In Sicilia le cose sono più chiare

I tre principali schieramenti hanno scelto i loro candidati alla presidenza per le elezioni regionali di novembre

Giancarlo Cancelleri, Fabrizio Micari e Nello Musumeci, candidati alle elezioni in Sicilia.
Giancarlo Cancelleri, Fabrizio Micari e Nello Musumeci, candidati alle elezioni in Sicilia.

Questa mattina Nello Musumeci ha ufficializzato la sua candidatura a presidente della Sicilia come candidato unitario del centrodestra. Musumeci sarà sostenuto da un’ampia coalizione di centrodestra che va da Fratelli d’Italia a Forza Italia, passando per alcune formazioni centriste. Con la scelta di Musumeci tutte le principali coalizioni hanno un candidato presidente per le elezioni che si terranno il prossimo 5 novembre. Pochi giorni prima, infatti, il centrosinistra siciliano aveva deciso di candidare Fabrizio Micari, rettore dell’Università di Palermo (anche se nella coalizione ci sono ancora diversi malumori). Il Movimento 5 Stelle aveva scelto il suo candidato già all’inizio dell’estate: è Giancarlo Cancelleri, già candidato presidente del Movimento nel 2012.

Secondo tutti i principali sondaggi realizzati in Sicilia negli ultimi mesi, Cancelleri è il favorito. La Sicilia è da tempo una delle regioni dove il Movimento 5 Stelle è più forte, nonostante alcuni scandali locali. Il Movimento 5 Stelle punta molto su una vittoria in Sicilia e i suoi leader, come Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, hanno trascorso gran parte dell’estate in Sicilia, in continui tour e comizi a sostegno di Cancelleri. Il Movimento, che i sondaggi danno spesso come primo partito a livello nazionale, ha ottenuto pesanti sconfitte alle ultime elezioni locali e deve ancora dare prova di essere elettoralmente competitivo dopo la pessima prova di governo fin qui a Roma. La Sicilia è la migliore occasione per farlo prima delle prossime elezioni politiche.

L’avversario più competitivo per Cancelleri sembra al momento proprio il candidato che oggi è riuscito a riunire la coalizione di centrodestra, Nello Musumeci. Tradizionalmente il centrodestra è molto forte in Sicilia e la vittoria di una coalizione di centrosinistra nel 2012 è stata vista da molti come un’eccezione nella storia politica dell’isola. L’impopolarità dell’attuale presidente Rosario Crocetta fa pensare a molti che il centrodestra possa ottenere un buon risultato il prossimo novembre. Musumeci è un politico di lunga esperienza. È stato presidente della provincia di Catania e per tre volte eurodeputato. Ha un passato politico nel Movimento Sociale Italiano, poi in AN e nel PdL. Nel 2012 aveva sfidato, perdendo, Crocetta. All’inizio dell’estate aveva annunciato la sua candidatura, sostenuto da Giorgia Meloni e Matteo Salvini; negli ultimi mesi è riuscito a persuadere anche Forza Italia ad appoggiarlo.

Il centrosinistra, infine, sembra al momento la parte politica più in difficoltà. La scorsa settimana Partito Democratico, Alternativa Popolare e le liste che sostengono il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, si sono accordate per candidare Fabrizio Micari, rettore dell’Università di Palermo senza nessuna esperienza politica precedente. Il PD però sembra generalmente diviso e in difficoltà, e i giudizi sull’operato di Crocetta non aiutano la coalizione.

A rendere difficoltosa la candidatura di Micari ci sono anche le divisioni interne allo schieramento. MDP, Sinistra Italia e Possibile, i partiti a sinistra del PD, hanno deciso di non appoggiare Micari e sembra che sceglieranno come candidato il deputato di MDP Claudio Fava, un nome ricorrente quando si parla di candidature nella sinistra siciliana. In questi giorni però i giornali hanno raccontato di dubbi sulla candidatura di Micari anche da parte di alcuni dirigenti del PD e, soprattutto, di Alternativa Popolare, il cui leader, il ministro degli Esteri Angelino Alfano, è ritenuto in grado di spostare in Sicilia un numero di voti che potrebbe essere importante per decidere il vincitore delle elezioni. Nel 2012 l’appoggio dei centristi fu determinante nell’assicurare il successo di Crocetta. Il prossimo novembre, però, i centristi saranno divisi: una parte seguirà Alfano, una parte invece ha già deciso di appoggiare Musumeci.