Di Maio dice che i partiti devono «sotterrare l’ascia di guerra»

In un'intervista a Repubblica il leader del M5S è tornato a chiedere a PD e Lega di sostenere un programma comune, lanciando dei segnali a Salvini

(ANSA/ MASSIMO PERCOSSI)
(ANSA/ MASSIMO PERCOSSI)

In un’intervista data oggi alla giornalista di Repubblica Annalisa Cuzzocrea, il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio ha detto cose molto concilianti verso il Partito Democratico, augurandosi di poter avere presto un confronto con i suoi leader e di poter ottenerne il sostegno per formare un governo. Di Maio ha detto:

Io non sto rinnegando le nostre idee né le critiche che in più momenti abbiamo espresso anche aspramente nei confronti del Pd, e che anche il Pd non ci ha risparmiato. Credo però che ora il senso di responsabilità nei confronti del Paese ci obblighi tutti, nessuno escluso, a sotterrare l’ascia di guerra. A noi viene chiesto l’onere di dare un governo al Paese, ma tutti hanno il dovere di contribuire a risolvere i problemi della gente e di mostrare senso di responsabilità.

Di Maio da settimane sostiene di voler guidare un governo sostenuto dalle forze politiche disposte a impegnarsi con un “contratto” su alcune cose da realizzare: sostanzialmente, la sua proposta è aperta sia al PD sia alla Lega, anche se evidentemente un’ipotesi esclude l’altra. Il PD è sembrato inizialmente molto compatto sull’idea di non sostenere un governo del M5S, ma recentemente sembra che sempre più dirigenti vogliano almeno sentire la proposta di Di Maio. La Lega e il suo segretario Matteo Salvini, dal canto loro, hanno tenuto posizioni ambigue e altalenanti, alternando aperture a dichiarazioni di lealtà a Forza Italia, con la quale il M5S si rifiuta di dialogare per via di Silvio Berlusconi.

Proprio a questo proposito, Di Maio ha detto a Repubblica che Salvini, rifiutandosi di allontanarsi da Berlusconi, sta condannando il centrodestra «all’irrilevanza», e «sta scegliendo la restaurazione invece della rivoluzione». Di Maio ha nuovamente ribadito una cosa già resa molto chiara dal M5S in queste settimane: che non ha intenzione di “fare un passo indietro”, e vuole essere presidente del Consiglio nel prossimo governo.

Parlando dei punti principali di questo programma che vuole proporre alle altre forze politiche, Di Maio ha citato: «lotta alla povertà e alla corruzione, il lavoro, le pensioni, un fisco più leggero e una pubblica amministrazione che agevola e non ostacola i cittadini e le imprese. E poi sostegno alle famiglie e naturalmente lotta agli sprechi e ai privilegi della politica». Di Maio ha negato che le differenze e i contrasti tra Lega e PD impediscano che le due forze collaborino per un programma «per risolvere i problemi concreti della gente».

A una domanda di Cuzzocrea sul reddito di cittadinanza, la misura più identitaria e pubblicizzata proposta dal M5S in campagna elettorale, Di Maio ha risposto:

Il reddito di cittadinanza è diventato più genericamente “misure contro la povertà”. Avete rinunciato?

«Il reddito di cittadinanza tiene insieme strumenti per la lotta alla povertà, ma anche per la lotta alla disoccupazione e per rimettere in moto il lavoro, partendo dalla riforma dei centri per l’impiego».

Una risposta un po’ vaga è anche arrivata a una domanda sulle sanzioni alla Russia:

Salvini propone di togliere le sanzioni alla Russia. È d’accordo?

«Ora è il momento in cui tutti sentiamo una responsabilità più grande. Sono certo che le posizioni di tutti potranno essere volte alla cooperazione tra nazioni su ogni decisione»