I film più attesi del 2018

Quelli belli, da Oscar, quelli tamarri e con i supereroi, quelli di grandi registi e quelli con storie che promettono molto bene

(Da "The Post")
(Da "The Post")

Ci sono due problemi, quando ci si occupa di cinema. Il primo è che in America – dove fanno i film migliori, dove i film fanno la maggior parte dei soldi e dove ci sono i giornali più importanti che ne parlano – i film spesso escono mesi prima che in Italia. Il secondo è che i film sono tante cose: dal blockbuster ottavo capitolo di una saga che incassa più di un miliardo di dollari al film che costa cinque milioni di dollari e poi vince l’Oscar. Questi due noti problemi vengono fuori al massimo quando, dall’Italia, ci si mette a scegliere i film più attesi dell’anno (attesi da chi?), quelli di cui più parleremo (noi chi?) nei prossimi mesi.

Non ci siamo scoraggiati e l’abbiamo fatto, l’elenco dei film più interessanti la cui uscita in Italia è prevista nel 2018. Due premesse: la prima è che c’è un po’ di tutto, dal blockbuster al film più di nicchia (ma non così tanto se già siamo qui a dire che a ottobre probabilmente se ne parlerà). La seconda è che la data di uscita è quella italiana quando c’è; altrimenti è quella negli Stati Uniti (che vuol dire che in Italia potrebbe essere lo stesso giorno o quattro mesi dopo). Poi, nel caso, tra un anno ripassiamo di qui per vedere se ci avevamo preso.

Tre manifesti a Ebbing, Missouri (11 gennaio)

Quest’anno è difficile prevedere chi vincerà l’Oscar per il Miglior film (il 4 marzo, se volete segnarvi la data) perché ci sono almeno tre-quattro film che sembrano poterselo giocare. Questo è uno di quelli, e nel frattempo ha vinto quattro Golden Globe, compreso quello per il Miglior film drammatico. È un film drammatico appunto, ma ci sono anche momenti in cui si ride e sorride. Lo ha diretto da Martin McDonagh e ha un cast di attori che hanno spesso recitato in film indipendenti e che qui si fanno tutti notare: sono Frances McDormand, Woody Harrelson, Sam Rockwell, John Hawkes e Peter Dinklage. Parla di una donna che fa mettere tre grandi cartelloni su una strada, per far sì che la polizia si occupi dello stupro-omicidio della figlia, o per far sì che la stampa spinga la polizia a occuparsene. Ma in realtà parla di un paese americano e delle vite non facili di alcuni di quelli che ci abitano.

Ella & John (18 gennaio)

È il primo film girato negli Stati Uniti da Paolo Virzì, che già che c’era ha deciso di fare un film on the road, sulla costa est degli Stati Uniti, da nord a sud. Per protagonisti ha scelto Helen Mirren e Donald Sutherland e come mezzo per il viaggio un vecchio camper. Chi l’ha visto l’ha apprezzato, usando in certi casi la locuzione «in stato di grazia» in riferimento a Mirren e Sutherland.

Chiamami col tuo nome (25 gennaio)

Se al cinema ci andate tre volte al mese, per gennaio siete a posto: guardate i precedenti due e questo. L’ha diretto Luca Guadagnino, che è italiano ma forse per ora lo conoscono più negli Stati Uniti che noi qui. È ambientato a Crema negli anni Ottanta e racconta una storia d’amore tra un ragazzo e l’assistente americano del padre. Si prenderà qualche nomination agli Oscar, magari qualche premio. E Guadagnino diventerà molto più famoso anche qui, anche perché in questa lista, tra qualche mese, c’è un altro suo film. A Matteo Bordone è piaciuto.

The Florida Project (1 febbraio)

È un film drammatico di Sean Beaker e l’attore più noto è Willem Dafoe. Parla di «bambini e adulti che vivono ai margini di Disney World», ha scritto Manohla Dargis del New York Times, e lo fa «spezzando i cuori, raccontando storie di persone di solito ignorate dagli altri film». La vera protagonista è una bambina di sei anni. Non sarà uno di quelli di cui vedrete manifesti ovunque, ma non lo era neppure Moonlight.

