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  • Venerdì 16 febbraio 2018

Lo scandalo che sta agitando la politica australiana

Si è scoperto che il vice primo ministro – molto conservatore – aveva un'amante che ora è incinta, e sembra che il governo voglia scaricarlo

Barnaby Joyce durante una conferenza stampa a Canberra. (Michael Masters/Getty Images)
Barnaby Joyce durante una conferenza stampa a Canberra. (Michael Masters/Getty Images)

Da una decina di giorni c’è un grande scandalo nella politica australiana, che ha coinvolto Barnaby Joyce, vice primo ministro e leader del Partito Nazionale d’Australia, accusato di avere avuto una relazione con una sua sottoposta, mentre era sposato: la questione sembra aver compromesso gravemente i rapporti tra Joyce e Malcolm Turnbull, primo ministro australiano del Partito Liberale, e tra i rispettivi partiti. Turnbull si è infatti schierato contro Joyce, facendo arrabbiare il Partito Nazionale, e in molti si sono chiesti che futuro potrà avere il governo con questo tipo di tensioni.

Le opposizioni si sono in parte trattenute dall’usare lo scandalo contro Joyce, ma in molti hanno sostenuto che nonostante sia una faccenda privata abbia anche una rilevanza politica, visto che Joyce è tra i politici australiani più impegnati nella difesa dei valori della cosiddetta “famiglia tradizionale” e cristiana: il New York Times l’ha paragonato in questo senso al vice presidente statunitense Mike Pence.

Tutto è cominciato lo scorso 7 febbraio quando il Sydney Daily Telegraph ha pubblicato in prima pagina una foto di Vikki Campion, ex consulente di Joyce, visibilmente incinta. Da quanto è stato scritto nei giorni successivi, tutti i giornalisti e i politici, a Canberra, erano a conoscenza della relazione tra Joyce e Campion. Nessuno ne aveva però scritto, principalmente perché in Australia c’è una diffusa diffidenza dell’opinione pubblica verso il giornalismo che si occupa delle vite private dei politici.

Ma la storia della relazione extraconiugale di Joyce, hanno fatto notare in molti, usciva dalla sfera della privacy e sconfinava in quella dell’interesse pubblico: perché Joyce, conducendo una personale battaglia contro i matrimoni tra persone dello stesso sesso, aveva spesso esaltato i valori delle famiglie fatte da madre, padre e figli, e aveva sfruttato l’immagine della sua famiglia per fare campagna elettorale l’anno scorso. Joyce si era infatti dovuto dimettere la scorsa estate dopo aver scoperto di avere anche la cittadinanza neozelandese, oltre a quella australiana, una cosa proibita dalla costituzione. La sua elezione avvenuta nel 2016 era stata annullata, e dopo che aveva rinunciato alla seconda cittadinanza ne era stata organizzata un’altra, a dicembre, che aveva vinto.

Sempre a dicembre, durante il dibattito sui matrimoni tra persone dello stesso sesso, aveva ammesso in Parlamento di essere separato, e a gennaio era stato visto in vacanza insieme a Campion. Dopo la rivelazione della gravidanza di Campion, Natalie Joyce, moglie del vice primo ministro, aveva dato delle interviste in cui si diceva molto delusa da suo marito e in cui lo accusava di avere iniziato la relazione quando Campion era una sua dipendente. Su questo punto si sono concentrate la maggior parte delle accuse seguite allo scandalo: Campion lasciò il posto nello staff di Joyce lo scorso aprile per andare a lavorare per Matthew Canavan, ministro delle Risorse e della Northern Australia. Quando durante l’estate Canavan fu però coinvolto nello scandalo dei politici con cittadinanza neozelandese, Campion tornò a lavorare per un po’ per Joyce, prima di entrare, ad agosto, nello staff di Damian Drum, un parlamentare liberale.

Joyce ha assicurato che la relazione è stata pienamente consensuale, senza ricatti legati allo squilibrio di potere tra Joyce e Campion. Ma anche in questo caso, c’è un altro problema: Joyce è infatti stato accusato di aver violato la legge, che proibirà ai membri del governo di affidare incarichi nello staff dei ministri a partner e parenti senza il permesso del primo ministro, che in questo caso non era stato consultato. Joyce ha negato che Campion fosse la sua compagna quando lavorava per lui, né quando lavorava per Canavan, specificando che Drum non è un ministro (Campion avrebbe quindi potuto lavorare per lui anche da compagna di Joyce). La foto della gravidanza ha però messo in dubbio questa versione: secondo i giornali australiani è più probabile che Joyce e Campion abbiano concepito il bambino prima di agosto, e cioè quando Campion lavorava per Joyce o per Canavan.

In molti si stanno chiedendo se la carriera di Joyce, tra i politici conservatori più popolari e apprezzati, sia finita. Inizialmente era sembrato che il primo ministro Turnbull fosse dalla sua parte, e deciso a difenderlo. Giovedì però le cose hanno preso una piega inaspettata, e Turnbull ha deciso di prendere con forza le distanze dal suo vice: ha annunciato una legge che proibisce le relazioni tra i ministri e i membri del loro staff, ma soprattutto ha fatto un duro discorso contro Joyce, accusandolo di avere fatto «uno sconvolgente errore di giudizio», che ha causato «un gran dolore» a sua moglie, alle sue quattro figlie e alla stessa Campion. Turnbull non ha chiesto le dimissioni di Joyce, come in molti si aspettavano, ma ha detto che si prenderà un periodo di pausa per «cercare il perdono della sua famiglia» e prepararsi alla nuova vita con Campion e loro figlio. Turnbull ha poi suggerito che il comportamento di Joyce abbia rovinato la reputazione della politica australiana.

Prima del discorso di Turnbull, il Partito Nazionale sembrava essere pronto a rimuovere Joyce come proprio leader, per dissociarsi dallo scandalo. Diversi parlamentari del Partito Nazionale hanno però detto che le dure critiche del primo ministro, percepite come un tradimento dell’alleanza tra i due partiti, hanno riunito il partito intorno a Joyce, e ora la sua rimozione non è più un’opzione. Il Guardian ha scritto, citando proprie fonti, che Joyce non vuole dimettersi da leader del Partito Nazionale, e non si aspettava il discorso di Turnbull, che da parte sua ha provato a giustificarsi assicurando che non voleva intromettersi nelle decisioni politiche interne a un altro partito.

C’è quindi una grande incertezza sul futuro del governo australiano, ora che la relazione tra primo ministro e vice primo ministro, e tra Partito Liberale e Partito Nazionalista, sembra essere incrinata. La prossima settimana Turnbull sarà negli Stati Uniti, e al posto di Joyce il suo ruolo sarà rivestito dal senatore liberale Mathias Cormann.