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    I 20 nuovi luoghi protetti dall’UNESCO

    Afrodisia, Turchia

    Afrodisia è un sito archeologico della Turchia occidentale che si trova a 230 chilometri da Smirne. L’UNESCO protegge sia le rovine della città che una cava di marmo sfruttata dagli antichi abitanti della regione. Fanno parte delle rovine di Afrodisia un teatro, uno stadio, due strutture per i bagni termali, le fondamenta di una basilica e un tempio dedicato alla dea greca dell’amore Afrodite risalente al terzo secolo a.C.

    (Sunbird Images/picture-alliance/dpa/AP Images)

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    I 20 nuovi luoghi protetti dall’UNESCO

    Asmara, Eritrea

    La capitale dell’Eritrea è stata riconosciuta come patrimonio dell’umanità per via della sua urbanistica modernista: negli anni Trenta, quando l’Eritrea era una colonia italiana, Asmara fu riprogettata secondo i principi architettonici razionalisti che andavano di moda durante il regime fascista. Il sito UNESCO comprende anche i quartieri di Arbate Asmera e Abbashawel, che invece si svilupparono spontaneamente per l’iniziativa della popolazione locale.
    Nella foto, il cinema Impero

    (Edward Denison/UNESCO via AP)

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    I 20 nuovi luoghi protetti dall’UNESCO

    Svijažsk, Russia

    Il terzo dei nuovi siti UNESCO è formato dalla Cattedrale dell’Assunzione e dal monastero di Svijažsk, in Russia. Svijažsk è chiamata città-isola: si trova nel fiume Volga, in corrispondenza del punto in cui il Sviyaga ne diventa affluente, nel Tatarstan, una delle repubbliche della Federazione Russa. Non è una vera e propria isola, dato che una sottile striscia di terra la collega alla riva. Fu fondata nel 1551 da Ivan il Terribile e si trova lungo l’antica via della seta. La cattedrale dell’Assunzione e il monastero fanno parte di un unico complesso religioso costruito durante l’opera di cristianizzazione di questa regione della Russia; gli affreschi della cattedrale sono tra i più rari esempi di decorazioni murarie fatte dai cristiani ortodossi dell’est

    (© Regional Foundation of Revival of Historical and Cultural Monuments of Republic of Tatarstan / Autore: Dmitrii Karpov)

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    I 20 nuovi luoghi protetti dall’UNESCO

    Alpi sveve, Germania

    Nelle Alpi sveve – chiamate anche Giura svevo – che si trovano nel Baden-Württemberg, nel sud della Germania, ci sono sei grotte che furono abitate da alcuni dei primi esseri umani che vissero in Europa, da 43mila a 33mila anni fa. All’interno delle grotte gli archeologi hanno trovato figurine intagliate di animali (leoni delle caverne, mammut, cavalli e bovini), strumenti musicali, gioielli e pitture rupestri che mostrano figure metà animali, metà umane.
    Nella foto, la caverna di Hohle Fels di Schelklingen

    (Stefan Puchner/picture-alliance/dpa/AP Images)

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    I 20 nuovi luoghi protetti dall’UNESCO

    Italia, Croazia e Montenegro

    Uno dei nuovi siti del'UNESCO è formato dalle cinta murarie dello Stato da Terra e dello Stato da Mar veneziani, tra Croazia, Italia e Montenegro.
    Non si trova in un unico luogo, ma in quindici località diverse sparse per i territori un tempo controllati dalla repubblica di Venezia: sono quelle in cui ancora si trovano le fortificazioni difensive costruite tra il Quindicesimo e il Diciassettesimo secolo dalla Serenissima. Sono distribuite tra l’attuale Lombardia e la costa adriatica, fino al Montenegro. Qui c'è la lista completa.
    Nella foto, le mura e la città vecchia di Curzola, in Croazia
    (CTK via AP Images)

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    I 20 nuovi luoghi protetti dall’UNESCO