The Post (1 febbraio)

È diretto da Steven Spielberg e gli attori più importanti sono Tom Hanks e Meryl Streep. E quindi sarebbe da vedere anche se parlasse di merluzzi del Baltico. E invece parla del rapporto tra Katharine Graham, editrice del Washington PostBen Bradlee, direttore del giornale (probabilmente il più famoso di sempre). Più precisamente di come i due fecero a gara con il New York Times per far uscire una storia gigantesca di secreti governativi, nascosti per tre decenni da quattro diversi presidenti. I documenti in questione sono i cosiddetti “Pentagon Papers”: documenti riservati del Dipartimento della Difesa americano sulla strategia degli Stati Uniti in Vietnam, relativi al periodo compreso tra il 1945 e il 1967. Bel titolo, anche.

Cinquanta sfumature di rosso (8 febbraio)

È il terzo capitolo della serie di film iniziata nel 2015 con Cinquanta sfumature di grigio. È diretto da James Foley e i protagonisti sono sempre Jamie Dornan e Dakota Johnson. «Buongiorno moglie», «Buongiorno marito», si dicono all’inizio. Ma è solo l’inizio e chissà com’è la fine, se non avete letto il libro. L’anno scorso, solo in Italia, il precedente film ha incassato circa 15 milioni di euro. E non dite che interessa agli altri; sappiamo anche che il trailer di questo, quando l’abbiamo messo sul Post, è stato molto visto.

La forma dell’acqua (14 febbraio)

È tra i tre-quattro che potrebbero vincere l’Oscar. In Italia ci è già passato qualche mese fa, quando vinse il Leone d’oro al Festival del cinema di Venezia. Il regista è Guillermo del Toro e parla di una storia d’amore, durante la Guerra fredda, tra un’inserviente di un laboratorio muta e una creatura metà uomo metà anfibio.

Il filo nascosto (22 febbraio)

È il nuovo film di Paul Thomas Anderson, che ne fa pochi e di solito li fa molto belli. Ed è anche l’ultimo in cui ha recitato l’attore britannico Daniel Day-Lewis. È ambientato nel mondo della moda londinese degli anni Cinquanta e Day-Lewis interpreta un famoso stilista che si innamora di una giovane donna, che gli scombussola la vita.

Lady Bird (1 marzo)

Tra quelli di questa lista è l’ultimo tra i film che potrebbero diventare il Miglior film degli Oscar. È diretto da Greta Gerwig e parla di una ragazza all’ultimo anno del liceo, interpretata da Saoirse Ronan, che vuole andarsene da Sacramento (in California, dove tutti noi vorremmo andare) per andare sulla costa est degli Stati Uniti. Tra le cose che deve fare per finire nella giusta università c’è un corso di teatro.

Visages, Villages (1 marzo)

Farete fatica a trovarlo in qualche cinema ma se nel 2018 andrete al cinema a guardare un documentario forse vi conviene che sia questo. Almeno ad ascoltare le tante ottime recensioni fatte dai critici cinematografici che l’hanno visto. È della regista belga Agnès Varda, che ha 89 anni e insieme a JR, un molto più giovane fotografo e artista francese, ha girato un pezzo di Francia, per raccontarne genti e posti.

Maria Maddalena (15 marzo)

La protagonista la sapete. La sua storia, a grandi linee anche. E sapete anche che ci sono varie versioni sul suo tipo di relazione con Gesù. Il regista è Garth Davis, quello di Lion, e la protagonista è interpretata da Rooney Mara. Joaquin Phoenix, dopo essere stato Johnny Cash, sarà Gesù.

Pacific Rim – La rivolta (22 marzo)

Il primo andò così così in Europa e Stati Uniti, ma fortissimo in Cina. Motivo per cui ora hanno fatto questo, con John Boyega protagonista. Si parla ancora di robot giganti e mostri giganti, più o meno.

