Il cantautore Tom Petty è morto per un’overdose accidentale di farmaci antidolorifici

Tom Petty durante una serata in suo onore a Los Angeles, febbraio 2017 (Kevork Djansezian/Getty Images)
Tom Petty durante una serata in suo onore a Los Angeles, febbraio 2017 (Kevork Djansezian/Getty Images)

La famiglia di Tom Petty, il famoso cantautore rock americano morto a 66 anni lo scorso ottobre, ha diffuso i risultati della sua autopsia: Petty è morto per «un’accidentale overdose di farmaci causata dall’aver preso diversi medicinali contemporaneamente». Il comunicato, pubblicato anche su Facebook, dice che Petty aveva vari problemi di salute, tra cui un’anca fratturata, e che il giorno della sua morte le sue condizioni si erano particolarmente aggravate: la famiglia ritiene che «il dolore era semplicemente insopportabile e lo spinse ad abusare dei medicinali» antidolorifici. Tra questi il Fentanyl, il più forte farmaco oppioide in commercio, considerato cento volte più potente della morfina; è lo stesso farmaco per cui andò in overdose e morì il cantante Prince.

Negli ultimi anni negli Stati Uniti moltissime persone sono morte per l’abuso dei farmaci oppioidi dopo esserne diventate dipendenti a causa di prescrizioni sbagliate e insufficiente assistenza medica: è una delle ragioni per cui l’aspettativa di vita degli americani si è abbassata. La famiglia di Petty ha detto che spera che le informazioni sulla morte del cantautore possano essere di aiuto nel dibattito sui farmaci oppioidi e salvare delle vite.