    Hebron, Cisgiordania

    A Hebron (al Khalil in arabo) si trova la Tomba dei Patriarchi, cioè il luogo in cui secondo la tradizione sono sepolti alcuni importanti personaggi della Bibbia: Abramo (chiamato Ibrahim dai palestinesi), sua moglie Sara, il loro figlio Isacco, sua moglie Rebecca, e infine il loro figlio Giacobbe con la prima moglie Lia. Per questa ragione nei secoli la città è stata una meta di pellegrinaggio per i credenti delle tre maggiori religioni monoteiste, cioè per gli ebrei, i cristiani e i musulmani. L’attuale città vecchia fu costruita tra il 1250 e il 1517, periodo in cui era controllata dai cosiddetti mamelucchi, un gruppo di cavalieri musulmani; la città fu poi ampliata in epoca ottomana, cioè nei quattro secoli successivi

    (HAZEM BADER/AFP/Getty Images)

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    I 20 nuovi luoghi protetti dall’UNESCO

    Yazd, Iran

    La città di Yazd si trova in mezzo all’altopiano iraniano, 270 chilometri a sud-est di Ishafan, vicino a dove un tempo passavano la via della seta e la via delle spezie, in un’oasi tra due deserti. Tra le cose che la contraddistinguono c’è il suo sistema idraulico costruito con la tecnica dei qanat, cioè serie di cunicoli verticali simili a pozzi, collegati da un canale sotterraneo in lieve pendenza, per ricavare acqua dal sottosuolo. A causa del clima secco, Yazd ha una delle più ampie reti di qanat nel mondo. Grazie alla sua posizione isolata, negli anni Yazd non ha subito distruzioni a causa delle guerre e per questo conserva molte forme di architettura tradizionale. Tra queste ci sono anche i templi dello zoroastrismo, un’antica religione persiana che esiste da prima del cristianesimo

    (Tilman Billing/picture-alliance/dpa/AP Images)

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    I 20 nuovi luoghi protetti dall’UNESCO

    Kujataa, Groenlandia

    Kujataa è un’area nel sud della Groenlandia in cui si trovano ancora tracce dei cacciatori-raccoglitori che arrivarono dall’Islanda nel decimo secolo, oltre agli agricoltori di origine nordica e agli Inuit che ci vissero dalla fine del Diciottesimo secolo. Fu una delle prime zone della regione artica in cui si praticò l’agricoltura e il primo luogo in cui le popolazioni del nord dell’Europa si espansero al di fuori del loro continente di origine.
    Nella foto, Qaqortukulooq/Hvalsey nel 2014

    (© Fornleifastofnun Íslands/ Autore: Garðar Guðmunds-son)

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    I 20 nuovi luoghi protetti dall’UNESCO

    Gulangyu, Cina

    Gulangyu (o Kulangsu) è una piccola isola nell’estuario del fiume Jiulong: si trova vicino alla città di Xiamen, che è a sua volta un’isola e può essere facilmente trovata su una mappa cercando lungo la costa davanti a Taiwan. Nei primi anni del Novecento, Gulangyu divenne un centro di scambi tra europei e cinesi e la sua architettura mostra i segni del mescolamento tra la cultura locale e quella coloniale. Grazie agli scambi culturali, a Gulangyu si creò un peculiare stile architettonico, il Deco Amoy, che mette insieme lo stile modernista dell’inizio del Novecento e l’Art Deco. Un’altra caratteristica di questa città-isola è che non ci sono né automobili né biciclette.
    Nella foto una casa lungo la strada Fujian, nel 2010

    (© Cultural Heritage Conservation Center of THAD / Autore: Qian Yi)

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    I 20 nuovi luoghi protetti dall’UNESCO

    Mbanza Kongo, Angola

    Mbanza Kongo è il primo luogo dell'Angola a essere riconosciuto come patrimonio dell'umanità dall’UNESCO. Fu la capitale politica e spirituale del regno del Congo, uno Stato dell'Africa occidentale esistito tra la fine del Quattordicesimo secolo e l'inizio del Ventesimo. La parte più antica della città è quella attorno alla residenza reale, dove si trova anche il tradizionale albero sacro. Quando nel quindicesimo secolo arrivarono i commercianti portoghesi, aggiunsero alcuni edifici in pietra costruiti secondo le regole europee e per questo la città mostra il mescolamento tra le due culture

