I leader di Lega e Movimento 5 Stelle, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, hanno incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per presentare il candidato presidente del Consiglio e il governo su cui hanno raggiunto l’accordo nel corso del fine settimana. Dopo aver parlato con il presidente, Di Maio ha annunciato che la persona indicata come capo del governo è Giuseppe Conte, professore di diritto privato all’Università di Firenze, membro dell’organo di autogoverno della magistratura amministrativa e già indicato da Di Maio come uno dei possibili ministri del suo governo prima delle elezioni.
Se il presidente della Repubblica accetterà la proposta di Di Maio e Salvini – ma non si vede perché non dovrebbe accadere – il presidente del Consiglio dovrà prima essere ricevuto dal presidente, a cui presenterà la lista dei ministri. Seguiranno poi il giuramento di tutto il governo e la richiesta di fiducia alle camere. Per il momento Mattarella ha annunciato il prossimo passaggio: domattina alle 11 e alle 12 incontrerà i presidenti di Senato e Camera, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico. Lega e M5S possiedono la maggioranza dei seggi in entrambi i rami del parlamento, anche se al Senato è molto sottile. Di seguito, tutte le notizie politiche di oggi.
Non è chiaro se Mattarella o un altro funzionario del Quirinale rilascerà una dichiarazione o un comunicato.
In ogni caso è chiaro che la situazione è ingarbugliata.
Sarà il primo tecnico non eletto dal popolo alla guida di un esecutivo politico "eletto dal popolo" contro i tecnici non eletti dal popolo
— Giovanni Diamanti (@giodiamanti) May 21, 2018
Le agenzie scrivono che ai giornalisti che lo inseguivano domandandogli se Giuseppe Conte non sia un presidente del Consiglio “tecnico” e non politico Salvini ha risposto: «Tutti i premier sono politici».
Di Maio ha scritto ufficialmente sul blog del Movimento 5 Stelle che Giuseppe Conte è la figura indicata come presidente del Consiglio nel colloquio con Mattarella.
“Rispettando i vincoli” non è una tipica frase da Salvini, diciamo.
? #BREAKING Salvini: "Vogliamo un #Governo che faccia crescere questo paese, rispettando i vincoli ma mettendo in primo piano l'interesse nazionale" #maratonamentana
— YouTrend (@you_trend) May 21, 2018
Salvini fa un discorso molto tranquillizzante, dice che il governo rispetterà le regole e che intende ridurre il debito pubblico.
Matteo Salvini: «Abbiamo fatto il nome, abbiamo ben chiara la squadra». Anche Salvini non ha fatto il nome del presidente del Consiglio indicato.
Secondo l’ANSA, Di Maio avrebbe fatto il nome di Conte una volta uscito dal Quirinale.
ANSA dice che Di Maio avrebbe rivelato ai giornalisti il nome fatto al presidente della Repubblica: come ampiamente previsto sarebbe Giuseppe Conte.
#Quirinale: il Presidente #Mattarella riceve la delegazione della “Lega -Salvini Premier” #consultazioni pic.twitter.com/f5pQKxnX2b
— Quirinale (@Quirinale) May 21, 2018
Comprensibilmente questa cosa di non rivelare il nome sta cominciando a causare un po’ di esasperazione.
Deve trattarsi di qualche tecnica di violenza psicologica utilizzata dai servizi segreti; ripetere all'infinito sempre le stesse cose evitando di dire il nome del presidente del consiglio in modo da far impazzire chi ascolta. #governo #consultazioni #maratonamentana
— Giulio Finotti (@Giurnal) May 21, 2018
Adesso la delegazione della Lega è a colloquio con il presidente della Repubblica.
Moltissima delusione per l’intervento di Di Maio che dopo una lunga giornata di attesa non ha aggiunto nulla a quello che già si sapeva. Ora bisognerà vedere se Salvini rivelerà il nome del presidente del Consiglio indicato o se bisognerà attendere un comunicato del presidente della Repubblica.
