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  • Domenica 14 gennaio 2018

C’è un cantone svizzero che festeggia il Capodanno in ritardo, con buffe maschere

Nell'Appenzello Esterno la tradizione impone di andare in giro con maschere voluminose e molto colorate

Una persona travestita da Silvesterkläuse del tipo Schöne, una delle maschere del folclore natalizio, con i caratteristici occhi benevoli e le guance rosse
(Benjamin Manser/Keystone via AP)
Una persona travestita da Silvesterkläuse del tipo Schöne, una delle maschere del folclore natalizio, con i caratteristici occhi benevoli e le guance rosse (Benjamin Manser/Keystone via AP)

La maggior parte dei paesi del mondo occidentale segue il calendario gregoriano e per questo ha già archiviato la pratica del Capodanno festeggiando il 31 dicembre. In un cantone della Svizzera, invece, è tradizione fare festa una volta in più e celebrare un’altra vigilia, quella del capodanno giuliano, che per buona parte del mondo corrisponde al 13 gennaio.

Nel Canton Appenzello Esterno, nella parte nord-orientale del paese, c’è un’usanza per la quale un gruppo di persone si traveste da Silvesterkläuse — una figura del folclore invernale che porta una maschera e vestiti tradizionali — e passa di casa in casa cantando degli jodel privi di parole, che servono da augurio per l’anno che verrà. Le persone travestite in questo modo si vedono girare per i paesi del cantone sia il 31 dicembre che il 13 gennaio. Le maschere possono essere di tre tipi, ma quelle delle foto sono tutti Silvesterkläuse di tipo Schöne, cioè quelli “belli” e benevoli, che indossano abiti di velluto e pizzo: le figure femminili, che spesso però sono comunque interpretate da uomini, portano una grande maschera sul viso; le figure maschili hanno una maschera più semplice e una grossa campana sulla schiena.