    (© INPC / Autore: Joost De Raeymaeker)

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    I 20 nuovi luoghi protetti dall’UNESCO

    Taputapuātea, Polinesia francese

    Sull’isola Raiatea si trova la marae di Taputapuātea, cioè un luogo sacro della cultura polinesiana prima della colonizzazione in cui i locali pensano che i morti si mescolino ai vivi. Taputapuātea è la più grande marae della Polinesia: era usata sia per scopi politici che per i funerali. C’è uno spazio pavimentato con una grande pietra eretta al centro. Il sito UNESCO comprende anche due valli boschive, una parte di laguna, una parte di barriera corallina e una parte di oceano

    (© SCP / P.F. Amar)

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    I 20 nuovi luoghi protetti dall’UNESCO

    Miniera di Tarnowskie Góry, Polonia

    A Tarnowskie Góry, nel sud della Polonia, si trova un’antica miniera di piombo, argento e zinco che fu molto importante nel corso della storia. Il sito UNESCO comprende le gallerie sotterranee e il sistema di pompaggio dell’acqua risalente all’Ottocento.
    Nella foto, un tunnel nella vecchia cava d'argento fotografato nel 2010

    (© Tarnowskie Góry Land Lovers' Association/ Piotr Gad)

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    I 20 nuovi luoghi protetti dall’UNESCO

    Sambor Prei Kuk, Cambogia

    Sambor Prei Kuk significa “tempio nella ricchezza della foresta” nella lingua Khmer. Si trova nel centro della Cambogia, 25 chilometri a nord della città di Kampong Thom. Gli archeologi hanno identificato le rovine presenti nella zona come i resti di Ishanapura, una delle capitali del regno di Chenla, che si sviluppò tra la fine del sesto secolo e l'inizio del nono. Le rovine si trovano un’area di 25 chilometri quadrati e comprendono un centro cittadino fortificato e numerosi templi, di cui dieci a base ottagonale e per questo unici nel sud-est asiatico. Le strutture hanno decorazioni caratteristiche del periodo pre-angkoriano, nello stile che viene chiamato “stile Sambor Prei Kuk”

    (© So Sokun Theary)

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    I 20 nuovi luoghi protetti dall’UNESCO

    Okinoshima, Giappone

    Okinoshima è un’isola giapponese in cui non sono ammesse le donne per motivi religiosi. Si trova nel tratto di mare che separa il Giappone dalla Corea del Sud ed è grande poco meno di un chilometro quadrato; rientra nel territorio amministrato dalla città di Munakata, che a sua volta si trova a Kyushu, la più meridionale delle quattro isole maggiori che formano il Giappone. L’intera isola è considerata un santuario dedicato a un kami, cioè una specie di divinità della religione shintoista. Tra il Quarto e il Nono secolo Okinoshima fu un porto sicuro dove i marinai si fermavano nei loro viaggi tra Corea e Giappone, e nel corso del tempo lasciarono sull’isola circa 80mila ex-voto, cioè oggetti usati come offerta per la divinità in cambio di un viaggio sicuro, simili a quelli che si vedono nelle chiese delle città di mare: spade e altre armi, specchi e perle. Dato che gli oggetti più antichi sono precedenti all’inizio della diffusione della scrittura in Giappone, sono molto preziosi perché danno l’idea di cosa fosse lo shintoismo a quei tempi, e di conseguenza sono protetti come un tesoro nazionale.
    Nella foto, uno dei tre templi del complesso scintoista di Munakata Taisha

    (The Yomiuri Shimbun via AP Images)

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    I 20 nuovi luoghi protetti dall’UNESCO

    English Lake District, Regno Unito

    L’English Lake District si trova nel nord-ovest dell’Inghilterra: è una regione montuosa le cui valli sono state modellate prima dai ghiacciai durante l’ultima era glaciale e poi dall’uso della terra per coltivare e allevare gli animali, dividendo i campi con muretti. I paesaggi di questa zona dell’Inghilterra erano molto amati dagli artisti romantici del Diciottesimo e del Diciannovesimo secolo e sono stati rappresentati in dipinti, disegni e opere letterarie.
    Nella foto, un cottage a Tilberthwaite

