Lance Armstrong ha patteggiato con il governo statunitense

Pagherà 5 milioni di dollari, invece che 100, per avere usato sostanze dopanti mentre correva per lo sponsor US Postal Service

Lance Armstrong (STEPHANE DE SAKUTIN/AFP/Getty Images)
Lance Armstrong (STEPHANE DE SAKUTIN/AFP/Getty Images)

L’ex ciclista statunitense Lance Armstrong ha trovato un accordo con il governo statunitense per chiudere senza arrivare al processo il caso giudiziario più grande che ha coinvolto il ciclismo negli ultimi anni. Armstrong, 46 anni, era accusato di frode nei confronti del governo per avere usato sostanze dopanti mentre correva per lo sponsor US Postal Service, agenzia indipendente del governo responsabile del servizio di posta negli Stati Uniti. L’accordo trovato tra le parti prevede il pagamento di 5 milioni di dollari (poco più di 4 milioni di euro), molto poco visto che una sentenza sfavorevole alla fine del processo avrebbe potuto comportare per Armstrong il pagamento di 100 milioni di dollari (80 milioni di euro).

La causa contro Armstrong era stata intentata nel 2010 da Floyd Landis, che fu compagno di squadra di Armstrong, a cui si era aggiunto tre anni dopo anche il governo americano. Anche Landis ammise di avere fatto uso di sostanze dopanti e per questo gli fu tolto il titolo di vincitore del Tour de France del 2006.

Nel 2012 l’USADA, l’agenzia anti-doping degli Stati Uniti, definì quello della US Postal «il più sofisticato programma di doping di squadra mai realizzato nella storia dello sport» e decise di revocare tutte le vittorie ottenute da Armstrong, comprese le sette al Tour de France e la medaglia di bronzo vinta alle Olimpiadi di Sydney, radiando Armstrong a vita da ogni competizione ufficiale. Nel 2013 lo stesso Armstrong ammise pubblicamente di essersi dopato in un’intervista al programma della nota presentatrice televisiva americana Oprah Winfrey.