Di Maio esce dalla sala dicendo che «è nata la Terza Repubblica» tra le grida dei giornalisti che gli chiedono di rivelare il nome che ha fatto al presidente della Repubblica.
Di Maio non dice il nome che ha proposto al presidente della Repubblica, che secondo molti è il professore di diritto privato Giuseppe Conte.
Di Maio: «Almeno fateci partire, poi criticateci».
Luigi Di Maio dice che è un «momento storico».
Il colloquio con il Movimento 5 Stelle è terminato.
La delegazione della Lega è arrivata al Quirinale, mentre è ancora in corso l’incontro tra quella del Movimento 5 Stelle e il presidente della Repubblica.
#Quirinale: il Presidente #Mattarella riceve la delegazione del “MoVimento 5 stelle” #consultazioni pic.twitter.com/NLVt7S6Mo8
— Quirinale (@Quirinale) May 21, 2018
Intanto sta per terminare lo spoglio in Valle d’Aosta: PD e Forza Italia rischiano di non eleggere nemmeno un consigliere, gli indipendentisti di UV ottengono uno dei risultati più bassi della loro storia recente (ma restano il primo partito), mentre la Lega confermerà il suo ottimo risultato delle politiche. Il Movimento 5 Stelle migliora rispetto alle regionali del 2013, ma più che dimezza i voti rispetto alle politiche del 4 marzo.
Da decenni partito egemone alle Regionali, l'@unionvaldotaine ora rischia di fare meno del 20% (l'ultima volta nel 1973) e stare fuori dalla giunta.#RegionaliVDA
— YouTrend (@you_trend) May 21, 2018
La delegazione del Movimento 5 Stelle è arrivata al Quirinale.
Ricapitoliamo:
• Alle 17 e 30 Sergio Mattarella riceverà Luigi Di Maio e la delegazione del Movimento 5 Stelle;
• Alle 18 riceverà Matteo Salvini e la delegazione della Lega;
• Dopo l’incontro, il presidente della Repubblica potrebbe rivolgersi direttamente ai giornalisti presenti, oppure pubblicare un comunicato;
• Domani è atteso l’incontro tra Mattarella e il candidato presidente del Consiglio Giuseppe Conte;
• Nel corso della settimana è previsto il giuramento dei ministri e poi il voto di fiducia alle camere;
Intanto è cominciata la diretta video dal Quirinale.
Oggi abbiamo raccontato dei tentativi dell’ultimo minuto da parte di Movimento 5 Stelle e Lega di portare nella maggioranza anche Fratelli d’Italia, in modo da aumentare il margine di sicurezza nelle votazioni al Senato (dove l’alleanza ha appena sei voti di vantaggio) e di eliminare un pericoloso contendente a destra.
Da poco, però, è arrivata la risposta di Fratelli d’Italia che, come c’era da aspettarsi, ha rifiutato qualsiasi prospettiva di accordo, preferendo restare all’opposizione, da dove cercherò di massimizzare i suoi consensi attaccando da destra e da posizioni “populiste” il futuro go
Lo spread intanto ha raggiunto i 181 punti base, dopo aver toccato un record giornaliero di 185. Non si tratta di un aumento spettacolare, ma è comunque il valore più alto degli ultimi mesi.
Breve lezione di come funzionano le agenzie di rating. Una settimana fa lo spread inizia ad aumentare, oggi Fitch scrive che il governo Lega – Movimento 5 Stelle farà aumentare i rischi per il paese. Questo accade perché da anni le agenzie di rating arrivano dopo i mercati, non prima. Registrano i mutamenti, invece di causarli: il contrario di quello che credono molti.
Se si mantiene il trend, la #Lega dovrebbe ottenere 7 Consiglieri regionali, al pari dell'UV, al suo primo ingresso nel Consiglio regionale dopo 20 anni. Risultato storico!#RegionaliVdA2018 @you_trend @aostasera #livechat
— Alessio Ercoli (@AlessioErcoli) May 21, 2018
Il “contratto”, cioè il programma di Lega e Movimento 5 Stelle, contiene alcuni elementi originali e inaspettati.
