Sean Diddy Combs, Naomi Campbell (Pirelli)

Le foto dal backstage del calendario Pirelli 2018

Scattato da Tim Walker, è il secondo con solo modelle e modelli neri ed è ambientato nel mondo di Alice nel Paese delle Meraviglie

Il calendario Pirelli del 2018 sarà come quello del 2017 e del 2016, cioè diverso da tutti gli altri prima, come mostrano le prime foto dal backstage pubblicate dall’azienda: il calendario, che nei decenni aveva guadagnato grandi attenzioni sia per la fama dei suoi fotografi che per le inclinazioni pruriginose dei media verso le sue modelle nude, da qualche anno è stato ripensato in una nuova direzione più sensibile all’impegno sociale (sempre molto virato jet-set) e al suo effetto promozionale: quindi attento a rappresentare corpi più vari – allontanandosi dalle modelle bianche, giovani, magrissime, svestite e bellissime  – per proporre diversi generi di bellezza e di successo, anche se non certo sovversivi. Il fotografo del prossimo calendario è il britannico – maschio e bianco – Tim Walker, ma il cast è fatto da 17 modelle e modelli, attrici e attori esclusivamente neri, nati o originari di diversi paesi: Sudafrica, Messico, Ghana, Senegal, Stati Uniti. Edward Enninful, il nuovo direttore dell’edizione britannica di Vogue e il primo nero a occupare questo ruolo, ha fatto da stylist, cioè ha scelto gli abiti, mentre Shona Heath si è occupata della scenografia.

Il tema del calendario è la favola di Alice nel Paese delle meraviglie di Lewis Carroll: ci sono Naomi Campbell che fa la tagliatrice di teste della Regina di Cuori – «Taglio la testa alle persone, e mi piace», ha detto – RuPaul, attore e drag queen americano nel ruolo della Regina, la modella australiana di origine sudanese Duckie Thot, in quello di Alice, e l’attrice e premio Oscar Lupita Nyong’o, in quello del ghiro. Anche se si parlerà di questo calendario soprattutto per il suo approccio citato, non sono da meno la bellezza e lo sfarzo dei costumi, elementi tipici dello stile di Walker, e la scelta di ambientarlo in una favola che, come ha detto Walker, «non è mai stata raccontata in questo modo», ribadendo che «qualsiasi ragazza, bianca o nera, cinese o indiana, ha diritto alla sua fiaba».

Non è la prima volta che il calendario Pirelli è fatto solo con modelle nere: era già successo con l’edizione del 1987, dove c’era tra le altre una 16enne Naomi Campbell a seno nudo. Il significato però è molto diverso: all’epoca era stata una scelta soprattutto estetica ed esotica. Nel 2016 Annie Leibovitz aveva ritratto donne che avevano avuto successo come sportive, cantanti e comiche, vestite e di tutte le età; nel 2017 Peter Lindbergh aveva fotografato un gruppo di attrici e una professoressa universitaria, tutte vestite e con un’età compresa tra i 27 e i 71 anni, puntando sulle emozioni e sulla personalità anziché sulla bellezza e sulla sensualità con le tradizionali modelle nude, provocanti e a volte photoshoppate.

Tim Walker è nato nel 1970 e si occupa di fotografia da quando, prima di andare all’università, iniziò a lavorare nella biblioteca di Condé Nast; subito dopo la laurea in Fotografia all’Exeter College of Art ricevette il premio di Giovane fotografo indipendente dell’anno; nel 1994 si trasferì a New York per fare da assistente a uno dei maestri della fotografia di moda, Richard Avedon. A 25 anni realizzò il suo primo servizio di moda per Vogue, e da allora è uno dei collaboratori fissi della rivista, punto di riferimento nel mondo della moda. Ha lavorato anche per altri giornali di moda, tra cui W Magazine e Love. Negli ultimi anni è stato anche regista: nel 2010 il suo The Lost Explorer è stato presentato al Festival del cinema di Locarno e ha vinto come miglior cortometraggio al Chicago United Film Festival del 2011. Ha pubblicato vari libri di fotografia e importanti musei e gallerie, tra cui la Somerset House di Londra, hanno ospitato rassegne a lui dedicate; il Victoria & Albert Museum e la National Portrait Gallery conservano suoi lavori nelle loro collezioni permanenti.

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