Contro i cuscini a forma di U per dormire in aereo

Se li avete comprati per riposarvi in viaggio e detestati dopo 10 minuti non sentitevi soli: secondo gli esperti di postura non vanno bene per tutti

Melissa McCarthy in "Le amiche della sposa" (2011)
Melissa McCarthy in "Le amiche della sposa" (2011)

Secondo molte persone i cuscini fatti a forma di U per dormire più comodamente in aereo, in pullman e in treno sono invece scomodi e non aiutano affatto a riposarsi. Ne è convinta anche la giornalista americana Kelly Conaboy, che sull’Atlantic ha cercato di dimostrarne l’inutilità. Nella descrizione della sua esperienza si ritroveranno in molti: la forma del cuscino non le permetteva di appoggiare bene la testa sul sedile; ha provato a inclinarlo a destra e poi a sinistra, ma restava sempre scomoda; alla fine lo ha strizzato per dargli la forma di un normale cuscino, ma ovviamente il cuscino a U riprendeva sempre la sua forma di cucino a U.

I cuscini da viaggio a forma di U furono brevettati nel 1929 e da allora non sono cambiati più di tanto, anche se esistono in diverse varianti: gonfiabili, fatti di schiuma o ripieni di palline. Quelli tecnologicamente più avanzati possono venire sfoderati e all’occorrenza acquisire la forma di un normale cuscino. Sul sito italiano di Amazon il modello più venduto è gonfiabile e ha delle piccole protuberanze per appoggiare il collo all’indietro.

Alcune persone apprezzano questi cuscini e lasciano recensioni entusiaste sui siti che li vendono (c’è chi ha definito quello con le protuberanze «manna dal cielo per il collo, tra quelli che ho provato finora è il migliore»); altre li usano in modo improprio, mettendoli sui tavolini del sedile; altri ancora non li usano e non si vergognano di portare dei cuscini da letto in aereo.

Non ci sono ricerche scientifiche sui vantaggi e svantaggi dei cuscini a U, ma Conaboy ha chiesto ad alcuni esperti un parere informato che vada oltre le singole opinioni e spieghi perché alcune persone li trovino utili e altre no. Mary O’Connor, professoressa di ortopedia e riabilitazione e direttrice del Center for Musculoskeletal Care dell’Università di Yale, ha detto che il cuscino ideale dovrebbe tenere la testa e il collo allineati con la spina dorsale, dunque non troppo in avanti, indietro o su uno dei due lati. Il problema è che ogni persona è fatta in modo diverso: alcune hanno il collo lungo, altre corto, mentre i cuscini a U sono tutti più o meno uguali, e non possono quindi andare bene per tutti. Le persone a cui piacciono sono evidentemente quelle per cui la forma a U è adatta per ragioni di conformazione fisica.

Un altro esperto con cui Conaboy ha parlato è Brian Feldman, capo del reparto di reumatologia dell’Hospital for Sick Children di Toronto, che ha partecipato a una ricerca sull’uso di cuscini che sostengono il collo tra chi soffre di dolori cronici al collo. Secondo Feldman tutti i nuovi tipi di cuscini da viaggio che si stanno diffondendo ultimamente – ci sono ad esempio delle fasce che tengono fermo il collo e delle specie di scatole in cui infilare la testa, ma anche cuscini da spalla – sono probabilmente migliori di quelli a U, che non aderiscono bene attorno al collo delle persone. Comunque la cosa importante per chi vuole dormire seduto con la schiena dritta è avere un sostegno per il mento, per impedire che la testa cada in avanti mentre si dorme: non ci si sveglierà più allertati e di soprassalto, ma non ci saranno neanche più video divertenti che rubano la scena, tra risate, minacce e promesse di non mostrarlo a nessuno.