La Russia dice che l’attacco chimico a Douma è stata tutta una messinscena di «agenti stranieri»

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov (YURI KADOBNOV/AFP/Getty Images)
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov (YURI KADOBNOV/AFP/Getty Images)

Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha sostenuto oggi che lo scorso 7 aprile non c’è stato alcun attacco chimico a Douma, in Siria. Lavrov ha aggiunto di avere «prove indiscutibili» che sia stata tutta una messinscena organizzata da «agenti stranieri», ma non ha specificato né quali siano queste prove né chi siano gli agenti stranieri. Il governo russo ha chiesto che venga convocata per venerdì una riunione di emergenza alle Nazioni Unite, che per il momento però non è stata confermata.

Nonostante il governo russo sostenga da giorni che l’attacco chimico del 7 aprile a Douma sia stata tutta una montatura – cambiando anche versione – finora non ha presentato nemmeno una prova a sostegno della sua tesi. Video, immagini, testimonianze e varie ricostruzioni dimostrano che l’attacco c’è stato, molto probabilmente compiuto dal regime siriano di Bashar al Assad, alleato della Russia. Domenica arriveranno a Douma gli ispettori dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, che inizieranno a investigare per capire meglio cosa sia successo: secondo diversi analisti, però, potrebbe essere troppo tardi per raccogliere prove definitive.