Come ha fatto a non venirci in mente? https://t.co/SD8H8N85ti
— Luca Sofri (@lucasofri) May 21, 2018
Nel frattempo, il sito di factchecking Pagella Politica ha scoperto una bufala niente male. La deputata del Movimento 5 Stelle Giulia Grillo ha cercato di minimizzare il problema dell’enorme costo del programma di governo dicendo che i 100 miliardi di euro stimati “vanno spalmati” nell’arco dei cinque anni della legislatura. Ehm…no, sono 100 miliardi ogni anno.
Sul costo del programma M5s-Lega, @GiuliaGrilloM5S sbaglia quando afferma che “i 100 miliardi quantificati non sono annui, vanno spalmati nei 5 anni”. Le stime che circolano in questi giorni non si riferiscono all'intera legislatura ma a ogni singolo annohttps://t.co/NYt2uKaACG pic.twitter.com/qZ3AV8FHAS
— Pagella Politica (@PagellaPolitica) May 21, 2018
Le agenzie riportano un colloquio tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini in corso alla Camera. Con i due leader ci sarebbero i relativi staff. I due sono attesi tra le 17 e 30 e le 18 dal presidente della Repubblica.
A metà dello spoglio in Valle d’Aosta la situazione è questa: la Lega conferma il risultato delle politiche, così come PD e autonomisti (che alle politiche correvano insieme). Male il Movimento 5 Stelle che dimezza i suoi voti rispetto al 4 marzo.
?#RegionaliVDA (32.189 schede su 67.163)
UV 19,2%
Lega 17,0%
UVP 10,7%
M5S 10,6%
Stella Alpina – PNV 10,4%
Impegno Civico 7,6%
Mouv' 7,2%
Pd 5,6%
Alpe 8,6%
Centrodestra VdA 2,9%— YouTrend (@you_trend) May 21, 2018
Il quotidiano francese Le Monde non è stato tenero con il nuovo governo che sta per nascere, diciamo.
Le Monde su accordo M5S-Lega:
La sfida posta da 5S e Lega non è solo diretta contro un'Europa tecnocratica. L'attacco condotto grazie a una retorica complottista multiforme, anti-elite e anti-scientifica va ben aldilà. In gioco è niente meno che l'eredità dell'Europa dei Lumi.
— David Carretta (@davcarretta) May 17, 2018
Se Giuseppe Conte dovesse diventare davvero il prossimo presidente del Consiglio sarebbe il primo da esattamente 30 anni ad essere nato a sud di Roma (per la precisione è nato a Volturara Apulla, in provincia di Foggia). L’ultimo era stato Ciriaco De Mita, insediatosi nell’aprile del 1988 e nato nel 1928 a Nusco, in provincia di Avellino (qui avevamo raccontato la sua notevole storia).
Negli ultimi giorni diversi giornali hanno scritto che Lega e Movimento 5 Stelle stanno cercando con forza di convincere Fratelli d’Italia ad entrare nel governo. Sarebbe una mossa utile non solo ad allargare la maggioranza al Senato, che al momento conta appena su sei senatori, ma anche per eliminare un potenziale critico “da destra” del governo, che rischia di essere dannoso in particolare per la Lega.
Comunicato Lega: Incontro questa mattina tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni alla Camera. Una lunga e cordiale chiacchierata in vista delle consultazioni di oggi pomeriggio al Colle.
— Marco Di Fonzo (@marcodifonzo) May 21, 2018
Claudio Borghi, importante esponente della Lega, fa capire senza mezzi termini che con il nuovo governo i giornalisti dovranno adeguarsi a un “nuovo clima”.
Nell'informazione italiana c'è una marea di persone che invece di capire che è cambiata l'aria fanno ancora i salti mortali per compiacere soggetti e partiti che ormai contano zero. Non mi pare un atteggiamento furbo ma meglio così, ne arriveranno di nuovi, più giovani e svegli
— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) May 21, 2018
Nel frattempo continua lo spoglio in Valle d’Aosta. La Lega conferma il buon risultato delle politiche, circa il 17 per cento, mentre il Movimento 5 Stelle riesce a più che che dimezzare il suo risultato alle politiche del 4 marzo.
