La sentenza sugli immigrati e i nostri “valori”

La Cassazione ha deciso che i sikh non possono portare il loro coltello religioso non solo perché è un'arma, ma anche perché devono conformarsi ai "nostri valori"

(Patrizia Cortellessa/Pacific Press via ZUMA Wire)
(Patrizia Cortellessa/Pacific Press via ZUMA Wire)

La Corte di Cassazione ha condannato a 2.000 euro di multa una persona di religione sikh perché era stata trovata in possesso di un coltello, il “kirpan”, una lama lunga tra i dieci e venti centimetri che per i sikh è un importante simbolo religioso. La corte ha respinto il suo argomento per cui le ragioni religiose fossero un giustificato motivo per tenere l’arma con sé. La cosa più insolita è che la Corte ha giustificato la sua decisione non solo in nome della difesa delle leggi italiane, ma ha parlato anche di un obbligo per gli stranieri di adeguarsi ai “valori” della nostra cultura.

In un passaggio molto citato della sentenza, la Corte ha scritto: «È essenziale l’obbligo per l’immigrato di conformare i propri valori a quelli del mondo occidentale». Per poi aggiungere: «Intollerabile che l’attaccamento ai propri valori, seppure leciti secondo le leggi vigenti nel paese di provenienza, porti alla violazione cosciente di quelli della società ospitante». Sono espressioni insolite per un giudice che solitamente si occupa di “leggi” e della loro applicazione, e non del più sfumato e complesso concetto di “valori”. Qui potete leggere la sentenza per intero.

Diversi politici e opinionisti del centrodestra hanno già commentato favorevolmente la sentenza, mentre altri sono più scettici. Alberto Guariso, avvocato milanese dell’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, ha detto al Corriere: «La Convenzione europea dei diritti umani stabilisce che si possano porre limiti alla libertà di manifestazione del pensiero se sono necessari per proteggere l’ordine pubblico e quindi la sicurezza. Per questo era inutile il passaggio sulla necessità di tener conto dei valori dominanti della nostra società contenuto nel nuovo pronunciamento della Cassazione».

I sikh sono i credenti di una religione monoteista nata in India circa 500 anni fa. Tra le loro tradizioni religiose c’è tenere il capo coperto in pubblico con un turbante e portare con sé il “kirpan”, un coltello simbolo di fermezza e resistenza. In Italia ci sono circa 70 mila sikh, quasi tutti provenienti dall’India settentrionale. Abitano soprattutto nelle città della pianura Padana centrale e molti di loro lavorano nel settore zootecnico. È dal 2009 che il coltello “kirpan” finisce al centro di controversie giudiziarie. Inizialmente i tribunali erano inclini a permettere di tenere con sé il coltello tradizionale, ma negli ultimi anni la giurisprudenza si è orientata nel senso opposto.