Com’è Nintendo Switch, spiegato da chi l’ha provata

All'esperta di tecnologia del Washington Post la nuova console – a metà tra un dispositivo portatile e uno domestico – è piaciuta abbastanza, nonostante qualche difetto

di Hayley Tsukayama - The Washington Post

(TOSHIFUMI KITAMURA/AFP/Getty Images)
(TOSHIFUMI KITAMURA/AFP/Getty Images)

Col lancio di Switch – la nuova console di Nintendo, che costerà circa 329 euro e arriva dopo il mancato successo della Wii U – la società giapponese si prende un grosso rischio, portando una novità nel mondo delle console. Dopo averci giocato per diversi giorni, usando un dispositivo di prova fornita da Nintendo, posso dire che Switch coniuga la portabilità della 3DS, la console mobile più venduta di Nintendo, con il livello di sofisticazione delle console domestiche. E nonostante ci siano molti modi per usare Switch, capire come funziona è facile.

Il design della console non assomiglia a nient’altro sul mercato. I Joy-Con – i controller di Nintendo, grandi quanto un palmo – possono essere rimossi facendoli scorrere sui lati dello schermo, che si può sistemare sul tavolo e giocare tenendo un controller per mano, oppure condividendone uno con un amico. I due controller inoltre si possono unire usando un supporto, e crearne così uno più tradizionale. Lo schermo può inoltre essere collegato alla televisione usando un’apposita base.

La versatilità di Switch dovrebbe piacere al pubblico a cui punta Nintendo. La società non vuole attirare soltanto la sua base tradizionale di clienti, cioè le famiglie con bambini, ma anche i giovani professionisti abituati ad organizzare cene con gli amici che sono cresciuti insieme al marchio; gli stessi insomma che quest’anno hanno contribuito al successo natalizio del Nintendo Classic Mini, una replica in miniatura del vecchio Nintendo Entertainment System (NES), uscito nel 1983. L’idea dietro a Switch è quella di una console che richiede meno impegno ed è facile da usare, adatta sia per giocare con gli amici che per maratone da 40 ore.

Avevo dei dubbi su quanto effettivamente Switch sarebbe stato portatile. In fondo, un tablet da 6,2 pollici non è esattamente un oggetto che passa inosservato. Switch, però, entra con relativa facilità nella borsa per andare al lavoro o una sacca di tela. Alla fine, non è più strano di giocare in pubblico con un tablet. In passato Nintendo è stata accusata di realizzare prodotti con design scadenti, probabilmente per la sua percezione di azienda che realizza prodotti “per bambini”. Switch, però, sembra un dispositivo per adulti e ha esattamente il peso e il materiale giusto che danno la sensazione di aver comprato una console che vale i soldi spesi.

Essenzialmente, Switch è un Game Boy per adulti. Per scrivere la mia recensione, Nintendo mi ha fornito “The Legend of Zelda: Breath of the Wild”, la nuova versione del suo classico franchise. In modalità mobile, la batteria dura circa tre ore, come indicato da Nintendo, sufficienti per gli spostamenti o se si hanno bambini seduti sul retro della macchina mentre i genitori girano a fare commissioni, ma non abbastanza per tenere una persona occupata durante una vera gita in macchina.

Nintendo mi ha inviato anche “1-2 Switch”, una collezione di giochini per due giocatori pensati per mostrare la dimensione sociale della console e le funzioni dei controller che, come quelli della Wii, possono percepire il movimento. “1-2-Switch”, però, è più che altro una specie di demo. In uno dei giochini, per esempio, bisogna mungere virtualmente una mucca: serve più a dimostrare la sensibilità dei controller che a divertirsi con gli amici. I giochi si potranno comprare separatamente in formato fisico o digitale. La memoria di Switch per i giochi non è amplissima – solo 32 giga – e quindi bisogna fare molta attenzione alla dimensione dei giochi, oppure comprare una memory card più grande.

Il software è uno dei punti deboli di Switch, come spesso accade con Nintendo. Non c’è un browser e non si può accedere a servizi di streaming: un importante punto di forza dei concorrenti di Nintendo, che vogliono trasformare le loro console in dispositivi multimediali. Se vuole puntare ad attirare le persone che si spostano spesso, mettere a disposizione la possibilità di usare Netflix sembra una cosa ovvia, anche solo in presenza di una connessione Wi-Fi. Uscendo dai salotti delle case, Nintendo entra in concorrenza non solo con Microsoft e Sony, ma anche con Apple, Samsung e qualsiasi produttore in grado di inserire giochi sui propri dispositivi mobili.

La società potrebbe ribattere dicendo che offre giochi migliori e più sviluppati rispetto alla maggior parte di quelli presenti su telefoni e tablet: ma i giochi disponibili per il lancio di Switch, lontani dall’essere entusiasmanti, non sostengono questo argomento: Zelda ovviamente è molto divertente e piacerà ai fan più affezionati. Nella maggioranza dei casi, però, il resto dei titoli è una rivisitazione di vecchi giochi o una versione pensata per Switch di giochi già disponibili, come Skylanders: Imaginators. Nintendo ha promesso che in futuro arriveranno titoli più entusiasmanti, me per il momento non ci sono ancora. In passato la società non è riuscita ad attirare grandi titoli al di fuori di quelli che produce da tempo, ma per Switch ha annunciato giochi promettenti come NBA 2K, FIFA e Skyrim, il videogioco realizzato nel 2011 dalla società Bethesda (ha anche avviato un nuovo programma indipendente per sviluppatori). Nintendo, poi, non ha fornito ai giornalisti l’accesso ai servizi online che offrirà ai propri clienti con un abbonamento mensile, e che prevederanno fra le altre cose una chat vocale e offerte speciali.

La grafica di Switch, inoltre, non è elaborata quanto le ultime versioni di console domestiche come PlayStation e Xbox. Se paragoniamo PlayStation e Xbox a un PC, Switch allora è come un tablet (o iPad Pro, se preferite): imita le funzioni della sua versione “estesa” ma deve scendere a compromessi per venire incontro al pubblico che usa dispositivi mobili. Si possono aggiungere altre componenti per farla assomigliare a una console tradizionale, ma così facendo si perde qualcosa dal punto di vista della portabilità.

Personalmente ho trovato che valesse la pena accettare i sacrifici tecnici per giocare a Zelda sotto il sole. Se la pensate così anche voi, è probabile che presto vorrete comprare Switch. Ma non sono i fan di Zelda e gli appassionati di Nintendo le persone che la società deve convincere. Per quanto riguarda il resto delle persone, Switch deve crescere ancora un po’ per spingere i clienti a spendere soldi che potrebbero essere usati per uno smartphone, un tablet o anche solo una Nintendo 3DS. Considerando i giochi disponibili, se voglio giocare mentre mi sposto le possibilità che decida di usare la mia 3DS o Switch sono le stesse. Probabilmente a Switch servono altre funzioni “da tablet” per persuadere il grande pubblico. Se però Nintendo offrirà giochi sempre più belli e appassionanti che non si possono trovare sugli smartphone, allora sarà riuscita a sfruttare tutto il potenziale della sua nuova console.

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