?#RegionaliVDA (16.105 schede su 67.163)
UV 19,2%
Lega 16,9%
UVP 11,5%
M5S 10,7%
Stella Alpina – PNV 10,2%
Impegno Civico 7,7%
Mouv' 7,0%
Pd 5,5%
Alpe 8,5%
Centrodestra VdA 2,8%— YouTrend (@you_trend) May 21, 2018
Se siete curiosi di sapere come parla quello che con ogni probabilità sarà il futuro presidente del Consiglio, qui trovate l’intervento di Giuseppe Conte durante un evento della campagna elettorale del Movimento 5 Stelle (Conte era stato presentato da Di Maio come ministro della Pubblica amministrazione del suo futuro governo).
La stampa internazionale è tornata a scrivere d’Italia usando titoli simpatici, diciamo (il titolo si riferisce a questo).
100 billion euros in new spending. No plan to pay for it. What could go wrong? https://t.co/hJphCenjSZ pic.twitter.com/3bwoQrgnVd
— Bloomberg Opinion (@bopinion) May 20, 2018
Alle elezioni comunali di Vicenza il centrodestra ha candidato un sacco di persone vicine o con simpatie di estrema destra. Non è l’unica città veneta dove succedono cose simili, in un reportage Giulia Siviero racconta che a Verona l’estrema destra comanda già oggi.
La consacrazione da vero leader per Luigi #DiMaio arriva con la comparsa sulla carta igienica venduta a #Napoli ai #Decumani.
È al fianco di #Putin e #Merkel. .
.#governo #hilarious #instanapoli #politica #m5s #instanapoli #napolipix #napoliphotoprojec… https://t.co/nnwfCCpZsI pic.twitter.com/12yY65aD2d— Ciro Pellegrino (@ciropellegrino) May 21, 2018
Gli account social di Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono in silenzio da domenica, un ulteriore segnale del clima di attesa che si respira in attesa dell’incontro di stasera con il presidente della Repubblica.
Nel frattempo la Camera ricorda che oggi 150 anni fa fu approvata la tassa sulla macinazione del grano che colpiva in particolare i più poveri. Ci furono proteste, violenze e morti in gran parte del paese, ma la tassa non venne abolita fino al 1884.
21 maggio 1868 – La Camera (riunita a Firenze, allora capitale del Regno d'Italia) approva una nuova tassa sulla macinazione del grano per risanare il bilancio pubblico. Disegno di legge: https://t.co/duQQxzlO5X Approfondimento del @MEF_GOV: https://t.co/mXPHirF7dP #StoriadItalia pic.twitter.com/CNSLbnv5P9
— Camera dei deputati (@Montecitorio) May 21, 2018
Ve lo ricordate il governo che Luigi Di Maio presentò prima delle elezioni? Come ha notato Repubblica, quasi tutti i “ministri in pectore” che erano stati selezionati non avranno alcun ruolo nel futuro governo. Giuseppe Conte, probabilmente futuro presidente del Consiglio, è una delle pochissime eccezioni.
Nel frattempo arrivano nuovi dati dalla Valle d’Aosta che sembrano confermare i risultati delle politiche per Lega (un po’ in crescita), PD e autonomisti, mentre il Movimento 5 Stelle si è più che dimezzato.
?#RegionaliVDA (sez provenienti da Bassa Valle e Aosta)
UV 20,6%
LEGA 18,2%
UVP 10,6%
M5S 10,6%
Stella Alpina 10,2%
Impegno Civico 7,7%
Mouv' 7,1%
Pd 7%
Alpe 5%
Centrodestra VdA 3,1%— YouTrend (@you_trend) May 21, 2018
Intanto sembra che l’opposizione di Forza Italia al nuovo governo sia sempre meno benevola.
