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  • Mercoledì 28 marzo 2018

L’esplosione nel porto di Livorno

È avvenuta durante la pulizia di un sito vuoto, due operai di 52 e 25 anni sono morti

Una veduta del porto industriale di Livorno (ANSA/ ENRICO PARADISI)
Una veduta del porto industriale di Livorno (ANSA/ ENRICO PARADISI)

Intorno alle 13.30 di mercoledì c’è stata un’esplosione in un serbatoio nel porto industriale di Livorno, in Toscana. Sono morti due operai della Labromare, un’azienda specializzata nelle bonifiche: Nunzio Viola, 52 anni, e Lorenzo Mazzoni, 25 anni. Il serbatoio dove è avvenuta l’esplosione – che era vuoto al momento dell’incidente – si trova all’interno del deposito costiero della società Neri ed era destinato alla conservazione di acetato di etile. Dopo l’esplosione si è inclinato rimanendo appoggiato a quello al suo fianco. La procura di Livorno ha aperto un’indagine per omicidio colposo plurimo.

Massimo Provinciali, segretario generale dell’Autorità portuale di Livorno, ha detto che l’esplosione si è verificata durante una «routinaria operazione di pulizia di un serbatoio vuoto» e ha aggiunto che a quanto sembra erano state rispettate tutte le procedure di sicurezza. L’acetato di etile è un composto chimico liquido molto infiammabile, utilizzato come solvente per vernici e resine.

Non è ancora chiaro cosa abbia provocato l’esplosione, che ha causato un forte spostamento d’aria che ha ferito altri operai, ma per nessuno è stato necessario il ricovero in ospedale. La zona nel deposito di oli combustibili è stata completamente evacuata e sul posto sono intervenuti vigili del fuoco e ambulanze. Secondo le autorità non ci sono pericoli ambientali.