Sette militari del Myanmar hanno ricevuto una condanna a dieci anni di prigione per aver preso parte a un massacro di Rohingya

(AP Photo/Esther Htusan)
(AP Photo/Esther Htusan)

Sette militari del Myanmar sono stati condannati a scontare dieci anni di prigione e lavori forzati per aver preso parte al massacro di dieci Rohingya, i membri della minoranza di religione musulmana da anni perseguitata nel paese a maggioranza buddista. Il massacro è avvenuto lo scorso settembre, in un villaggio nella regione nord-occidentale del Rakhine. Il massacro era stato scoperto da due giornalisti di Reuters: Wa Lone, 31 anni, e Kyaw Soe Oo, 28 anni. Entrambi sono stati arrestati lo scorso dicembre per aver violato le leggi sulla segretezza del paese e si trovano ancora in prigione, in attesa di processo.

L’operazione compiuta dai sette militari condannati faceva parte di una campagna più ampia compiuta da esercito e milizie e che ha portato alla fuga e all’uccisione di migliaia di Rohingya dal paese. Si calcola che, nel corso dell’estate 2017, più di 600 mila persone abbiano abbandonato il Myanmar e circa 7 mila siano state uccise negli scontri e nelle pulizie etniche.

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