L'esponente di @forza_italia @simonebaldelli: ''#Governo #M5SLega ci preoccupa, programma lacunoso e premier sconosciuto'' pic.twitter.com/wJGgH6npv2
— Agenzia VISTA (@AgenziaVISTA) May 21, 2018
Sui giornali di oggi abbondano le ipotesi sui futuri ministri del prossimo governo. Il Corriere della Sera ha un elenco con molti nomi circolati anche nei giorni scorsi – il presidente di Fincantieri Giampiero Massolo agli Esteri e l’economista Paolo Savona all’Economia – ma anche qualche novità: come ad esempio la deputata del M5S Laura Castelli, che per la sua militanza nel movimento No-TAV potrebbe diventare la ministra dei Trasporti.
Per il ministero della Disabilità annunciato nel “contratto di governo” si fa il nome di Simona Bordonali, deputata leghista ed ex assessora alla Sicurezza della Lombardia.
• Lega e Movimento 5 Stelle hanno trovato l’accordo sul nome del presidente del Consiglio e lo riferiranno oggi al presidente della Repubblica;
• Il Movimento 5 Stelle sarà ricevuto da Mattarella alle 17 e 30, la Lega alle 18;
• I giornali scrivono che la persona scelta è Giuseppe Conte, professore di diritto amministrativo all’Università di Firenze;
• Di Maio e Salvini dovrebbero far parte del governo, ma non ci sono ancora conferme ufficiali;
• Salvini dovrebbe diventare ministro dell’Interno, Di Maio dovrebbe assumere l’incarico in un nuovo ministero che metta insieme Lavoro e Sviluppo economico;
Sempre dalla Valle d’Aosta.
I primi dati ufficiali delle #RegionaliVDA sono attesi verso le 13. Se a mezzanotte lo spoglio fosse ancora in corso, verrebbe sospeso per esser ripreso domani in Tribunale
— YouTrend (@you_trend) May 21, 2018
Questo fine settimana anche il Partito Democratico ha provato a riordinare la sua situazione, che si trova in una sorta di limbo dallo scorso 4 marzo. Le varie fazioni del partito, però, hanno preferito evitare lo scontro frontale, cioè un voto che le avrebbe messe le une contro le altre e hanno preferito rimandare il momento in cui si deciderà il nuovo segretario del partito (qui trovate una spiegazione dettagliata di cosa è successo).
Tutto quello che c’è da sapere sul probabile prossimo presidente del Consiglio.
Arrivano i primi risultati dallo spoglio delle elezioni in Valle d’Aosta, dove si è votato domenica. A quanto sembra, autonomisti e PD sono riusciti a mantenere il risultato delle elezioni politiche del 4 marzo, così come la Lega, mentre il Movimento 5 Stelle ha raccolto meno della metà dei voti.
? Primi risultati #RegionaliVDA
(1.067 schede, fonte ANSA)Union Valdotaine 20%
Lega 17%
Stella Alpina 10,9%
Impegno Civico 10,3%
M5S 9,6%
Alpe 9,3%
Uvp 7,9%
Partito Democratico 6,7%
Mouv' 4,7%
Centro Destra 2,9%— YouTrend (@you_trend) May 21, 2018
Luca Morisi, consulente della comunicazione digitale di Matteo Salvini, inventore della sua community e del soprannome “il Capitano”.
Anche oggi giornata importante per il Capitano, al lavoro negli uffici @LegaSalvini alla Camera.#andiamoagovernare#legastellato #gialloblu pic.twitter.com/wHXFsi6xzv
— Luca Morisi (@lumorisi) May 21, 2018
Il rapporto del futuro governo con la moneta unica è abbastanza controverso. Nella prima versione del programma fatta arrivare ai giornali si parlava esplicitamente della possibilità di abbandonare la moneta unica (lo spread ha iniziato a crescere dal giorno successivo alla pubblicazione).
Nella versione definitiva del programma, però, ogni accenno all’uscita dalla moneta unica è scomparso e tutta la parte del programma che riguarda l’Europa è stata sensibilmente moderata. Secondo molti, Lega e Movimento 5 Stelle hanno trattato a lungo su questo punto, con i primi favorevoli a posizioni più dure e i secondi inclini a mantenere un programma moderato.