Io, Tonya (22 marzo)

In America è una storia che conoscono quasi tutti. Qui forse ancora no. È quella di due campionesse di pattinaggio: una delle due fu aggredita da un uomo che la colpì a un ginocchio con un manganello della polizia. Si scoprì poi che l’aggressione era stata decisa dall’altra delle due, Tonya Harding. A interpretarla è Margot Robbie, che tutti dicono essere bravissima.

 

Ready Player One (29 marzo)

Un altro film di Spielberg che sa fare di tutto. Un film come The Post ma anche una cosa diversissima come questo, che ci si aspetta faccia molti soldi. È ambientato in un futuro distopico in cui le persone vivono in condizioni di grande povertà e passano molto del loro tempo in una realtà virtuale chiamata “Oasi”. Un giorno si scopre che l’inventore dell’Oasi ha nascosto un premio: chi lo trova per primo vincerà un sacco di soldi e il controllo sul mondo virtuale. Si scatena quindi una guerra per trovarlo, in mezzo alla quale finisce il protagonista, un adolescente di nome Wade Owen Watts. Già solo il trailer è pieno di riferimenti a videogiochi e personaggi noti che si vedono in “Oasi”.

Nelle pieghe del tempo (29 marzo)

È tratto da un libro fantasy degli anni Sessanta della scrittrice Madeleine L’Engle, A Wrinkle in Time, in inglese. Il film è prodotto dalla Disney, è stato scritto da Jennifer Lee, regista di Frozen, e diretto da AvaDuVernay, regista di Selma. In uno dei ruoli principali c’è Oprah Winfrey. Disney ha messo molti soldi nel film, che parla di un viaggio nello Spazio, e anche un po’ nel tempo. Ma forse è una di quelle storie di cui, se non la conoscete, è meglio saperne il meno possibile.

Molly’s Game (12 aprile)

È il primo film diretto dal famoso e apprezzato sceneggiatore Aaron Sorkin e la cui protagonista è Jessica Chastain. È tratto dall’autobiografia di Molly Bloom, un’ex sciatrice professionista diventata poi organizzatrice di alcune esclusive partite di poker per super ricchi. A quelle partite giocavano famosi personaggi del cinema e imprenditori di ogni tipo: Bloom, che divenne molto ricca, finì per attirare le attenzioni dell’FBI. Già dal trailer si capisce che ci sarà una delle cose per cui è più noto Sorkin: dialoghi intensi, con un alto ritmo di botta-e-risposta e frasi ad effetto. Chissà se Sorkin gira e monta le scene così come scrive i dialoghi.

Avengers: Infinity War (25 aprile)

Prima di questo sarà uscito Black Panther e più avanti nel 2018 uscirà anche Ant-Man and the Wasp. Ma non c’è dubbio che questo sia il più atteso, e uno dei candidati a diventare il film con i più alti incassi mondiali dell’anno. Ci saranno gli Avengers, ma ci saranno anche i Guardiani della Galassia. «Ma voi chi diavolo siete?».

Rampage – Furia animale (10 maggio)

Avete presente il videogioco anni Ottanta? Ecco, questo è il film, con Dwayne Johnson.

L’isola dei cani (17 maggio)

Un film di Wes Anderson, d’animazione e in stop-motion, come già Fantastic Mr. Fox: racconta la storia di un ragazzo che vuole ritrovare il suo cane, spedito su un’isola deserta insieme a tutti quelli della sua specie. La lista dei doppiatori della versione originale è piena di attori famosi come Edward Norton, Frances McDormand, Bryan Cranston, Bill Murray, Jeff Goldblum e Greta Gerwig.

Solo: A star wars story (23 maggio)

Fa parte della saga spinoff, così come Rogue One. Il regista è Ron Howard e racconta la storia di Han Solo prima del pezzo della sua storia che si vede nei film di Star Wars. Lo interpreta Alden Ehrenreich e ci sono anche Woody Harrelson, Emilia Clark, Thandie Newton, Phoebe Waller-Bridge e Donald Glover.