    (© Lake District National Park)

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    I 20 nuovi luoghi protetti dall’UNESCO

    Rio de Janeiro, Brasile

    Il sito archeologico del Pontile Valongo (Cais do Valongo in portoghese) si trova nel centro di Rio de Janeiro e circonda la piazza Jornal do Comércio. Questa parte della città un tempo era la zona portuale e il Pontile Valongo era stato costruito nel 1811 per l’arrivo degli schiavi africani. Si stima che 900mila persone siano arrivate in Sud America passando per Valongo. Il sito archeologico è composto di vari strati, il più antico dei quali è una pavimentazione nello stile pé de moleque. Questo sito è la più importante traccia fisica dell’arrivo degli schiavi africani in America, oltre ai loro discendenti.
    Nella foto, i resti di Cais do Valongo fotografati nel novembre 2015

    (AP Photo/Silvia Izquierdo)

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    I 20 nuovi luoghi protetti dall’UNESCO

    Paesaggio ǂKhomani, Sudafrica

    In Sudafrica, al confine con il Botswana e la Namibia, nel nord del paese, si trova la zona anticamente abitata dalle popolazioni nomadi che parlavano la lingua ǂKhomani, detta più propriamente Nǁng. È una lingua khoisan, il più piccolo raggruppamento linguistico africano che ha la particolarità di avere tra i suoi suoni i clic (gli schiocchi), cioè quelle consonanti non polmonari prodotte facendo schioccare la lingua contro il palato o contro i denti (non tutte le lingue con i clic comunque sono khoisan). In questa zona ci sono tracce di insediamenti umani risalenti fino all’età della pietra.
    Nella foto, un gruppo di San, o Boscimani, a caccia nel deserto del Kalahari, nell'ottobre 2009

    (Dan Kitwood/Getty Images)

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    I 20 nuovi luoghi protetti dall’UNESCO

    Mongolia e Russia

    La steppa della Dauria, una regione tra Mongolia e Russia detta anche Transbaikal, è una zona montuosa in cui i ciclici cambiamenti climatici hanno creato un ecosistema molto vario, oltre a una grande varietà di paesaggi naturali: praterie, foreste, laghi e paludi. Tra gli animali che vivono in questa regione ci sono moltissime specie di uccelli migratori a rischio di estinzione, la gazzella della Mongolia, la grande otarda (Otis tarda) e la gru dal collo bianco (Grus vipio).
    Nella foto, una gazzella della Mongolia

    (© V. Kirilyuk)

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    I 20 nuovi luoghi protetti dall’UNESCO

    Parco nazionale Los Alerces, Argentina

    Questo parco naturale si trova nelle Ande, nel nord della Patagonia e il suo limite occidentale corre lungo il confine tra Argentina e Cile. All’interno del parco si trovano ghiacciai e laghi di montagna, e foreste temperate in cui vivono molte specie animali e vegetali a rischio di estinzione.
    Nella foto, il ghiacciao di Torrecillas

    (ANDRES PEREZ MORENO/dpa)

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    I 20 nuovi luoghi protetti dall’UNESCO

    Hoh Xil, Cina

    È il più grande e il più alto altopiano del mondo ed è anche l'area meno popolata della Cina, e la terza meno popolata del mondo. Si trova nel nord-est dell'altopiano del Tibet-Qinghai in Cina, a più di 4.500 metri sul livello del mare. Più di un terzo delle piante che si trovano in questa regione e tutti gli animali erbivori che la abitano esistono solo lì. L’UNESCO spera di difendere l’antilope tibetana, una specie in via d’estinzione tra questi animali.
    Nella foto, il monte Bukadaban al tramonto

    (© Peking University / Hoh Xil Nature Reserve Administration)

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    Il Post è una testata registrata presso il Tribunale di Milano, 419 del 28 settembre 2009 - ISSN 2610-9980

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