• Cit
  • Giovedì 1 giugno 2017

«La vita, Londra, quell’attimo di giugno»

Erano ciò che piaceva alla signora Dalloway di Virginia Woolf, e come darle torto

La ballerina Doris Bell a Regent's Park, a Londra, nel giugno del 1923, anno in cui è ambientato "La signora Dalloway" (Topical Press Agency/Getty Images)
La ballerina Doris Bell a Regent's Park, a Londra, nel giugno del 1923, anno in cui è ambientato "La signora Dalloway" (Topical Press Agency/Getty Images)

«In people’s eyes, in the swing, tramp and trudge; in the bellow and the uproar; the carriages, motor cars, omnibuses, vans, sandwich men shuffling and swinging; brass bands; barrel organs; in the triumph and the jingle and the strange high singing of some aeroplane overhead was what she loved; life; London; this moment of June»

«Gli occhi della gente, il loro andamento lento, faticoso, il chiasso e il frastuono, le carrozze, le automobili, i tram, i furgoni, gli uomini-sandwich che vanno avanti e indietro col loro passo strascicato e ondeggiante, le bande e gli organetti; il trionfo e il tripudio e il canto stranamente acuto di un aereo, ecco ciò che amava: la vita, Londra, quell’attimo di giugno»

da Mrs Dalloway di Virginia Woolf (1925), tradotto in italiano da Nadia Fusini per Mondadori col titolo  La signora Dalloway