Mentalità arretrate

Il direttore di Repubblica chiama così quelle a cui si è arresa la politica di centrosinistra a proposito dello "ius soli"

Angelino Alfano e Paolo Gentiloni. (ANSA/GIORGIO ONORATI)
Angelino Alfano e Paolo Gentiloni. (ANSA/GIORGIO ONORATI)

Con un editoriale in prima pagina, il direttore di Repubblica Mario Calabresi commenta severamente mercoledì quello che il quotidiano definisce “l’affondamento” della proposta di legge sul cosiddetto “ius soli“, ovvero della possibilità di ottenere la cittadinanza per alcuni minori nati in Italia figli di stranieri residenti in Italia da diversi anni, o che hanno frequentato le scuole italiane.

Chiamiamo le cose con il loro nome, senza giri di parole o finzioni: hanno vinto la propaganda della Lega, la furbizia di Grillo e Di Maio, le paure e le mistificazioni. Hanno perso ottocentomila ragazzi, la politica che ha il coraggio di scegliere e uno scampolo di idea che si poteva ritenere di sinistra, ma perfino di centro.
Certo la legge è stata affondata da Angelino Alfano e dal suo piccolo partito, in cerca di una casa che garantisca di poter sedere ancora al tavolo del potere nella prossima legislatura. Ma questo è successo anche perché il Partito democratico non è stato capace di indicare le proprie priorità a un alleato che ha incassato enormemente più di quanto valga (basti pensare alle poltrone ministeriali collezionate da Alfano, al cui confronto impallidiscono persino i big della Prima Repubblica).
La legge che dava la cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri che avessero un regolare permesso di soggiorno (da almeno 5 anni) non verrà approvata in questa legislatura ed è rinviata a un futuro indefinito. Un futuro però che possa garantire ai politici la sicurezza di non indisporre nessuno e di non rischiare nulla.

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