Da ieri sera si parla molto dell’economista Paolo Savona come possibile ministro dell’Economia. Savona ha 82 anni, è contrario all’euro e ha alle spalle una lunghissima carriera nella pubblica amministrazione: è stato ministro dell’Industria, del commercio e dell’artigianato nel governo Ciampi, tra il 1993 e 1994, e ha poi svolto il ruolo di consulente per altri governi ed enti. Secondo i giornali, è la Lega a spingere per la sua nomina.
L’economista Paul Krugman e l’editorialista del Financial Times Wolfgang Munchau sono concordi nel dire che il governo Lega – Movimento 5 Stelle è una “minaccia all’ordine liberale” grande quanto la “presidenza Trump”.
Agree with Munchau here: people are not sufficiently alarmed about the Italian situation. In its way, it's a threat to the liberal order comparable to Trumpism here https://t.co/XZcDR0Diev
— Paul Krugman (@paulkrugman) May 20, 2018
Il settimanale Economist non ama molto il futuro governo Lega – Movimento 5 Stelle (come era facile aspettarsi).
“An M5S-League coalition would be eccentric, idealistic, tinged with xenophobia, intolerant of corruption and economically illiberal” via @TheEconomist https://t.co/1q8ThNwlhp
— David Allegranti (@davidallegranti) May 21, 2018
Fabio Martini, giornalista della Stampa, ha scritto oggi a proposito del candidato presidente del Consiglio che avrebbero scelto Lega e Movimento 5 Stelle:
A Firenze raccontano che il professor Conte avrebbe coltivato un certo afflato per il primo Renzi e in ricordo di quella stagione l’ex presidente del Consiglio ha fatto circolare una battuta: “Il M5S vuole fare premier Conte, l’amico di Maria Elena Boschi?”
Anche il Giornale riporta che Conte sarebbe “amico” di Boschi, senza però citare l’ex segretario del PD come fonte.
Secondo i giornali, avranno un posto al governo tutti i “fedelissimi” dei due leader, Salvini e Di Maio. Per la Lega dovrebbero ricevere un incarico Giancarlo Giorgetti, Gian Marco Centinaio e Nicola Molteni (praticamente gli unici tre leghisti ad aver parlato con la stampa in questa fase). Per il Movimento 5 Stelle dovrebbero ricevere un posto Alfonso Bonafede, Vincenzo Spadafora e Laura Castelli, tutti e tre membri dello staff di Di Maio.
Volete fare un bel ripassone di come andò la formazione del governo dopo le ultime elezioni? Il sito della Camera ha una cronologia molto ben fatta del tortuoso insediamento del governo Letta, nell’estate del 2013.
L’esperto quirinalista del Corriere della Sera Marzio Breda scrive oggi che in effetti Mattarella preferirebbe nominare un presidente del Consiglio forte con un profilo “politico” (che in altre parole significa che sia autonome e in grado di imporre la sua volontà). Però, aggiunge, è molto probabile che alla fine decida di seguire le indicazioni fornitegli da Di Maio e Salvini, come è stata quasi sempre la prassi degli ultimi 70 anni.
Uno dei punti che appassionano giornalisti e addetti ai lavori questa mattina è: Mattarella accetterà davvero che una figura politicamente debole come il professor Giuseppe Conte divenga presidente del Consiglio? Come tutti sanno, infatti, la Costituzione attribuisce al presidente della Repubblica il ruolo di nominare il capo del governo: per quanto Di Maio e Salvini possano indicare il nome di chi preferiscono, l’ultima parola spetta a Mattarella.
Oggi a pagina sei del Giornale campeggia un retroscena in cui il sempre schietto @borghi_claudio dice che “usciremo dalla moneta unica ma non potevamo scriverlo nel contratto”. Sarà una studiata strategia per far salire sempre di più lo spread? Cui prodest Claudio?
