzare Salvini a mattatore».
Angelo Panebianco critica duramente le azioni tattiche, la strategie e le idee di Movimento 5 Stelle e Lega, ma conclude il suo articolo con un’insolita autocritica (e citando Bendetto Croce):
«Forse gli uomini nuovi riusciranno a imporre, prima o poi, i cambiamenti che hanno in mente. O forse non ci riusciranno. Forse assisteremo alla riscossa (in forme oggi imprevedibili) di chi si oppone al disegno sovranista. In ogni caso, ci si tolga dalla testa l’idea che si tratti di un fuoco di paglia o di un acquazzone estivo. Non è l’invasione degli Hyksos (gente arrivata nell’antico Egitto da chissà dove). Li abbiamo allevati noi».
Per quanto riguarda i principali commenti in prima pagina, Repubblica ne ha uno di Ezio Mauro intitolato “Il richiamo della foresta” in cui l’ex direttore del giornale sostiene che Lega e Movimento 5 Stelle abbiano gettato la maschera della rispettabilità con i loro attacchi al presidente della Repubblica rivelando la loro natura pericolosa:
«Ecco perché il presidente oggi non va lasciato solo, quando è costretto a giocare Cottarelli come ultima carta, mentre tutt’attorno le destre italiane, europee e americane vanno all’attacco con le stesse parole: il leader della Brexit, Nigel Farage, evoca gli «elettori furiosi», il sito Breitbart dell’Alt- right Usa annuncia «manifestazioni di massa» contro il «sabotaggio» della volontà popolare, Marine Le Pen denuncia un «colpo di Stato » e una «rapina ai danni del popolo italiano» da parte di «istituzioni illegittime».
Se questa è la platea, come si fa a rimanere neutrali? Da qualche parte deve pur esserci ancora un interesse generale, o qualcosa di simile. Si può andare in minoranza, se in compagnia di alcune idee, e di qualche buona ragione per il Paese».
Cominciamo a dare un’occhiata ai giornali: qui trovate tutte le prime pagine. Qui sotto quella sempre sobria di Libero.
Buongiorno! Sono passati 86 giorni dalle elezioni e forse oggi avremo un nuovo governo.
• Il presidente del Consiglio incaricato Carlo Cottarelli non ha presentato al Quirinale la lista dei ministri del suo “governo neutrale”, come invece era atteso che facesse fin dalla mattina;
• Cottarelli e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si rivedranno domattina per un colloquio formale, il cui esito al momento è difficile da prevedere;
• Dopo un po’ di agitazione e spaesamento tra i giornalisti, Cottarelli ha fatto sapere che il ritardo è dovuto alla “necessità di approfondire” alcune questioni relative alla lista dei ministri;
• Molti giornalisti, però, sostengono che il ritardo di oggi sia dovuto alle richieste da parte di diversi partiti di andare al voto già nel mese di luglio, che se soddisfatte renderebbero inutile la nomina di un governo per soli 60 giorni: Mattarella, secondo questa ricostruzione, starebbe prendendo tempo.