Il Partito Nazionale della Nuova Zelanda ha scelto come suo nuovo leader un ex ministro di origini Maori, Simon Bridges

Simon Bridges e Paula Bennet al Parlamento, Wellington, 27 febbraio 2018
(Elias Rodriguez/Getty Images)
Simon Bridges e Paula Bennet al Parlamento, Wellington, 27 febbraio 2018 (Elias Rodriguez/Getty Images)

Il Partito Nazionale della Nuova Zelanda, di centrodestra e attualmente all’opposizione, ha scelto come suo nuovo leader Simon Bridges, un ex ministro di origini Maori: è la prima volta che accade. Bridges, che ha 41 anni, è stato nominato tra altri quattro candidati e ha preso il posto di Bill English, l’ex primo ministro che ha annunciato le sue dimissioni qualche settimana fa. Alle elezioni dello scorso 23 settembre il Partito Nazionale aveva ottenuto più voti di tutti, ma il Partito Laburista di Jacinda Ardern, arrivato secondo, era stato in grado di stringere un’alleanza con altri due partiti minori e quindi di formare un governo.

Bridges è stato eletto per la prima volta in parlamento nel 2008, lo stesso anno della prima ministra Jacinda Ardern, e ha ricoperto diversi ruoli ministeriali nei passati governi: energia, lavoro, sviluppo economico e trasporti. Bridges, che si è definito un «conservatore compassionevole», ha spiegato che «i neozelandesi meritano di meglio di un governo che sa solo confondere. Il mio obiettivo è quello di garantire che la Nuova Zelanda continui ad essere un luogo di grandi opportunità e aspirazioni per tutti». E ancora: «Credo fermamente che questo governo dia per scontata la nostra economia. I neozelandesi sanno che, dopo un’amministrazione come questa, sarà il nostro partito che, come i migliori manager economici, dovrà raccogliere i pezzi. Le belle parole vanno bene, ma sono le azioni che contano». Bridges sarà affiancato da una deputata, anche lei di origini Maori, Paula Bennett.