Jurassic World – Il regno distrutto (giugno)

Difficilmente piacerà ai critici, ma il precedente ha incassato circa un miliardo e mezzo di dollari. Ci sono i dinosauri e degli uomini che dopo tutti questi film sembrano proprio non aver imparato la lezione.

Deadpool 2 (giugno)

Il primo ha fatto vedere che si potevano fare film di supereroi anche in un modo diverso dal solito; da questo ci si aspetta quindi molto. Per ora si sa pochissimo, e magari anche il titolo potrebbe cambiare. Il regista è David Leitch, che se l’è cavata molto bene in Atomica bionda. Il protagonista è sempre Ryan Reynolds.

Ocean’s 8 (giugno)

Come quelli che sapete, con Brad Pitt, George Clooney, eccetera. Solo che qui ci saranno Sandra Bullock, Cate Blanchett, Anne Hathaway, Rihanna, Mindy Kaling, Awkwafina, Sarah Paulson e Helena Bonham Carter. La banda dovrà fare un furto durante il MET Gala, il gala di beneficenza che tradizionalmente apre la mostra annuale di moda del Metropolitan Museum di New York.

Soldado (giugno, negli Stati Uniti)

È il seguito di Sicario, che piacque molto, e l’ha diretto Stefano Sollima: regista di Suburra (il film) e di molti episodi di Gomorra e Romanzo criminale (le serie). Ci sono Benicio del Toro e Josh Brolin e parla di traffici di droga tra Messico e Stati Uniti. Molti critici americani ne hanno parlato come uno dei possibili film dell’anno (per dire che non è che siamo noi, che siccome c’è un regista italiano, l’abbiamo messo).

Meg (agosto)

Con l’estate si entra in quota film tamarri. Di questo basta dire che ci sarà Jason Statham che combatterà contro uno squalo gigante. Pensate alla vostra idea di squalo gigante. Ecco, di più.

Captive state (agosto, negli Stati Uniti)

Il regista è Rupert Wyatt, molto apprezzato per L’alba del pianeta delle scimmie. La storia è ambientata a Chicago, dieci anni dopo un’invasione aliena. Un po’ di umani sono diventati collaborazionisti, altri fanno parte della resistenza.

Gli Incredibili 2 (settembre)

A più di dieci anni dal primo, che piacque moltissimo.

Boy Erased (settembre, negli Stati Uniti)

È diretto da Joel Edgerton e tratto da un omonimo libro autobiografico del 2016, che parla di un figlio gay di un pastore battista di una piccola città dell’Arkansas che prova a, dal suo punto di vista, “curare” il figlio. Il ragazzo è Lucas Hedges, che ha già recitato in Lady Bird e Manchester by the Sea, e i genitori sono Nicole Kidman e Russel Crowe.

First Man (ottobre, negli Stati Uniti)

Ryan Gosling interpreta Neil Armstrong. Il regista è Damien Chazelle, quello di La La Land.

The Women of Marwen (novembre)

Di Robert Zemeckis, con Steve Carell, che ormai è da considerare un ottimo attore drammatico. Parla di «una vittima di un brutale attacco che trova una terapia unica e magnifica per rimettersi in sesto». È ispirato al documentario Marwencol.

Lo schiaccianoci e i quattro regni (novembre, negli Stati Uniti)

È ispirato a quel racconto di  E. T. A. Hoffmann, quello che probabilmente conoscete per il balletto. Sarà con attori veri, non d’animazione, e quegli attori saranno Keira Knightley, Mackenzie Foy, Helen Mirren e Morgan Freeman.

Widows (novembre, negli Stati Uniti)

Il regista è Steve McQueen e la storia è ispirata a quella di una serie tv britannica degli anni Ottanta. Parla di quattro donne, vedove di criminali, che decidono di fare un grande colpo per sistemare un po’ di cose. Le quattro donne sono Viola Davis, Elizabeth Debicki, Michelle Rodriguez e Cynthia Erivo.