— Alessandro Barbera (@alexbarbera) May 21, 2018
Oggi potrebbe essere una giornata storica per i politologi: quello che sta per nascere sarà il primo governo formato interamente da forze “populiste” o “anti-sistema” nella storia d’Europa.
Convocazioni così tardi questa sera significa che il futuro presidente del Consiglio sarà probabilmente ricevuto domani: potremmo comunque avere un governo con la fiducia entro la fine della settimana.
#Quirinale: Il Presidente #Mattarella riprenderà oggi 21 maggio le #consultazioni con il seguente calendario ? pic.twitter.com/w7LOX1LLEP
— Quirinale (@Quirinale) May 21, 2018
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato il Movimento per le 17 e 30 e la Lega per le 18.
Da quando le possibilità di un governo Lega – Movimento 5 Stelle si sono fatte più concrete lo spread ha iniziato lentamente a crescere: questa mattina ha superato quota 170 punti base (se avete bisogno di un ripassino, qui avevamo spiegato cos’è lo spread e cosa ci dice).
Se tutto andrà come dovrebbe andare, entro la fine di questa settimana avremo un nuovo governo in carica con pieni poteri. A quel punto inizierà per lui la parte difficile, poiché il programma di Lega e Movimento 5 Stelle prevede spese tra i 65 e 120 miliardi di euro e coperture certe per appena 500 milioni.
Ieri si sono concluse le elezioni regionali in Valle d’Aosta, la più piccola regione del paese. Ha votato il 65 per cento degli aventi diritto e lo spoglio è iniziato questa mattina.
Intanto è già comparso (e da molti è stato preso sul serio) l’account twitter fake del candidato presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Qui un tweet in cui chiede a Di Maio, a Salvini e al comico Enrico Bertolino di essergli vicino.
Statemi vicino.@matteosalvinimi @luigidimaio @enricobertolino
— Giuseppe Conte (@gippoconte) May 21, 2018
I giornali di oggi riportano che le trattative tra i due partiti non sarebbero in realtà ancora del tutto concluse. Ci sarebbero dubbi e divisioni sulla scelta dei ministri dell’Economia e degli Esteri.
Un numero che sentiremo spesso nei prossimi mesi è 167, la somma dei senatori di Lega e Movimento 5 Stelle. Sono appena sei più della maggioranza, fissata a 161 (ci sono in tutto 320 senatori). Significa che basteranno pochi dissidenti per far traballare la maggioranza: una situazione che i governi Letta, Renzi e Gentiloni hanno dovuto affrontare spesso negli ultimi cinque anni.
Altre cose che sappiamo del futuro governo: Salvini dovrebbe ricevere il ministero dell’Interno e Di Maio avrebbe chiesto per sé una sorta di “super-ministero” che metta insieme Lavoro e Sviluppo economico.
Venerdì, Lega e Movimento 5 Stelle avevano anche raggiunto l’accordo sul programma del governo che potrebbe essere guidato da Conte.
Abbiamo finalmente la versione definitiva del programma di governo Movimento 5 Stelle Lega. Nei prossimi tweet elencherò i punti principali e le cose più interessanti che potete trovarci dentro https://t.co/QyuogDIF4I
— Davide Maria De Luca (@DM_Deluca) May 18, 2018
Se tutto andrà bene, il nuovo governo potrebbe giurare e poi ricevere la fiducia dalle camere già nel corso di questa settimana e quindi essere pienamente operativo per la prossima.
Buongiorno, è arrivato il momento! A 78 giorni dalle elezioni oggi sapremo chi sarà incaricato di formare il nuovo governo.
• Come previsto, Lega e Movimento 5 Stelle hanno indicato il professor Giuseppe Conte come loro candidato alla carica di presidente del Consiglio;
• Il Quirinale li ha ricevuti e non ha rilasciato alcuna dichiarazione;
• Probabilmente, Conte sarà ricevuto domani dal presidente della Repubblica. Comunicazioni in questo senso potrebbero arrivare più tardi oppure domattina;