Il referendum consultivo per la messa a gara del trasporto pubblico di Roma si svolgerà il prossimo 3 giugno

Mezzi ATAC dismessi all'interno del deposito in via della Stazione di Grottarossa, Roma, 30 novembre 2017 
(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
Mezzi ATAC dismessi all'interno del deposito in via della Stazione di Grottarossa, Roma, 30 novembre 2017 (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

Il referendum consultivo per la messa a gara del trasporto pubblico di Roma si svolgerà il prossimo 3 giugno. L’azienda municipalizzata che attualmente gestisce il trasporto pubblico a Roma è ATAC. Il referendum è stato richiesto dai Radicali, che hanno anche raccolto le 30mila firme necessarie per costringere il comune a organizzarlo: in serata la sindaca Virginia Raggi ha firmato l’ordinanza per indire la consultazione.

All’inizio di gennaio, il comune di Roma aveva però approvato una delibera con cui prolungava il contratto di servizio con ATAC, in scadenza nel 2019, fino al 2021, quindi per altri quattro anni. Il comune aveva motivato la decisione spiegando di voler dare tempo all’azienda di rimettersi in sesto dal punto di vista finanziario con il nuovo piano industriale presentato a novembre, ma ancora in fase di definizione.

I Radicali Italiani hanno commentato negativamente la data indicata da Virginia Raggi per il referendum: «Avevamo chiesto di accorpare la consultazione cittadina con l’Election Day del 4 marzo, ma si è scelto il 3 giugno. In questo modo si penalizza la partecipazione, che nel periodo estivo è notoriamente inferiore, e si buttano tra i 10 e i 15 milioni di euro di fondi pubblici, che potevano essere risparmiati fissando anche il referendum il 4 marzo».

ATAC è da tempo in grosse difficoltà: oltre ad avere 1,3 miliardi di debiti, è dotata di mezzi insufficienti e che continuano a guastarsi, ha un personale organizzato in decine di piccole sigle sindacali che scioperano moltissimo ed è a corto di denaro e investimenti soprattutto a causa della difficile situazione economica del comune, principale azionista della società. Diversi manager di ATAC si sono dimessi negli ultimi mesi a causa della difficile situazione della società e dell’altrettanto difficile rapporto con la sindaca Virginia Raggi, da loro accusata di non voler agire con sufficiente decisione.

I Radicali Italiani hanno motivato il referendum spiegando che a Roma il trasporto pubblico locale non funziona, che «l’ATAC è stata usata da tutte le amministrazioni di destra e di sinistra come bacino clientelare per ottenere voti», e che per ottenere un servizio efficiente «occorre mettere a gara il servizio affidandolo a più soggetti, rompendo il monopolio e aprendo alla concorrenza». Il quesito, pubblicato sul sito di Mobilitiamo Roma, dice così: