La sindaca di Torino, Chiara Appendino, è indagata per falso ideologico in atto pubblico

Chiara Appendino (ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO)
Chiara Appendino (ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO)

La sindaca di Torino, Chiara Appendino del Movimento 5 Stelle, è indagata con l’accusa di falso ideologico in atto pubblico per il bilancio comunale del 2016, insieme con l’assessore al Bilancio, Sergio Rolando, nell’ambito dell’inchiesta su Westinghouse per un debito non segnalato. Un altro avviso di garanzia è stato comunicato a Paolo Giordana, Capo di Gabinetto del comune. Le indagini erano state avviate nel luglio scorso dopo un esposto presentato da una lista civica e dal Partito Democratico, cui aveva fatto seguito una denuncia del Collegio dei revisori. La vicenda giudiziaria è legata all’ex area industriale Westinghouse, poco distante dal centro della città e per la quale c’è un progetto di rinnovamento, con la costruzione di un centro congressi. Nel 2012 una partecipata di Fondazione CRT, Ream, acquisì i diritti di prelazione e versò al comune una caparra di 5 milioni. Negli anni seguenti fu però deciso di affidare il progetto ad altri, quindi il comune avrebbe dovuto restituire i 5 milioni a Ream, ma la somma non fu mai né versata né segnalata nel bilancio.

La sindaca Appendino ha confermato su Facebook di avere ricevuto l’avviso di garanzia e ha detto di voler essere “ascoltata il prima possibile”.