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  • Lunedì 19 marzo 2018

Come si fanno i brogli alle elezioni in Russia

In modo piuttosto sfacciato, secondo decine di video e migliaia di denunce di osservatori indipendenti e giornalisti: qualcuno mette pacchi di schede dentro le urne

Migliaia di sospetti brogli e di violenze all’interno dei seggi durante le elezioni di domenica in Russia sono state denunciate dagli osservatori locali e dai giornalisti e corrispondenti internazionali che si trovavano nel paese. Anche grazie alle telecamere, installate per la prima volta in numerose sezioni, decine di video che mostrano quelli che appaiono brogli plateali sono visibili su YouTube. Il presidente uscente Vladimir Putin ha vinto, senza grosse sorprese, con il 76,4 per cento dei voti. Secondo i dati ufficiali, il 67,47 per cento dei russi si è recato a votare.

Non è stata certificata l’autenticità di tutti i filmati, ma molti sembrano essere stati girati effettivamente domenica, mentre il contenuto di altri è stato confermato da giornalisti e osservatori che si trovavano sul posto. In un video, per esempio, si vede una coda formarsi di fronte all’urna mentre una persona impiega parecchio tempo per inserire all’interno diverse schede, senza che nessuno dei presenti obietti nulla.

In diversi casi gli osservatori – molti dei quali organizzati dall’oppositore Alexey Navalny, a cui è stato impedito partecipare al voto – sono stati minacciati, picchiati o gli è stato impedito di assistere alle procedure di voto. Molti di questi episodi sono avvenuti nella repubblica autonoma del Daghestan. Un video proveniente dalla regione mostra un gruppo di persone circondare e picchiare uno degli osservatori.

Sempre in Daghestan, il corrispondente del Financial Times Max Seddon ha raccontato di aver assistito di persona a un episodio simile. Mentre si trovava all’interno di un seggio, un gruppo di persone si è avvicinato a lui e all’osservatore cercando di distrarli. Nello stesso momento una ragazza ha inserito un pacco di schede all’interno dell’urna, senza che gli impiegati o i poliziotti presenti dessero segno di aver visto qualcosa. La ragazza ha poi accusato l’osservatore di averla aggredita. La polizia a quel punto è intervenuta cercando di arrestare l’osservatore, che poi è stato circondato da un gruppo di persone in abiti civili e picchiato.

Alec Luhn, corrispondente del quotidiano britannico Telegraph, ha pubblicato un video che mostra lo spoglio dei voti in una sezione di Kemerovo, in Siberia. Nel filmato si vede uno degli impiegati spostare un gruppo di palloncini in modo da bloccare le riprese della telecamera.

La divisione digitale dell’Atlantic Council, un think tank statunitense molto critico nei confronti del presidente russo Vladimir Putin, ha messo insieme decine di video che mostrerebbero brogli e intimidazioni nei confronti degli osservatori, molti dei quali realizzati da Golos, l’unica associazione di osservatori elettorali non dipendenti dal governo esistente in Russia. In uno dei filmati che sembra essere stato girato in Cecenia, a giudicare dagli abiti indossati dai presenti, si vede un uomo mettere più di una scheda all’interno dell’urna e tornare diverse volte per inserirne altre ancora.

Al termine delle operazioni domenica sera, Golos ha dichiarato di aver ricevuto in tutto 2.400 segnalazioni di brogli o di altre irregolarità. In alcuni casi le denunce di Golos sono state prese in considerazione dalle commissioni elettorali governative incaricate di verificare la regolarità delle operazioni di voto. Per esempio la commissione ha annullato i voti di una sezione periferica della capitale Mosca, dopo la pubblicazione di un filmato in cui si vedevano alcune impiegate del seggio riempire di schede alcune urne. Un uomo accusato di aver votato più volte è stato arrestato nell’estremo oriente del paese.

La vittoria di Putin era data per scontata da tutti gli osservatori, principalmente perché non c’era nessun credibile avversario. Da anni Putin domina completamente la scena politica e mediatica del paese, ha l’appoggio di tutte le principali televisioni e dei giornali del paese ed esercita un controllo capillare e senza contrappesi sulla macchina dello Stato russo. La ragione dei brogli, quindi, avrebbe più a che fare con lo zelo dei funzionari locali e con la necessità di ottenere non semplicemente una vittoria ma un trionfo, facendo crescere soprattutto il dato dell’affluenza.

Molti osservatori, infatti, sostengono che per poter dichiarare vittoria a queste ultime elezioni Putin avesse bisogno di migliorare i suoi risultati precedenti e ottenere una buona affluenza al voto. Secondo Seddon, il corrispondente del Financial Times: «Quando i consiglieri di Putin hanno fissato l’obiettivo delle elezioni nel 70 per cento di affluenza e 70 per cento di voti per Putin, i governatori locali di molte regioni russe non hanno risparmiato su alcun mezzo per raggiungere questo traguardo».