Una sentenza importante per i siti di film in streaming

Il tribunale di Frosinone ha stabilito – per la prima volta in Europa – che i gestori non sono sanzionabili se non è dimostrabile un vero e concreto guadagno

Una sentenza del tribunale di Frosinone ha annullato una multa che era stata decisa in precedenza per il gestore dei siti per la condivisione di link a film in streaming filmakers.biz, filmaker.me, filmakerz.org, e cineteka.org (tutti attualmente offline). Repubblica, che ha raccontato la vicenda parlando con Fulvio Sarzana, l’avvocato che ha difeso il gestore dei siti, dice che è la prima sentenza di questo tipo in Italia e in Europa, perché il tribunale non ha riconosciuto automaticamente la violazione del diritto d’autore per un sito che non ospita direttamente i film in streaming, ma soltanto i link per vederli su altri siti.

Usare la giustificazione di fornire agli utenti soltanto i link a piattaforme video esterne che mettono illegalmente a disposizione i film in streaming è la strategia difensiva più usata tra le persone che vengono sanzionate per siti come quelli interessati dalla sentenza del tribunale di Frosinone. Solitamente, però, non viene riconosciuta come valida. Sarzana ha spiegato che quella che ha interessato il suo cliente è stata una sentenza diversa perché «molto rigorosa, emessa dopo una lunga analisi operata dal Giudice sul portale e sulle singole fonti di prova. Il giudice, rilevando come l’indicazione di link non possa qualificarsi come messa a disposizione diretta di file protetti dal diritto d’autore, ha ritenuta lecita l’attività del portale».

In particolare, il giudice ha ritenuto che il sito in questione garantiva al gestore un guadagno classificabile come “risparmio di spesa”», e non rappresentasse un’attività con fini di lucro. Per questo, ha spiegato Sarzana, non si applicano legalmente le sanzioni legate alla violazione del diritto d’autore. Il giudice non ha ritenuto ci fossero prove a sufficienza per dimostrare che i guadagni del sito fossero direttamente collegati ai singoli film piratati i cui link erano a disposizione sul sito. Per la prima volta, provare la concreta finalità di lucro dei siti di questo tipo è stato considerato rilevante per decidere una sanzione.

Il gestore dei siti era stato inizialmente sanzionato nel 2015 per 546.528 euro, con un’ordinanza-ingiunzione. La sentenza del tribunale di Frosinone dice che perché il gestore di un sito che contiene link a opere piratate sia sanzionato si deve, in sostanza, provare che ne tragga «un guadagno economicamente apprezzabile». Marco Scialdone, avvocato esperto di questioni di internet, ha detto a Repubblica che «per la prima volta, è stato ristabilito lo stato di diritto nelle questioni di copyright. Questo è infatti il primo giudice che riconosce che se non ci sono prove sufficienti, un sito non può essere chiuso e il suo gestore sanzionato».