Fantastic Beasts: The Crimes of Grindelwald (novembre, anche in Italia)

È il sequel del prequel dei film su Harry Potter. Grindelwald è interpretato da Johnny Depp e il regista è  David Yates, lo stesso del precedente, uscito nel 2016.

X-Men: Dark Phoenix (novembre, negli Stati Uniti)

Il tredicesimo film della saga, quello che arriva dopo X-Men: Apocalypse. Ci saranno i soliti:  James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence e tutti gli altri. Ah: a marzo esce anche New Mutants, su dei nuovi e più giovani mutanti.

 

Mulan (novembre)

Quello che nel 2017 la Disney ha fatto con La Bella e la Bestia (film più visto dell’anno in Italia), nel 2018 lo farà con Mulan. È stato previsto un budget di circa 100 milioni di dollari e la protagonista sarà Yifei Liu.

Mary Queen of Scots (novembre)

Ci sono Saoirse Ronan e Margot Robbie che interpretano Mary Stuart, regina Scozia, ed Elisabetta I d’Inghilterra. Diciamo che non si stavano simpatiche.

Macchine mortali (dicembre, forse)

È un film di azione e di avventura tratto da un’omonima serie di libri, prodotto da Peter Jackson e diretto dal neozelandese Christian Rivers, che è al suo primo film da regista ma ha collaborato come autore di storyboard e esperto di effetti speciali ad alcuni importanti film (per esempio la trilogia del Signore degli Anelli). È ambientato tra migliaia di anni, quando un cataclisma ha distrutto quasi tutto e tutti. Quelli che restano vivono in immense città che si spostano su ruote: quella grossa del trailer è Londra.

Aquaman (dicembre)

Dell’universo DC Comics. Con protagonista Jason Momoa, che è stato Khal Drogo in Game of Thrones (e probabilmente non ne può più di essere definito così).

Mary Poppins Returns (dicembre, negli Stati Uniti)

Diretto da Rob Marshall, in versione musical, con Emily Blunt, Lin-Manuel Miranda (quello del musical Hamilton) e Meryl Streep.

Bohemian Rhapsody (dicembre, negli Stati Uniti)

Aveva iniziato a dirigerlo Bryan Singer, che poi è stato sostituito da Dexter Fletcher. Rami Malek ha fatto quella cosa di dire “sì” a qualcuno che gli ha detto “ti va di fare Freddie Mercury?”. È un rischio: potrebbe andare benissimo o malissimo.

Black Klansman (2018?)

Da qui iniziano quelli che dovrebbero e potrebbero uscire nel 2018: ma niente di sicuro. Quindi magari escono in America a ottobre-novembre-dicembre e qui nel 2019, o forse pure là usciranno più avanti del previsto. Di questo sappiate che è di Spike Lee e parla di un poliziotto nero del Colorado che si infiltra nel Ku Klux Klan, diventandone uno dei capi della sezione locale.

The Man Who Killed Don Quixote (2018?)

È il film che Terry Gilliam non riusciva mai a fare e finire. Ora ce l’ha praticamente fatta e il 2018 dovrebbe essere l’anno buono per vederlo.

If Beale street could talk (2018?)

È il nuovo film di Barry Jenkins, regista di Moonlight, tratto da una storia di James Baldwin, su una donna incinta che deve dimostrare l’innocenza del marito, accusato di cose gravi.

Suspiria (2018?)

Vi ricordate che avevamo detto di Luca Guadagnino. Farà il remake del famoso film di Dario Argento. Sarà ambientato a Berlino, negli anni Settanta, con Tilda Swinton.

Loro (2018?)

Lo sapete: Paolo Sorrentino, su Silvio Berlusconi. Chissà se uscirà quest’anno e chissà chi sarà al governo.

Il primo re (2018)

È il prossimo film di Matteo Rovere, regista di Veloce come il vento. Racconterà la storia di Romolo e Remo dal punto di vista del secondo (interpretato da Alessandro Borghi) e pare che sarà girato in lingua pre-romanica, con tanta violenza e con un grande budget.