È morta Linda Brown, protagonista della sentenza che negli Stati Uniti mise fine alla segregazione razziale nelle scuole

Linda Brown in una foto non datata (AP Photo, File)
Linda Brown in una foto non datata (AP Photo, File)

È morta Linda Brown, la studente che negli anni Cinquanta fu al centro della sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti con cui si mise fine alla segregazione razziale nelle scuole. Aveva 76 anni ed è morta domenica 25 marzo a Topeka, in Kansas.

Nel 1951 aveva nove anni e Oliver Brown, suo padre, che abitava a Topeka, la iscrisse nella scuola vicino a casa. La scuola era riservata ai bianchi e Linda venne rifiutata perché nera: fu dunque costretta a seguire le lezioni di una scuola molto più lontana. Suo padre decise di portare il caso in tribunale. Alla sua azione legale, conosciuta come «Brown v. Board of Education», si aggiunsero altri casi simili con il sostegno dell’Associazione nazionale per la promozione delle persone di colore (NAACP) e la causa fu presentata alla Corte Suprema, che emise la sua sentenza nel maggio del 1954: i giudici definirono unanimemente «intrinsecamente iniquo separare le strutture scolastiche» e stabilirono che la segregazione nelle scuole era contraria alla Costituzione.