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  • Mercoledì 12 aprile 2017

Perché i disabili in Sicilia protestano

Chiedono che la regione garantisca l'assistenza ai disabili gravissimi, e la accusano di non discutere seriamente la questione: ma Crocetta la pensa diversamente

Pif assieme ad alcuni disabili che hanno partecipato alla marcia di oggi a Palermo. (ANSA / Ignazio Marchese)
Pif assieme ad alcuni disabili che hanno partecipato alla marcia di oggi a Palermo. (ANSA / Ignazio Marchese)

Oggi a Palermo decine di persone hanno partecipato a una marcia per chiedere che la Regione Sicilia fornisca l’assistenza ad alcune centinaia di disabili gravissimi a cui, nonostante ne abbiano diritto per legge, non è garantita o è garantita solo parzialmente. Il tema dell’assistenza in Sicilia ai disabili gravissimi, cioè quelli che non possono mantenersi in vita autonomamente, è da qualche mese molto discusso, ed è passato dalle cronache locali a quelle nazionali soprattutto dopo che un servizio della trasmissione Le Iene ha raccontato la storia dei fratelli Alessio e Giancarlo Pellegrino, di Palermo, tetraplegici e bisognosi di assistenza per 24 ore al giorno, ma cui il comune e la provincia ne fornivano, complessivamente, soltanto tre. Un’altra delle personalità pubbliche che ha contribuito a sensibilizzare sul tema dei disabili siciliani è stato Pif, cioè il conduttore Pierfrancesco Diliberto, che da mesi parla della questione su Facebook e per questo ha avuto alcuni scontri con il governatore della Sicilia Rosario Crocetta. Negli ultimi giorni, anche Jovanotti, Fiorello e i comici Ficarra e Picone hanno parlato della questione.

Qual è il problema
I fratelli Pellegrino sono tetraplegici, e sono invalidi al 100 per cento: non sono autosufficienti, ma per problemi famigliari non hanno nessuno che possa occuparsi di loro. Le Iene li ha intervistati per la prima volta nel gennaio del 2016: avevano raccontato che nelle ore in cui l’assistenza non era pagata da comune e regione (tre in tutto), li aiutavano due amici, a cui davano 300 euro testa al mese, soprattutto simbolicamente. Era praticamente tutto quello che avanzava loro della pensione di invalidità che percepivano, avevano raccontato. Le Iene avevano parlato con l’assessore alle Politiche sociali della Regione Sicilia, Gianluca Micciché, che aveva promesso loro un aumento delle ore di assistenza coperte dalla regione entro il marzo di quell’anno. Non era successo. A febbraio di quest’anno, l’inviato delle Iene è tornato dai fratelli Pellegrino ed è andato con loro a incontrare Micciché.

Erano rimasti otto ore nel palazzo del suo ufficio, tra molti disagi, senza essere ricevuti. Le Iene dissero che forse Micciché era scappato di nascosto nel palazzo, lui invece disse che non era proprio lì quel giorno (anche se i suoi collaboratori avevano detto il contrario), ma ricevette comunque moltissime critiche. In un successivo servizio delle Iene, Micciché ha poi incontrato i fratelli Pellegrino, ed era stato ripreso da delle telecamere nascoste mentre chiedeva loro di aiutarlo mediaticamente a mantenere il suo posto in giunta. Alla fine, dopo molte pressioni, si è dimesso, lamentandosi del fatto che sul caso erano state attirate attenzioni non proporzionate alla sua reale gravità. La storia di Alessio e Giancarlo Pellegrino però è stata usata da molti – e dai fratelli Pellegrino stessi – per sensibilizzare sul fatto che sono molti i disabili gravissimi siciliani ai quali non è garantita l’assistenza di cui avrebbero diritto. In tutto, le persone con disabilità gravissima sono 3.682, secondo l’ultimo censimento fatto alla fine del 2015. Tra il 2014 e il 2015 c’era stato un aumento notevole: prima erano 2.203. Le associazioni locali, e soprattutto il comitato “Siamo handicappati no cretini”, che ha organizzato la marcia di oggi, sostengono che la Regione Sicilia non abbia mantenuto le promesse, e che non stia discutendo seriamente la questione.

Cosa dice Crocetta
Che per il 2017 sono stati stanziati 36 milioni di euro di nuovi fondi regionali per l’assistenza ai disabili gravissimi. I fondi, dice Crocetta, sono «in corso di erogazione, man mano che le Asp completano l’accertamento della disabilità nelle varie province». Crocetta nelle scorse settimane ha anche fatto notare che «la Lombardia spende 21 milioni di euro con una popolazione di 10 milioni di abitanti. L’Emilia Romagna, che è considerata il modello italiano più virtuoso, ha una spesa annuale di 28 milioni di euro per 1400 persone con disabilità gravissima su 4 milioni e 420mila abitanti. In pratica il 20 per cento in meno della popolazione della Sicilia. (…) Sulla base delle proiezioni per numero di abitanti, e considerato il dato dell’Emilia Romagna, teoricamente i soggetti con disabilità gravissima non potrebbero superare le 1700 unità mentre in Sicilia, sulla base della valutazione di distretti sociosanitari e Uvm, sarebbero 3600. In Emilia abbiamo 3 soggetti con disabilità gravissima ogni 10mila abitanti, in Sicilia 7 ogni 10mila». Anche per questo, Crocetta ha detto che è in corso un nuovo censimento regionale per verificare se il numero non sia sovrastimato.

Oltre ai 36 milioni del fondo regionale, comunque, Crocetta ha assicurato che ne sono stati stanziati altri 13 milioni da quello nazionale. Questo, secondo Crocetta, garantisce che i disabili gravi riceveranno per tre mesi 5.400 euro mensili: il comitato “Siamo handicappati no cretini” si è lamentato però in un post su Facebook che queste cifre saranno valide solo per i primi tre mesi. È complicato districarsi tra le varie destinazioni dei fondi per i disabili, tra quelli citati dalla Regione come effettivi e quelli che secondo le associazioni locali sono carenti o spesi inutilmente, e bisognerà aspettare per vedere quanto saranno efficaci i nuovi fondi promessi da Crocetta. Oggi, durante la marcia, Pif ha detto: «La domanda era chiara a Crocetta: quando risolverai il problema dei disabili? Crocetta ha detto due mesi. Sono passati quasi due mesi e non è successo nulla. A ottobre ci sono le elezioni, almeno per questo dovrebbero risolvere per sempre l’assistenza ai disabili».